Capitolo 32

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Non appena salgo gli scalini del jet privato di Zayn, la hostess mi porge un calice di champagne che io accetto con un sorriso. Forse dovrei ringraziarla per aver riempito i miei bicchieri di vino all'andata e avermi resa più sciolta durante la mia prima serata con il mio capo. È strano pensare a quante cose siano cambiate in così pochi giorni.

Mi siedo sul sedile in pelle color panna e cerco da subito una posizione comoda siccome mi aspettano interminabili e noiose ore. Zayn si mette vicino a me ma prepara già il suo cuscino bianco dietro alla testa, stendendo anche i piedi e facendomi capire che ha intenzione di dormire.

«Dormirai anche questa volta?» gli chiedo con un lieve broncio.

«Pensavo di sì, non c'è molto di meglio da fare.» fa spallucce come per giustificarsi.

«E se guardassimo un film?» propongo io con un sorrisetto per convincerlo, non ho voglia di passare tutte queste ore da sola.

«Solo se posso sceglierlo io.» ribatte lui alzando un angolo delle labbra e prendendo il piccolo telecomando.

«Ok, basta che non sia un horror.» lo avverto alzando gli occhi al cielo, provocandogli una risatina silenziosa.

«Non penserai davvero che ti lascerò guardare il film per più di cinque minuti, vero?» sussurra lui, affondando la testa tra i miei capelli per raggiungere il mio orecchio con le labbra e mordicchiarne il lobo.

Sento le guance riscaldarsi e un brivido percorre la mia schiena. Schiocca un bacio sulla mia guancia e ricomincia a prestare attenzione alla televisione davanti ai nostri sedili, scorrendo i titoli fino a trovare un noiosissimo film d'azione. Mi lamento e cerco di rubare il telecomando dalle sue mani, ma lui non me lo permette e lo nasconde alla sinistra del suo sedile, lontano da me.

L'aereo decolla mentre il film comincia, stendo in avanti le gambe per trovare una posizione comoda e appoggio i miei gomiti ai braccioli.

«Non puoi mettere un film romantico?» lo supplico sbuffando poco dopo, poi prendo il calice in mano per sorseggiare un po' di vino.

«Non ti piace il film?» domanda e aspetta che io faccia no con la testa prima di continuare, «Bene, perché io ho altri piani per te.» la sua mano scivola sulla mia coscia, coperta dalla stoffa sottile dei leggings neri, e le sue dita la avvolgono strizzandola appena. Appoggia la sua guancia allo schienale voltandosi verso di me e i suoi occhi meravigliosi si allungano e mi esaminano, senza perdere alcun mio movimento.

Faccio lo stesso, avvicinando il mio viso al suo e, da così vicino, posso vedere chiaramente tutte le sfumature delle sue iridi. Sono scure, profonde, ma una sfumatura più chiara, color miele, le rende particolari e rassicuranti. Inoltre, le sue ciglia lunghe e nere contribuiscono a rendere il suo sguardo ancora più intenso.

«Hai degli occhi meravigliosi...» mi complimento in un sussurro.

Non risponde ma accorcia ancora di più la distanza, i nostri nasi ormai si sfiorano. Lo squadro e lui fa lo stesso con me. Prendo in esame ogni piccola parte del suo viso, tutti i suoi lineamenti perfetti. Appoggio il mio indice sulla cicatrice appena visibile sulla sua guancia e la traccio con estrema delicatezza. Mi chiedo come se la sia procurata. Lui sorride e la mia attenzione viene immediatamente catturata dalle sue bellissime labbra piene e regolari, finché sono costretta a chiudere gli occhi quando la sua bocca preme con forza contro la mia. Le sue dita, tra i miei capelli, tengono ferma la mia testa mentre il bacio diventa man mano sempre più veloce, passionale ed insaziabile.

«Vieni con me.» sussurra contro alle mie labbra e si alza, prendendo la mia mano per tirarmi dietro di lui. Non mi faccio troppe domande e lo seguo mentre percorriamo il largo e corto corridoio. Apre la porta del bagno, mi lascia entrare prima di richiuderla alle nostre spalle. Lo spazio non è molto grande ma è elegantissimo, in tema con tutto il resto dell'aereo.

Mi prende dai fianchi e mi spinge finché la mia schiena non si scontra con una parete e la sua bocca si riattacca alla mia.

Apro gli occhi solo per un attimo per vederlo mentre, baciandomi con foga, alza un angolo delle labbra risultando ancora, maledettamente, più sensuale. Il suo bacino preme contro il mio, sollevo la sua maglietta per sfilarla e lui alza le braccia per facilitarmi il compito. Traccio i tatuaggi sul suo petto con una mano e sento le sue dita fredde sulla mia schiena, sotto alla maglia, che tastano e capisco che sta cercando il gancio del reggiseno.

«Non ce l'ho...» sussurro io contro alla sua bocca, poi gli mordo il labbro mentre, lentamente, mi stacco.

Lui allarga gli occhi in un'espressione sorpresa e mi sorride. Scopre il mio seno tondo e sodo che fa già intendere la mia eccitazione. Una mano ne raccoglie uno mentre la sua bocca comincia a baciarlo, leccarlo, mordicchiarlo e poi lavora attorno al mio capezzolo turgido. Abbassa anche i miei leggings e io li scavalco, lanciandoli in un angolo con un calcio. Mi solleva, io avviluppo le gambe attorno al suo corpo scultoreo e lui mi appoggia al gelido e piccolo lavandino. La mia lingua cerca disperatamente la sua mentre con il dito sfiora ripetutamente il sottile strato della stoffa dei miei slip per poi abbassarsi e passarci la lingua in movimenti circolari.

«Zayn...» gemo al suo tocco, irrigidendomi un po'.

«Mi piace quando dici il mio nome.» sussurra lui, con il viso tra le mie gambe che tiene aperte con le sue mani.

Pizzica l'elastico del mio perizoma con i denti, poi lo sfila e, con un sorrisetto furbo, ricomincia ad accarezzare delicatamente la mia intimità, adesso completamente nuda. Piagnucolo con la schiena inarcata e lui prosegue con veloci movimenti della lingua. Improvvisamente, proprio quando il il mio respiro diventa affannoso, lui si allontana un po', baciando e mordicchiando l'interno coscia. Mi sembra di impazzire e, quando lo guardo, capisco che se ne rende conto perché ridacchia divertito.

«Zayn...» ripeto io in tono supplichevole, lui alza un sopracciglio come se non sapesse di cosa parlo mentre disegna cerchi sulla mia gamba, «Ti prego.»

Obbedisce ricominciando a lavorare con il pollice sul mio punto più debole, aiutandosi con la sua bocca che tira la mia pelle. Chiudo la mano attorno ai suoi capelli e spingo la sua testa verso di me, ansimando mentre il mio petto si alza e si abbassa velocemente e una scossa invade il mio corpo. 

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