2. Quella è decisamente tequila alla fragola

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     Fancy
Iggy Azalea

Sento suonare il campanello e mi getto fuori dalla stanza. Ho organizzato tutto perfettamente per la mia migliore amica: candele, musica rallentata di Ed Sheeran, smalto per le unghie di mille colori e gelato alla menta. Questa deve essere sicuramente lei. 

Appena poggio il piede sullo scalino, qualcosa di immensamente grande, pesante e, soprattutto, odioso, mi scaglia addosso. Mi cade completamente sopra, schiacciandomi sotto le sue chiappone muscolose. Maledetto. 

Corre di sotto, ignorandomi completamente. «Ethan!» grida mia madre uscendo dalla sua stanza. Perfettamente in ordine, anche mentre dorme, si affaccia alla porta. Mi fa cenno con la testa di andargli dietro e io non me lo faccio ripetere. Corro di sotto, scendendo tre gradini alla volta. 

Si può sapere che vuole?

Si guarda indietro, mentre corre verso la porta. Riesco a raggiungerlo, ormai nell'atrio. Apre la porta, giusto due secondi dopo avermi rifilato una linguaccia. Certo che bisogna essere dei veri e propri deficienti... Insomma, se ci teneva ad accogliere la mia migliore amica, bastava dirlo. 

Appena apre la porta, ogni dubbio si mette al suo posto, lasciando spazio alla mia voglia di picchiarlo. Ha invitato Thomas. Non posso crederci. 

Sul portico sono erette due figure: una magra e graziosa, l'altra gigante e appartenente ad un coglione. 

«Ehi» bisbiglia Bethany. Cerca di distogliere lo sguardo da quello di mio fratello, ma le riesce male. La afferro per un braccio, senza degnarmi di guardare quei due. 

«Hai portato il cambio per domani, vero?» le domando. 

«Certo! Pensi forse che mi presenterei il primo giorno di scuola in pigiama?» appena si allontana da mio fratello sembra ritornare perfettamente normale. 

«E... l'altra cosa... l'hai portata?» la trascino in cucina, senza farmi sentire dagli altri. 

Sorride furbamente e apre la cerniera dello zaino. Mentre lo poggia sull'isola in marmo, qualcosa al suo interno sbatte. Vetro. «Mi credi forse stupida?» estrae due bottiglie. «Questa è vodka» annuncia, «Questa, invece, tequila alla... uhm... non so che gusto sia, non l'ho letto prima di comprarla» scoppia a ridere.

«Quella è decisamente fragola» spiega mio fratello alle nostre spalle, aggraziandoci con la sua voce. «L'ho bevuta giusto ieri sera, a casa di Jess. Tu c'eri, Thom?» incrocia le braccia, gesto che, per lui, significa: non mi muovo da qui. 

«Ero in camera con Jess» risponde con nonchalance. Si schiera davanti a noi, anche lui con le braccia al petto. 

«Toglietevi di torno, scimmioni» li liquido muovendo la mano. 

«Oh, se vuoi posso fare il cambio con mamma, magari le piace la tequila alla fragola...» ridacchia, battendo il pugno con l'altro essere. Che idioti. 

«Ah, fammi indovinare, tu in quello zaino hai del marzapane, Walsh?» incrocio le braccia anche io, imitandoli. 

«No, ma io ho diciotto anni» mi prende in giro. Vorrei sottolineare che io non definirei maggiorenne una persona matura. Basta vedere loro due: uno più stupido dell'altro. 

«E io un cervello, come la mettiamo?» ribatto.

«Io ho un- » mio fratello gli sferra una gomitata tra le costole, prima che possa continuare. 

«Quello non ti rende più grande, o più tollerante all'alcool, se vuoi saperlo» roteo gli occhi. 

Afferro Beth per un braccio, trascinandola sulle scale. «Shadowhunters o The vampire diaries?» le domando. 

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora