4. Perdermi lo spettacolo

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«Ahi! »

«Ti conviene sopportare, se non vuoi essere piantata al primo appuntamento» maledico mentalmente Sarah che sta distruggendo la mia palpebra sinistra con la matita.
«Almeno lascia che guardi come sono venuta! » ovviamente non ascolta e si piazza davanti allo specchio coprendolo più di quanto lo stessero già facendo i suoi capelli lunghi. 

«Quando vedrà il mio capolavoro, perderà litri e litri di saliva, amica mia» dice scoprendo i suoi denti perfetti.
«Magari, se mi facessi specchiare, potrei farmene un'idea» dico con un sopracciglio alzato.

«Meg, sei stupenda».

«Grazie, Beth» rispondo mentre mi guardo allo specchio incredula, «Sarah, sei stata fantastica» commento esaminando con cura la linea di eyeliner sui miei occhi.

«Non starai mica insinuando che per me sia un caso truccare splendidamente» replica ironicamente scostando i capelli che le erano finiti sugli occhi. Scoppiamo tutte in una risata isterica, come nostro solito.

«Dimmi quali non usi, così le prendo in prestito» mi dice Sophie facendo l'occhiolino e allargando le labbra in un sorriso furbo.
«Prendi quelle rosse, io uso le altre» le vado incontro per prendere i miei tacchi neri.

Bethany è in piedi come pietrificata davanti al mio armadio, quando si accorge che i miei occhi sono puntati su di lei, si mette le mani nei capelli disperata.

«Che hai? »

«Che ho? Insomma! Come faccio a vestire una che non porta abiti più corti del ginocchio? Come diavolo devo fare io con te?» sbuffa e incrocia le mani al petto più imbronciata di prima.
«Senti, se mi dai cinque minuti, vado a prendere uno dei miei abiti e te lo porto» dice sempre più seria ma io le scoppio a ridere in faccia e lei, anche se non immediatamente, ricambia.

Non dopo più di dieci minuti eccola fare capolino nella mia stanza, mostrando teatralmente l'abito di cui parlava. E' appeso ad una gruccia e perfettamente stirato. E' color carne e devo dire, molto carino: è aderente ma non volgare, molto semplice e con uno scollo a cuore. 

Lo indosso subito attenta a non rovinare il trucco.

«Sei fantastica» commenta qualcuno. Mia madre è poggiata allo stipite della porta e i suoi occhi sono puntati su di me.

«Noi scendiamo» sento Sophie darmi una pacca sulla spalla seguita da Bethany e Sarah.

«Grazie, mamma» le vado incontro fino a sentire il calore del suo abbraccio.
«Sai, volevo darti una cosa». Mi stacco impaziente di sapere di cosa si tratta ma non noto niente nelle sue mani e nemmeno in tasca; la vedo fare un sorriso mentre si slaccia la collana che porta al collo, «E' molto importante per me, spero che diventi altrettanto per te» dice poggiandola delicatamente sul mio collo. E' una collana bellissima con delle perle bianche, mamma ha quella collana da quando papà se ne è andato, circa quando avevo 7 anni, credo sia un suo regalo perché da quel momento non l'ha più tolta nemmeno per dormire. Sono felice che la stia dando a me, questo dimostra l'affetto che ha nei miei confronti. 

«Grazie, mamma, è davvero stupenda» metto le mani davanti alla bocca mentre mi guardo allo specchio, mi sta bene, credo, ma di certo non quanto stava bene a lei. 

«Ti voglio bene, tesoro» mi posa un bacio sulla fronte facendomi quasi scendere una lacrima, «Anche io te ne voglio mamma» la abbraccio forte fino a quando un suono assordante irrompe nella mia testa e mi fa sobbalzare.
Deve essere Ryan.

Corro di sotto con il cuore in gola e le scarpe ancora in mano, cerco di infilarle velocemente lungo il tragitto e quando ci riesco, quasi inciampo.

Apro la porta agitatissima e lo vedo subito, no, aspetta un attimo, questo non è lui!

