capitolo 7

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Harry non sapeva dove si trovava. Si guardò intorno.

Buio.

Solo buio, niente di più.

Cominciò a camminare alla ceca, aggirandosi nell'oscurità, portando le braccia in avanti per evitare di scontrarsi contro qualcosa. Era confuso, disorientato, stordito.
Andava dritto, sempre dritto davanti a sé. Non sembrava esserci una fine.

Harry cominciò a udire dei suoni. Sembravano come dei brusii, simile al suono di persone che sussurravano, ma non riusciva a capire né cosa dicessero né da dove provenissero.

Lo sfondo intorno a lui cambiò. Non era più nero. Ora era tutto di un bianco accecante. Riusciva a distinguere le pareti laterali, il pavimento e il soffitto, ma guardando avanti a sé non vedeva nulla. Sembrava che la strada continuasse e continuasse, senza mai interrompersi.

I brusii continuavano. Sembrava provenissero alle sue spalle. Si voltò indietro. Stessa identica scena. La strada davanti a lui, continuava senza una fine. Sembrava non ci fosse nulla, ma i suoni provenivano da lì, ciò significava, aveva dedotto Harry, che qualcosa doveva esserci.

Quelle voci li riempivano la testa, dando l'impressione che stesse per esplodere.

Osservò le sue mani, portandole vicino al viso. La sua carnagione era più chiara, quasi bianca, e sembrava emanare una lieve luce. La sua attenzione ricadde sui suoi vestiti. Indossava una maglia, dei pantaloni bianchi e un mantello del medesimo colore. Sembravano degli indumenti molto leggeri, in effetti Harry quasi non li sentiva sulla sua pelle e aveva freddo.

Sollevò nuovamente lo sguardo cercando di decifrare che cosa quelle voci stessero dicendo. Ma era impossibile. Le parole erano ridotte a sussurri e sibilli. Credette che fosse serpentese, ma non poteva essere così. Era molto simile, ma non uguale, ed Harry non riusciva a decifrarla.

Decise semplicemente di seguire quei suoni.
Non sembrava esserci nulla davanti a lui. Più si addentrava, più cominciava a credere che non ci sarebbe mai stata una fine. Ma i sibilli aumentavano, diventando sempre più forti, e tutto rimbombava nella sua testa.
Cominciò a camminare a passo più svelto, finché la sua camminata divenne una vera e propria corsa. Era come una corsa nel vuoto.

I suoi passi rieccheggiavano intorno a lui e i sibilli entravano nelle sue orecchie.
Aveva il fiatone e il cuore batteva all'impazzata a causa della corsa.
Non seppe quanto corse, potevano essere passati secondi, minuti oppure ore, ma continuò finché davanti a sé, molto lontano, poté distinguere qualcosa tra l'immenso bianco. Si fermò per osservarla in lontananza. La figura era anch'essa bianca, ma più opaca, e si poteva distinguere con non poca facilità.

Voleva sapere cosa fosse, ma una parte di lui voleva tornare indietro. Cominciò ad avvicinarsi alla figura con attenzione. Ad ogni suo passo i brusii diminuivano, sostituiti da uno specie di ronzio molto fastidioso.
La figura non si poteva ancora distinguere con certezza.

Si avvicinò maggiormente, per quanto cercasse di far meno rumore possibile, i suoi passi rimbombavano.
Poté cominciare a distinguere la figura. Sembrava una persona, accasciata al suolo. Harry poteva distinguerne le gambe e la testa. Era rannicchiata in posizione fetale al suolo, si stringeva la testa tra le braccia ed era girata dando le spalle al moro.

Continuò ad avvicinarsi. La figura tremava e sembrava stesse piangendo. Il moro poteva notare i sobbalzi della sua schiena, ma non sentiva i singhiozzi.
La figura fece abbassare le mani dalla testa e il ragazzo poté intravedere dei capelli biondo platino.

Si paralizzò.
Una volta ripreso il controllo del suo corpo cominciò a correre verso la figura.

"Malfoy... Malfoy!"

Ti troverò Draco, è una promessa _Drarry_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora