Seduta sul mio letto, agito le dita reprimendo la tentazione di mangiarmi le unghie. Fisso l'abito di Jessica, incerta su cosa fare. Se scendessi al piano disotto con quel coso indosso mia madre mi arrotolerebbe nel tappeto. Magari se chiamassi la mia migliore amica, potrebbe darmi un consiglio. Ma non voglio disturbare Beth nella sua serata speciale. Mio fratello non capisce un cavolo di vestiti quindi anche lui è una pessima idea. Non so se le ragazze abbiano tempo per me ora. Mi decido a chiamare Noah.
«Ciao »
«Ehi, Meg. Tutto bene? »
«Sono agitata, Noah... insomma il mio abito per il ballo è invisibile. Il mio accompagnatore non è quello che voglio. Ho paura di incontrare Chris. E non so se... » vengo bloccata da lui.
«Se mio fratello si presenterà. » conclude al mo posto.
Annuisco anche se lui non può vedermi.«Non sono sicura di poterlo fare » ammetto scoraggiata.
«Tu puoi fare ogni cosa, Johnson Junior »
Sorrido come una bimba.
«Ora metti quel vestito, infila i tacchi più alti che hai e sorridi come se stessi andando ad un firma-copie di Julie Plec » sorrido ancora.
«Grazie » mormoro.
«Figurati, meriti molto più di quello che ti è successo. Con mio fratello, intendo... »
Lo abbraccerei se non fosse dall'altra parte della città.
«A dopo » gli dico.
«A dopo ».
Mi guardo allo specchio un'ultima volta. I capelli passati diverse volte sotto l'arricciacapelli, gli occhi contornati da una linea di eye-liner e i tacchi che Noah mi ha consigliato di mettere.
Io e Jessica abbiamo la stessa taglia a giudicare da come il tessuto dell'abito aderisce sulla mia pelle in modo naturale.Il campanello suona e il mio cuore inizia a battere molto più velocemente di prima.
Scendo le scale tenendo la borsetta salda tra le mani. Mia madre e Thomas si voltano istintivamente verso di me. Thomas si irrigidisce e la temibile Audrey rimane quasi paralizzata.
Fa per dire qualcosa ma Thomas la precede.
«Sei bellissima» dice.
Arrossisco violentemente e giungo all'ultimo scalino.Il rosso mi tende la mano. La afferro spostando la borsetta su quella sinistra.
«Non è un po' troppo scollato? » domanda mia madre squadrandomi.
«Era l'unico rimasto di quel colore» risponde Thomas.
Esita un istante ma poi continua «E va bene, ma prendi una giacca. Stasera niente sbronza, signorina » annuisco e afferro la giacca di pelle dall'appendiabiti.«Divertitevi, ragazzi »
«Grazie, signora Johnson»
Allunga il braccio affinché lo afferri.
Usciamo dalla porta e rimaniamo fermi sul portico.I suoi occhi si incastrano nei miei. Non capisco se voglia dirmi qualcosa o meno, così decido di farlo io al posto suo.
«Con lo smoking sembri intelligente »
Scuote la testa per poi ridere.
«Con la gonna sembri graziosa »
Ricambio la risata.Entriamo nella sua auto e ci avviamo verso la scuola, entrambi pieni di agitazione.
Parcheggia sul retro dell'edificio e mi aiuta a scendere.
Arrivati davanti alla scuola, sussulto nervosa.«Ehi, ci sono io con te, Meggy. Nessun omaccione depravato proverà a rendere quel vestito più scollato di così » scherza con voce dura.
«Tu sei depravato per primo » incrocio le braccia.
«Già, ma non un morto di figa » serro le labbra, vorrei controbattere ma non mi sembra il caso di tirarla per le lunghe.
«Avanti, entriamo. Prima o poi dovremo farlo » sospiro.A braccetto, varchiamo la soglia.
La musica non è a livelli spropositati, dato che la festa non è ancora iniziata. Per ufficializzare l'inizio, Sophie -in quanto presidente del comitato studentesco - salirà sul palco e farà quel noioso discorso sul valore dell'amicizia e della squadra.
Una palla incredibile.Ne approfittiamo per andare al tavolo degli stuzzichini. Thomas afferra due bicchieri e li riempie di punch. Me ne porge uno ma scuoto la testa. «Niente bevande per me. Non è affidabile lasciarmi bere. »
Sbuffa. «Andiamo, è solo punch! » insiste.
Roteo gli occhi, afferrando la bibita.Nel giro di venti minuti la palestra si è riempita. Continuo a guardarmi intorno, cercando Chris.
Non voglio che mi trovi con Thomas, peggiorerei solo la situazione. Perciò io dovrò accorgermi di lui per prima.
Vengo catturata da qualcos'altro.
Dalle casse si espande la voce di Sophie.
«Buonasera a tutti, sono lieta di essere io a darvi il benvenuto al ballo di Natale! » viene accolta da applausi e fischi. E' davvero raggiante.
Guarda alla sua destra, incrociando lo sguardo di Noah. Mi fa l'occhiolino e io ricambio con un sorriso.
Non ho nessuna voglia di rovinare anche questa serata: ci vuole qualcosa di bello per compensare la mattinata orribile.
Molti dei ragazzi si girano nella nostra direzione, seguiti dalle ragazze gelose. Non capisco perché tutti si siano girati, fino a quando mi accorgo che gli occhi sono puntati più in alto rispetto a noi.
Mi volto istintivamente per notare quello che tutti stanno fissando.
Beth.E che cavolo, devo sempre essere quella più sfigata tra le due!
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Il migliore amico di mio fratello
Romance[ - 𝐞𝐥l𝐞𝐧𝐧𝐞- ] "Avevamo solo una cosa in comune: passavamo i weekend nella stessa stanza in fondo al corridoio a gridare. Lui le parole delle canzoni, io gli insulti per far abbassare il volume" Mi sono sempre sentita la persona migliore per i...