Quel sorriso da idiota mi irrita particolarmente ma non posso fare a meno di notare i suoi capelli rossi e scompigliati, torturati dalle mani di un'altra persona, quasi più odiosa di lui. Quella vipera di Jessica è davanti alla mia porta e la sua mano libera dai capelli del cretino sta agitando le dita nella mia direzione.
 «Ciao, Meggy. Ho saputo che esci con il fusto questa sera. Non prendertela, ma ci sono dei baciatori migliori» fa cenno a Thomas. Roteo gli occhi.
«Già, i tuoi cagnolini ti hanno informata bene. Se tu e il tuo gigolò vi levaste dalla mia porta, potrei uscire con il baciatore orribile» dico irritata. 
Il mio obbiettivo era insultare entrambi in una sola frase, ma Thomas ride di soppiatto cercando di non farsi notare da lei.

Sento un clacson dietro alle spalle di Jessica e riconosco subito la macchina nera di Ryan, che abbassa il finestrino affacciato verso casa mia per mostrare tutta la sua bellezza.
«Ciao, bellissima».

«C-ciao Ryan» balbetto e il sorriso di prima viene nascosto dal rossore delle mie guance.
Scende dall'auto e si avvicina all'entrata, a Jessica sembra scomparso il sorriso da stronza, mentre Thomas mi guarda con aria di disapprovazione come se avessi 10 anni e stessi per  baciare il bullo della scuola. Sposto gli occhi su Ryan, lui inizia a squadrarlo dalla testa ai piedi, coperti da scarpe bianche che risaltano sui jeans neri strappati.

Mi concedo un secondo per ammirare la sua t-shirt bianca: i muscoli delle braccia sono ben fasciati dal tessuto mentre gli addominali si intravedono attraverso la maglietta.

«Be', è ora di andare, no?» domando riprendendomi, ma sembra non sentirmi, sta fissando Thomas con aria minacciosa.

Ma non erano amici quei due? 

«Sì, fareste proprio meglio ad andare o ti stancherai» risponde Thomas al suo posto. «Sai, sarebbe un peccato se ti addormentassi prima che lui riesca ad infilarsi nelle tue mutande» dice sprezzante. 

Gliela faccio vedere io...

 «Già, se mi addormentassi, rischierei di perdermi Jessica che ti tradisce con l'ennesimo giocatore di football »gli urlo in faccia offesa dalle sue parole.

«Okay credo sia meglio se ora andiamo, Meg» 

Lancio a Thomas un'occhiata di fuoco che lui ricambia, prima di entrare nell'auto di Ryan e interrompere il contatto visivo con lui.

«Ti giuro che la mia intenzione non è infilarmi nelle tue mutande » dice come per scusarsi. Diciamo che però non funziona visto il modo in cui lo ha detto. «Cioè, non è che non vorrei, però non sono così coglione da...» 
Di male in peggio...

Si gratta leggermente dietro il collo per l'imbarazzo ma ho capito quello che voleva dire. E' così dolce il modo in cui mi parla....

«E' solo Thomas che dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi» incrocio le braccia al petto come una bambina arrabbiata, lui lo nota facendo una risata silenziosa, credo per paura di offendermi, ma anche io rido.

«Fate sempre così, voi due?» 
«Il più delle volte» rispondo tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
«Io non lo sopporto» dichiara, come se non fosse già ovvio. 
«Bene, abbiamo già qualcosa in comune» sorrido, venendo ricambiata.

Scendiamo dall'auto e mi ritrovo davanti ad una villa pazzesca, di sicuro al proprietario non mancano i soldi. «Di chi è questa casa?» chiedo curiosa.
«Uno della squadra di football». 

Ciò significa che Thomas e quella stronza di Jessica saranno sicuramente invitati.

Infatti, dopo appena dieci minuti, li vedo scendere dall'auto di Ethan. Affianco a loro c'è mio fratello accompagnato dalla mia migliore amica.

 Le corro incontro e la abbraccio mentre Ryan mi segue.
«Sorellina, noi andiamo dentro» annuncia mio fratello prendendo Beth sulle spalle. Lei si lascia sfuggire un piccolo strillo ed io, uno sbuffo. 

«Entriamo anche noi?» chiede Ryan. 
«Oh, sì... certo» 

Sento il suo braccio tutto muscoli poggiarsi sulle mie spalle e stringermi a lui. 

Sarà sicuramente una serata grandiosa.


Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora