Sento il mio cellulare nuovo di pacca suonare, interrompendo la mia attenta esaminazione ai movimenti di Thomas. L'uomo che ci sta pagando sembra tutt'altro che raccomandabile.
Ritorno alla realtà quando l'orribile suoneria predefinita dei telefoni nuovi giunge alle mie orecchie. Forse è meglio se rispondo...
Ho comprato questo affare martedì scorso, dopo che Beth ha rotto il mio nello spogliatoio del negozio, e ancora non ho capito come impostarlo.
L'unica cosa che mi sono limitata a fare è stata salvare i numeri di mia madre e mio fratello in rubrica, nel caso di evenienza. Ed è proprio uno di loro che mi sta chiamando, ora.
Tolgo la mano dalla tasca del cappotto per riuscire ad afferrare il cellulare. «Ehi, mamma!» esclamo, cercando negli angoli più nascosti della mia mente che cosa posso aver combinato questa volta. Il risveglio poco accogliente della madre di Thomas... deve aver scoperto del nostro ennesimo ritardo.
«Ciao, tesoro. Ho bisogno del tuo aiuto, cerca di sbrigarti, prima che tuo fratello rimanga la mia unica speranza» si lamenta esasperata. A giudicare dai rumori di sottofondo, penso sia piuttosto in difficoltà. «Porta anche Thomas: due braccia in più mi servono sicuramente» chiude la chiamata prima che possa ribattere.
Rimango immobile a fissare lo schermo nero, fino a quando il rosso non attira la mia attenzione. «Ah, mi sento più ricco di Jennifer Aniston!» si pavoneggia, scuotendo le banconote in aria.
«Non puoi tenerli, lo sai»
«Chi era in chiamata?» domanda curioso, allungando il collo sul mio cellulare. Lo porto al petto, nonostante sia spento.
Vedo il suo corpo irrigidirsi improvvisamente, così sputo il rospo. «Mia madre» è buffo il modo in cui queste cose riescano a preoccuparlo. «Vuole che andiamo a casa ad aiutarla» dico semplicemente.
«Tuo fratello non può? Non fa un accidente dalla mattina alla sera» sbuffa.
«Lo so, ma penso si tratti delle decorazioni natalizie e lui ha la grazia di un ippopotamo. Ci manca solo che faccia cadere tutte le palline» roteo gli occhi.
«Oh, vuoi sapere a chi cadranno le palline, se dovrò fare un'altra opera di bene entro le prossime ventotto ore?»
«C'è il vischio, a casa mia» tento con un sorriso. L'angolo delle sue labbra si piega verso l'alto e, in una frazione di secondo, apre la portiera dell'auto.
__________
Mia madre ha insistito affinché mettessimo canzoni natalizie, mentre addobbiamo la casa. Quindi, a mio malincuore, ho dovuto ascoltare Mariah Carrey e Michael Bublé nelle ultime due ore.
Abbiamo attaccato ghirlande e striscioni persino sul frigorifero e le candele profumate sono sparse in ogni dove, come se dovessimo compiere un rito satanico. L'idea di addobbare un vero albero, poi, è di sicuro stata la peggiore: mio fratello era incaricato di andarlo a comprare e Dio solo sa quante volte abbia fatto strisciare la carta di credito di mia madre nel tragitto.
Siamo una pessima squadra.
«Sapete che idea mi è venuta?» trilla mia madre eccitata. Alzo gli occhi dalle palline di Natale per ruotarli. Di sicuro quest'idea non è una buona cosa. «Cassidy e la madre di Bethany possono venire a cena qui, questa sera!» sbatte la mani con fare elettrizzato. «Faremo un raduno per madri single!» conclude.
«E per figli schiavizzati...» sbuffa Thomas, al mio fianco. Vorrei ridere, ma la stanchezza me lo impedisce. Ho passato tutta la mattina con dei bambini dalla vescica incontinente e il pomeriggio ad attaccare palline ad un fottuto albero. Il Natale inizia a farmi schifo.
STAI LEGGENDO
Il migliore amico di mio fratello
Romance[ - 𝐞𝐥l𝐞𝐧𝐧𝐞- ] "Avevamo solo una cosa in comune: passavamo i weekend nella stessa stanza in fondo al corridoio a gridare. Lui le parole delle canzoni, io gli insulti per far abbassare il volume" Mi sono sempre sentita la persona migliore per i...