Mi sono svegliata alle cinque del mattino e non sono più riuscita a prendere sonno. Mi sono girata un po' nel letto, poi ho svegliato Zayn e l'ho supplicato di venire con me al Paradise, o meglio, al Destiny. Non riuscivo più ad aspettare, non so se per l'esaltazione o per il nervosismo.
Giro la chiave nella serratura con l'ansia che tortura il mio stomaco e tante domande in mente del tipo "sarò all'altezza di mandare avanti un locale?"
Non avevo mai visto il night club vuoto, buio e silenzioso. Sono sempre stata abituata al locale colmo di persone, urla, applausi, commenti sconci, luci puntate addosso e un forte odore di fumo, mischiato ad alcolici scadenti e sudore. Zayn è rimasto al mio fianco per tutto il tempo, mentre accarezzavo il velluto rosso della tenda che nasconde il palco quando il locale è un semplice bar. Mi sono seduta su una delle sedie ai piedi del palco e ho rivissuto il momento in cui rimanevo a guardare Sharon mentre mi insegnava le coreografie. Sono salita sul palco e ho passato le lunghe unghie sul freddo palo, ho ricordato la sensazione di disagio, di annullamento. Ho dato un'occhiata alla sala vuota e mi sono passati davanti agli occhi tutti gli sguardi degli uomini, ho sentito i loro commenti.
Ho salito i cinque scalini e mi sono tornati in mente tutti i costumi che ho indossato ma, per una volta, non sono diventata C ma sono rimasta Chloe, quella donna forte, determinata, coraggiosa che ha dovuto rimboccarsi le maniche e riuscire ad andare avanti.
Sospiro, sorridendo tra me e me quando le luci mi colpiscono ed io sono vestita, nessuno mi lancia soldi e non sento commenti e provocazioni da parte di uomini accaldati ed eccitati. C'è solo un uomo qui con me, che tiene saldamente la mia mano per farmi sentire la sua vicinanza e per farmi capire che ci sarà sempre per me. Scendo e cammino lungo il corridoio, raggiungendo il camerino. Qui, mi spunta una smorfia divertita, passo la mia mano sull'agenda di pelle marrone appoggiata al tavolo, ricordando il modo in cui Jen la sfogliava urlando perché non eravamo pronte. Scuoto la boccetta di olio brillantinato, ricordando quando Sharon lo stendeva sul suo corpo, poi girava nuda per la stanza e cercava il suo beautycase per aiutarmi con il trucco.
«Va tutto bene?» mi chiede Zayn quando entriamo nel mio nuovo ufficio, chiudendo la porta alle sue spalle.
«Sì.» annuisco io con un debole sorriso lasciandomi cadere sulla sedia girevole dietro alla scrivania bianca.
«E perché sembra che tu sia sul punto di avere una crisi?» ridacchia lui sedendosi di fronte a me ed allungando il braccio per raggiungere la mia mano e stringerla tra la sua.
«Sto solo rivivendo ogni singolo giorno che ho passato qua dentro.» ammetto mentre faccio spallucce e appoggiando la schiena alla sedia di pelle nera.
«È stata dura, vero?»
«Molto, soprattutto all'inizio.» faccio di sì con la testa e lui accarezza il dorso della mia mano con il pollice con l'espressione che trasuda compassione, «Ma ora è tutto cambiato.» mi affretto ad aggiungere per vedere comparire di nuovo il sorriso sulle sue labbra. E, infatti, non tarda a piegare la sua bocca ed io mi sento immediatamente felice.
«È vero, quello era il passato.» mi conforta lui.
«E se non ne fossi in grado? Ero una spogliarellista, non so gestire un locale.»
«Ascolta Chloe...» si alza e mi raggiunge, posizionandosi in piedi dietro di me e appoggia le mani sulle mie spalle, massaggiandole delicatamente, «Sei una ragazza in gamba, sei determinata e hai dovuto imparare a gestire molto più di un locale nella tua vita.»
Mi rilasso sotto al suo tocco mentre le sue dita premono sulle mie spalle, sul mio collo, su alcuni punti della mia schiena e lascio andare all'indietro la testa, chiudendo gli occhi ed inspirando profondamente.
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Destiny
ChickLitLei è una spogliarellista che può fare affidamento solo su se stessa. Lui è il capo di una banda criminale a cui la vita ha tolto tutto. Quando due mondi così distanti e due personalità opposte entrano il collisione possono succedere solo due cose:...