capitolo 6

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"Come sarebbe a dire che non avete fatto alcun progresso?!" Harry era entrato, la rabbia che ribolliva dentro di sé, nell'ufficio del primo ministro, dove stava dando sfogo a tutta la sua frustrazione.

"Signor Potter, si calmi."

"Una settimana. Una dannata settimana da quando l'articolo è stato pubblicato e nessuno ha fatto ancora niente." Prese qualche respiro, per poi continuare. Aveva il viso completamente rosso "quel ragazzo è sparito da 2 settimane e nessuno si è preoccupato di cercarlo!" Aveva sbattuto il pugno sulla scrivania.

"Signor Potter, le proibisco di parlarmi con questo tono. Sta rischiando la sospensione dal lavoro. Si calmi."

Il ragazzo non ci vide più. La rabbia che ribolliva dentro il suo corpo, il suo nuovo tono minaccioso, tono che non aveva mai usato, gli occhi ridotti a due fessure, mentre lanciava sguardi omicidi all'uomo seduto sulla comoda sedia dietro la scrivania.
Draco Malfoy era scomparso da ormai 2 settimane ma a nessuno sembrava un problema. Certo, quel ragazzo non era proprio ben visto a causa del suo passato. Era un mangiamorte, si era alleato dalla parte di Voldemort, aveva partecipato, anche se non alzando un solo dito, alle torture verso babbani e nati babbani.
Ma arrivare addirittura al punto che se il ragazzo fosse scomparso nessuno si sarebbe preoccupato di prendere provvedimenti, era veramente troppo.

Harry sapeva che qualcosa non andava. Era tutto troppo strano. Troppo era successo in quel breve periodo di tempo e tutto sembrava collegato. Non voleva ammetterlo. Non voleva credere a quello che la sua coscienza li stava dicendo. La verità era che aveva paura.
Paura che fosse successo qualcosa al biondo Serpeverde.

Harry in tutto quel tempo non si era mai preoccupato di lui, nemmeno in minima parte. E ora... Era sparito. E il ragazzo si dava tutte le colpe. Non riusciva a dormire la notte, non con il pensiero che quel ragazzo era scomparso. Aveva chiesto in giro, se qualcuno l'avesse visto. Niente, nessuno aveva visto quel ragazzo. 

Blaise sembrava l'ultimo ad averlo visto, ma per quanto Harry continuasse a chiedere, l'altro rispondeva di non saperne niente. Ma c'erano dettagli che al ragazzo non sfuggivano. Il suo torturarsi continuamente le mani e il dondolare sui piedi era segno che qualcosa non andava. E se ci fosse stato qualcosa che il ragazzo tentava di nascondere?

Se sapesse qualcosa ma non volesse parlare?
Se fosse in parte lui colpevole della scomparsa del biondo?

No, era impossibile. Blaise era un grande amico dell'altro e non avrebbe mai potuto tradirlo. Ma c'era sicuramente qualcosa che non andava.

Harry si avvicinò alla scrivania sbattendo i pugni contro di essa.
"Io mi calmerò soltanto quando qualcuno farà qualcosa!"

L'uomo non sembrò né scosso né intimidito dal suo tono.
"I suoi compagni stanno provvedendo a procedere con la ricerca. Vedrà che entro 4 mesi avremo ritrovato il ragazzo"

"4 mesi? 4 mesi?! 4 mesi per ritrovare un ragazzo?! Quel ragazzo entro 4 mesi potrebbe essere morto!" Si allontanò dalla scrivania di qualche passo per poter vedere meglio l'uomo davanti a sé.
"Non sappiamo nemmeno se è vivo in questo momento quel ragazzo"

"Esattamente, signor Potter. Per quanto ne sappiamo il signor Malfoy potrebbe non essere vivo. Questa è una delle opzioni più plausibili. Quindi non vedo il perché del dover mettere fretta alla ricerca di un ragazzo che nemmeno è in vita. Ci sono altre persone che hanno la priorità di essere salvate per prime in quanto vive. Non è il caso del signor Malfoy."

"Come può dirlo con certezza. Non sappiamo niente sul caso!"
Prese qualche respiro, la gola chiusa e il respiro agitato, il cuore che batteva all'impazzata.

Calò il silenzio nello studio. L'uomo dietro la scrivania sembrava impassibile e continuava a scrivere su un foglio di pergamena. Harry cominciò a percorrere la stanza a lunghi passi.

"Voglio prendere parte alla ricerca" si decise a parlare dopo alcuni minuti.

"Signor Potter non è suo compito provvedere a-"

"Ho detto VOGLIO PRENDERE PARTE ALLA RICERCA" ripeté Harry con sguardo fulmineo.

"Signor Potter sta veramente rischiando non solo la sospensione ma anche il licenziamento"

"Voglio. Prendere parte. Alla. Ricerca." Sbatté un pugno sul tavolo per l'ennesima volta, urlando quelle 5 parole.

Il ministro si alzò dalla sedia. "Signor Potter, lei è sospeso una settimana dalla sua carriera da auror." L'uomo prese la pergamena, che firmò, porgendola al moro.
"Le sue dimissioni. Potrà tornare tra una settimana"

Il ragazzo la prese osservandola tra le mani, furente di rabbia. Fece per andare verso la porta ma si fermò voltandosi un'ultima volta verso l'uomo.

"Procederò per conto mio sulla ricerca del signor Malfoy"

"Signor Potter non ha il diritto di-" ma il ragazzo aveva già chiuso la porta alle sue spalle, tagliando a metà la frase del ministro. Ignorando le regole che proibivano la smaterilizazzione si trasportò direttamente a Grimmuld Place.

Lo odiava, quell'uomo. Lo odiava a morte. Un uomo così menefreghista, arrogante. Harry non immaginava come fosse possibile che un uomo come lui fosse stato assunto con la carriera di primo ministro. Sperava e desiderava solo che quell'uomo fosse sbattuto fuori il prima possibile. Ma non sembrava un sogno realizzabile.

Sbatté la borsa sul tavolo e a passo svelto si diresse  verso le scale dove, una volta raggiunta la sua camera, senza preoccuparsi del togliersi la sua divisa da auror si distese sul letto a osservare il soffitto. Si girò verso il suo comodino. La sveglia segnava le 19:42.

Avrebbe potuto cambiarsi, infilarsi il pigiama, o semplicemente mettersi in boxer, e andare a dormire, ma non ne aveva la minima intenzione. Aveva abbastanza sonno, ma era sicuro che in ogni caso, se avesse provato a dormire, probabilmente non ci sarebbe riuscito.

Decise di restare così, sdraiato a pancia in su, a contemplare il soffitto sopra di sé. Voltò il viso verso lo specchio. Osservò le gigantesche occhiaie sotto i suoi occhi. Da quant'è che non dormiva?

Da quando Malfoy è scomparso, si rispose da solo.

Avrebbe dovuto dormire. Non aveva certo un bell'aspetto. Ma Harry non faceva altro che chiedersi dove fosse quel biondo in quel momento, in che guaio si fosse cacciato, che cosa stesse facendo.
Si sentiva come quando al suo sesto anno aveva seguito il ragazzo ovunque. Quando lo cercava sulla mappa del malandrino. Quando l'aveva spiato sul treno. Quando lo seguiva dopo le lezioni. Ma c'era una differenza tra quel tempo e adesso.

Non lo faceva per il suo bene.

L'aveva seguito solo per confermare la sua teoria che fosse un Mangiamorte, non l'aveva fatto per il bene del ragazzo. Un po' l'aveva fatto anche per la sua ossessione per lui, ma soprattutto per scoprire la verità. Ora invece doveva fare di tutto per capire che cosa stesse succedendo e dove fosse sparito. Si maledì per non aver fatto più attenzione a quel ragazzo. Ma ormai ciò che è fatto è fatto.
Avrebbe fatto di tutto per ritrovarlo, anche a costo di doverlo cercare da solo.

Si voltò, con la consapevolezza che non avrebbe dormito nemmeno quella notte e che se ci fosse riuscito, non avrebbe di sicuro avuto dei sogni sereni.

Ti troverò Draco, è una promessa _Drarry_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora