«Togli quella mano dal mio sedere» ringhio, mentre lascio cadere le posate nel lavello.
Lo sento sogghignare soddisfatto, prima di affiancarmi. «Tanto non ce la fai» mi prende in giro. «Non puoi resistere al mio fascino» sorride altezzoso e torna al tavolo per finire di sparecchiare. Quando lo raggiungo, afferro due bicchieri con una mano e con l'altra gli lascio una pacca sul sedere.
«Vedremo chi cederà per primo» gli sussurro a fior di pelle, lasciando la stanza.
Questo gioco è elettrizzante, lo ammetto, ma non sono sicura di riuscire a resistere a lungo, sotto le sue torture. Rischio di fallire anche quando provo a far perdere lui, quindi potrebbe vincere sul serio.
Autocontrollo, Meg. Puoi farcela.
Salgo in camera mia, preparando il mio attacco. Sistemo un cuscino al centro del letto, in modo da dividere le due parti. Poi, con tutto il coraggio del mondo, apro il cassetto della biancheria e indosso il completo che avrei dovuto mettere la sera del mio compleanno, quando alla fine ho optato per qualcosa di più semplice.
Non sono sicura che lo vedrà, insomma, questa cosa mi imbarazza moltissimo, ma vedere il mio riflesso allo specchio e pensare di avere addosso questa roba mi fa sentire bene.
Devo vincere, dato che tutte le nostre scommesse sono finite con la mia sconfitta - non che ce ne siano state tante.
Indosso i leggins e un reggiseno sportivo sotto la felpa. Non devo dare nell'occhio, finché ci sono gli altri.
«Meg, tesoro, cerca di controllare quei due, mentre siamo via» mia madre fa capolino nella mia stanza, mentre sistemo la felpa sui fianchi. «Avete il mio consenso per invitare qualcuno, ma che non sia nello stile di tuo fratello, o dovremo demolire la casa, se non l'avrà già fatto lui» ride, poggiata allo stipite della porta.
«Divertitevi» le sorrido.
«Ci puoi contare, ragazza!» grida facendosi sfilare sotto il naso un mazzetto di soldi.
La guardo storta, all'inizio, ma se quando i vicini si lamenteranno di qualsiasi rumore, lei sarà ubriaca, allora mi va bene. «Vedi di non fare la mia fine» scherzo.
«Secondo te da chi hai preso?» sbatte le lunghe ciglia ripetutamente, per poi andarsene richiudendo la porta alle sue spalle.
So che può sembrare che io odi mia madre per svariati motivi, ma infondo le voglio bene. Sa essere divertente, se vuole...
Scendo al piano di sotto, cercando di individuare Thomas con lo sguardo. Al suo posto mi ritrovo Ethan che, in modo sbrigativo, sale le scale da cui sono venuta.
«Che ha?» domando a Beth, piazzata davanti a me.
«Oh, gli ho detto che se si dava una mossa a salire, potevamo fare la doccia insieme» dice semplicemente. Porto due dita sulla lingua, per imitare il gesto del vomito, e mi dirigo sul divano.
Di Thomas non c'è traccia, quindi mi lascio cadere in mezzo ai cuscini e sblocco il cellulare. Prima o poi dovrò imparare ad usarlo...
«Scusa, cara» mi richiama la voce di qualcuno. «Per caso sai cosa è preso a mio figlio?» Cassidy si siede al mio fianco, poggiando le mani sulle ginocchia.
«In che senso?» domando incuriosita. A me sembrava più che normale poco fa.
«E' corso a casa dicendo che doveva prendere dei vestiti» spiega. «Ha detto qualcosa del tipo: "C'è una cosa importante che mi serve"» lo imita.
Che cosa diavolo potrà mai servirgli?
«Uh, be', magari ha in programma qualcosa per i prossimi giorni... che so, forse ha un impegno e gli servono abiti seri» tento facendo spallucce.
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Il migliore amico di mio fratello
Romance[ - 𝐞𝐥l𝐞𝐧𝐧𝐞- ] "Avevamo solo una cosa in comune: passavamo i weekend nella stessa stanza in fondo al corridoio a gridare. Lui le parole delle canzoni, io gli insulti per far abbassare il volume" Mi sono sempre sentita la persona migliore per i...