Capitolo 51

5.6K 177 12
                                    

«Non volevo farla piangere.» osservo Zayn con un broncetto e faccio spallucce. Lui sorride e mi tira di nuovo a sé, lasciandomi appoggiare la testa sulla sua spalla per ricominciare a ballare. Mi lascio andare buttandogli le braccia al collo e lasciandomi trasportare dalla musica.

Ad un tratto, un rumore forte e sordo mi fa balzare indietro dalla paura. Lo riconosco subito: è uno sparo. Ne seguono altri, sempre più forti, sempre più insistenti. Esattamente come in hotel, la paura prende il sopravvento e non mi permette di muovermi. Rimango immobile, annaspando per aria che sembra non bastare, con le mani tremanti e il cuore in gola. Sento le urla attorno a me, vedo il terrore nel volto delle persone quando si gettano a terra, corrono e cercano un modo per salvarsi, ma io riesco solo a rimanere lì in piedi per secondi che sembrano ore. Chiudo gli occhi quando un proiettile mi sfiora e colpisce la finestra dietro di me, i vetri si frantumano e creano un rumore che, unito a quello delle pistole, è il più terrificante che io abbia mai sentito.

Quando li riapro posso notare che Zayn è davanti a me, per farmi da scudo. Con una mano tiene la mia, avvolgendola nella sua stretta presa, mentre con l'altra ha prontamente estratto la sua pistola e la punta davanti a lui, muovendola per cercare da dove provengano le pallottole.

«Amore, stai tranquilla.» mi supplica, esattamente con lo stesso tono che aveva usato la sera della sparatoria in hotel. Questa volta però, non ho dubbi sul fatto che riuscirà a portarmi fuori di qui.

Tiene stretta la mia mano e, sempre riparando il mio corpo con il suo, mi fa un cenno con la testa per ordinarmi di uscire dalla vetrata. Obbedisco e corro fuori sulla grande terrazza, l'aria fredda colpisce subito il mio viso e le mie braccia nude.

«Sbrigati Chloe!» urla Zayn, fissando la larga ed imponente scalinata in pietra.

«No! Devo trovare Sharon!» esclamo io, continuando a voltarmi indietro per cercare la mia migliore amica tra la folla di persone in panico.

«Non c'è tempo, non possiamo aspettare!» mi ordina lui, tenendo la pistola puntata dietro di noi.

«Non posso lasciarla qui Zayn, ti prego!» provo a convincerlo mentre, istintivamente, comincio a piangere e i singhiozzi mi rendono ancora più difficile respirare. Mentre sono voltata indietro, una figura alta e robusta, vestita completamente di nero e con un passamontagna, esce dalla portafinestra e sembra indirizzata verso di noi. Urlo quando Zayn spara un colpo alla gamba dell'uomo facendolo cade a terra dolorante. Incredula e spaventata, mi metto a correre giù per le scale talmente veloce che rischio di inciampare un paio di volte.

«Andrà tutto bene, andiamo!» mi incita a correre ancora più forte, infila la mano nella tasca della giacca di alta sartoria per prendere le chiavi dell'auto quando attraversiamo il curato ed illuminato giardino.

Ora, le urla si fanno sempre meno udibili, sembra che gli spari siano cessati e il rumore più forte è quello delle nostre scarpe sulla ghiaia del parcheggio. Il mio cuore non vuole smettere di battere all'impazzata, il mio respiro è affannoso ed io sono accaldata nonostante indossi un abito senza maniche e faccia particolarmente freddo.

Mentre continuo a correre il più velocemente possibile, sblocco il mio cellulare e cerco il numero di Sharon in rubrica. Devo riprovare un paio di volte perché le mie dita tremano sopra al display.

Porto il cellulare all'orecchio ed attendo. «Ti prego rispondi...» la supplico anche se non può sentirmi, con il fiatone e con la voce spezzata dal pianto.

«Chloe!» sento urlare da Zayn, la sua voce è talmente alta da diventare roca, «Chloe buttati!»

Faccio solo in tempo a voltarmi, alzare lo sguardo su un Suv grande, nero, dai finestrini oscurati che ci sta venendo incontro. Il mio ragazzo si è spostato ed ora, sulla traiettoria, ci sono solo io. Riesco a malapena a realizzare che l'auto è diretta verso di noi, non riesco a pensare lucidamente e, nonostante sappia perfettamente di dovermi spostare, i miei piedi sembrano incollati a terra e le mie gambe incapaci di muoversi.

È impossibile spiegare cosa passi nella testa ad una persona che vede la morte in faccia, la terribile sensazione di impotenza, i pensieri che occupano la mente mentre tutto il resto si annulla.

È assurdo dover pensare che, da un momento all'altro, potrei non rivedere mai più i teneri occhioni castani di mia sorella, litigare con lei, fare pace ed ammirare il suo bellissimo e dolce sorriso, potrei non ricevere mai più un caloroso e stretto abbraccio di Zayn, un bacio intenso, sentito, passionale o sentire la risata di Sharon.

Da un secondo ad un altro, tutto potrebbe finire, io non esisterei più, così, come per magia. Come quando è morto papà, in un attimo lui non c'era più, è scomparso e non c'era alcun modo per ritornare indietro, per rivederlo, per passare ancora del tempo con lui.

Chissà se lo rivedrò, se esiste davvero un posto in cui ci rincontreremo, se potrò di nuovo stare con lui, penso mentre a gran velocità le ruote dell'auto sono ormai davanti a me.

Sento delle braccia che mi tirano con forza, facendomi cadere su un fianco, al lato dell'auto. Mi ritrovo a terra, con Zayn sopra di me che avvolge il mio corpo con le sue braccia.

Il Suv continua ad andare avanti e, sgommando, esce dal cancello immettendosi di nuovo nella strada per scappare, rinunciando ad investirmi e lasciandomi accasciata a terra mentre il mio ragazzo mi stringe contro al suo muscoloso petto per farmi sentire, per quanto possibile, al sicuro. Affondo il viso nell'incavo del suo collo inspirando a fondo mentre il suo profumo intenso invade le mie narici e mi calma, mi accoccolo a lui come non ho mai fatto e tiro un sospiro di sollievo che si fonde con il suo. Chiudo gli occhi e non posso fare a meno di stringere tra i miei pugni chiusi il materiale freddo della sua giacca. Non vorrei dovermi alzare, non vorrei dovermi staccare da lui. 

DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora