capitolo 14

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10:00 del mattino. 17 giorni dalla scomparsa di Draco Malfoy. 3 ottobre.

Harry stava fissando il soffitto da più di mezz'ora.
Stava pensando a Malfoy, come sempre d'altronde.

Aveva ragione: l'avevano torturato di nuovo. Gli avevano sentiti e Malfoy aveva pagato care le sue azioni.

Ma tutto si sarebbe immaginato tranne quello.
Gli avevano chiuso la bocca per impedirgli di parlare e gli avevano accorciato la catena per evitare che si allontanasse più del dovuto. Lo stavano trattando come una bestia. Legato a quelle catene e senza possibilità di parlare, o anche solo emettere un suono, come un cane.

Si chiese che cosa stesse facendo in questo momento. Probabilmente stava piangendo, per l'ennesima, da solo.

Il moro era l'unica persona con cui potesse parlare e sentirsi bene, senza temere di essere cruciato o torturato da un momento all'altro. Ma non poteva restare con lui per sempre. Aveva anche provato a passare le giornate a dormire per restare sempre con lui. Ma spesso si risvegliava e una volta sveglio, rimettersi a dormire era impossibile. Così restava sdraiato sul letto, a contemplare il soffitto.

Una domanda si formò nei suoi pensieri.
L'unico modo per sapere dove Draco si trovasse, era parlare con lui.
Come avrebbe fatto a parlargli se ora aveva la bocca chiusa? L'avrebbero mai sciolto quell'incantesimo, prima o poi?
Harry ci sperava davvero, altrimenti non avrebbe avuto modo di scoprire nulla. Aveva bisogno che Malfoy parlasse. Non importava che dicesse il punto preciso dove si trovava. Bastava sapere anche solamente se si trovava nascosto nel mondo magico oppure babbano. Anche quel piccolo dettaglio sarebbe stato utile.

In effetti, nascondersi nel mondo babbano magari sarebbe stata un'ottima idea per passare inosservati. Chi avrebbe mai pensato che due Mangiamorte, d'altronde purosangue e disprezzatori di babbani e nati babbani, si sarebbero nascosti proprio in un luogo babbano?
Magari in qualche casa o edificio abbandonato e magari ingrandito all'interno e nascosto attraverso incantesimi molto potenti. Questa poteva essere un'ottima ipotesi.

Restare a letto senza fare nulla era inutile. Decise di afferrare due fette di pane tostato e recarsi nella Londra babbana. Conosceva quattro posti che erano abbastanza nascosti e abbandonati da alcuni anni.

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Draco's Pov:

Apro lentamente gli occhi. La prima cosa che vedo è il pavimento sporgo e grigio della mia stanza. È bagnato. Ci sono alcune gocce su di esso, vicino al punto dove avevo posato il viso poco prima. Devo aver pianto nuovamente nel sonno.

Mi ricordo di Potter. Giro lo sguardo lentamente da una parte all'altra. Fare quel semplice gesto mi costa tanta fatica. Mi sto indebolendo sempre di più. Dopo pochi secondi mi rendo conto che non c'è. Sono di nuovo solo.

Non penso nemmeno ad alzarmi. Non ne ho la forza.
Il pavimento è congelato e non è affatto comodo stare sdraiato su di esso, ma la schiena mi fa malissimo. Alzarmi è escluso. Rimango semplicemente sdraiato a pancia in giù nella stessa identica posizione in cui sono rimasto mentre dormivo.

Osservo la piccola finestra davanti a me. Prima che fossi cruciato, l'ultima volta, ci potevo arrivare. Ora la catena me lo impedisce. Arrivare a quella piccolissima fonte di luce è impossibile.
Piango un'altra volta, in silenzio.

Non posso ancora aprire la bocca. Credo che me l'abbiano chiusa quando sono svenuto dopo essere stato torturato. Mai avrei pensato che sarebbero arrivati anche al punto di chiudermi la bocca. Non so nemmeno se mi scioglieranno mai quest'incantesimo. Non lo so e onestamente non mi importa. È l'ultimo dei miei problemi. Mi basta solo che Potter mi stia vicino. Anche se non può toccarmi mi basta che rimanga al mio fianco. Mi basta sentire semplicemente la sua voce.

Ti troverò Draco, è una promessa _Drarry_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora