capitolo 13

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Le 18:30 Harry era ritornato sfinito a Grimmuld Place. Aveva cercato ovunque, in qualsiasi posto abbandonato che ricordava. Aveva visitato molte ville in cui in passato regnava la magia oscura ma niente da fare. Draco Malfoy non c'era. Nessuna traccia dei Mangiamorte.
Non sapeva cos'altro fare.

Sedici giorni erano passati dalla scomparsa del ragazzo e non aveva scoperto quasi nulla.
Ripensò a Draco che, molto probabilmente in quel momento, stava subendo nuove torture senza motivo. Probabilmente stava impazzendo rinchiuso là dentro con la certezza che verrà probabilmente torturato nuovamente.

Era quella la pena che doveva scontare per voler stare dalla parte del bene? Doveva venir torturato per aver fatto la cosa giusta?
Era una cosa orribile.

Voleva rincontrare Draco. Voleva trovarlo, voleva salvarlo. Voleva portarlo via dalla sua prigione. Voleva tenerlo con sé al sicuro. Farli sapere che c'era per lui e che non se ne sarebbe andato. Voleva farli sapere che non l'avrebbe lasciato più solo.
Harry ora ne era consapevole. Era inutile girarci intorno e mentire.
Era innamorato di Draco Malfoy.

Avrebbe fatto di tutto per ritrovarlo, anche a costo di dover essere non solo sospeso, ma addirittura licenziato, dalla sua carriera. Avrebbe portato a termine la sua missione anche a costo di dover organizzare una sua squadra di auror o addirittura cercarlo da solo. Non importava.
Lo voleva solo indietro e ci sarebbe riuscito.

Voleva riparlare con Blaise ed Hermione. Mandò una lettera a entrambi i ragazzi, con l'invito di presentarsi a Grimmuld Place appena avessero potuto.
Decise di riposarsi facendo un pisolino in camera. Questa volta non sognò.

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"Sta dormendo?"

Harry sentì una voce ovattata e lontana, provenire alla sua destra. Non riusciva a riconoscerla.

"Si. Sta dormendo. Dovremmo svegliarlo?" Aveva chiesto un'altra voce. Riuscì a riconoscerla come una voce maschile ma ancora non riusciva ad associarne il proprietario.

"Si. Non dovremmo, ma è stato lui a chiamarci. Probabilmente dovrà dirci qualcosa di importante." Aveva chiesto la prima voce.

Harry si rigirò, voltando la testa verso le voci e cercando di mettere a fuoco le immagini. Infilò i suoi occhiali e riuscì a riconoscere le figure di una ragazza dai capelli ricci e quella di un ragazzo di colore e dai capelli neri.

"Blaise? Hermione? Cosa ci fate qui?" Chiese con la voce impastata dal sonno, mentre si stroppicciava gli occhi.

"Ci hai chiamato tu, Harry. Non ricordi?" Gli rispose la ragazza.

Harry, ricordandosi delle lettere, scese dal letto, con non molta eleganza, e accompagnò entrambi nel salotto.

"Scusate. Che ore sono?"

"Quasi le 10, Harry. Dovresti dormire più spesso, sei in pessime condizioni. Per non parlare delle occhiaie."

Harry annuì con la testa, facendo accomodare i due ragazzi su un divano poco distante e avvicinando una sedia per sedersi più vicino a loro.

"Allora? Novità? Cosa volevi dieci? Sei riuscito a parlare con lui?" chiese impazzientemente Blaise.

Harry si prese alcuni secondi prima di rispondere, annuendo con la testa. Hermione rivolse un sorriso sincero al ragazzo.

"Ma è fantastico, Harry. Che cosa ti ha detto?"

"Niente" rispose pensieroso.

La riccia si accigliò.
"Come niente?"

"Non mi ha detto niente" ripeté, questa volta più chiaramente. "Non può dirmi niente" disse, ricalcando con forza quel 'può'.

"Come sarebbe a dire che non può dirti nulla?" Chiese sconcertato Blaise.

Ti troverò Draco, è una promessa _Drarry_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora