Sono più che convinta che la professoressa gli abbia già detto tutto a giudicare da come ha quasi sfondato la porta. Mai visto così infuriato.
«Ti prego, non url-»
«COME CAZZO FACCIO A NON URLARE?! Dio Megan, ma hai capito cosa diamine ti ha fatto?!» urla sputando. Gesticola animatamente prendendo a pugni l'aria.
«Ethan, n-non mi ha fatto niente» in un certo senso è vero, ma è anche una balla. Sentirlo così vicino contro la mia volontà, conoscendo le sue losche intenzioni, è stata la sensazione più brutta del mondo.
«Pff, andiamo, mi credi forse così tanto stupido?» un giorno avrei risposto "sì" ma ora preferisco risparmiarmelo. «Me lo ha detto Bethany. Quel figlio di puttana ha osato toccare anche lei» si passa una mano sulla bocca per tenersi a freno dal distruggere la sedia che ha davanti.
«Johnson! Tenga a bada la lingua!» lo rimbecca quel tappo vivente della prof di ginnastica.
La sua reazione è piuttosto esplosiva: chiude la mano in un pugno destinato al muro e spalanca la porta con forza.
«Vieni con me» mi guarda minaccioso. Non posso obbiettare: mi alzo e lo seguo in corridoio.
«Dove stai andando?» chiedo cercando di non cadere data l'irruenza con cui mista trascinando.
«Da Thomas» dichiara affrettando il passo.
«No» so che lui è furibondo con Ryan ma, quella che dovrebbe stare peggio ora sono io, no?
Portandomi da Thomas mi farebbe solo stare peggio: lui non è così tanto sveglio da capire quanto io mi senta uno schifo in questo momento.
«Non ti lascio da sola in questo posto»
«Vado a casa con Beth, allora» tento cercando di stargli dietro.
«Eh va bene...».
***
La mia amica fa capolino nella mia stanza con due tazze fumanti di cioccolata nelle mani. E' la migliore. Si siede al mio fianco sistemandomi la coperta sulle spalle.
«Meg, sei sicura di non volerne parlare?» insiste per l'ennesima volta.
«Se lo farò, mi lascerai in pace?» avvolgo la tazza con le mani per sentirne il calore in tutto il corpo.
«Può darsi»
Traggo un respiro profondo e attacco a raccontare: «Ti ha spinta a terra e subito dopo ha svoltato l'angolo con me addosso. Mi ha schiacciata contro il muro e...» la mia bocca cessa di parlare e il mio sguardo si perde nel vuoto quasi a cercare di ricordare quella scena per poter constatare che è tutto passato.
«Fai un bel respiro, ce la puoi fare» sento i suoi occhi dolci posarsi su di me anche se i miei non ricambiano.
«Gli davo le spalle. Ha iniziato ad avvicinarsi sempre di più, volevo sprofondare, Beth» non riesco a trattenermi quando una lacrima supplica di bagnarmi il viso. Inizio a piangere affogando nel ricordo di quella scena.
Bethany mi stringe a sé permettendomi di poggiare la testa sul suo petto.
Non sono mai stata così emotiva come in questo periodo. Sarà la mancanza di papà anche se infondo non ho mai avuto abbastanza tempo per conoscerlo.
Tutte quelle volte in cui ho sentito i racconti di ragazze che hanno subito violenze, non ho mai capito realmente che cosa si provasse. Ora lo so, più o meno.
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Il migliore amico di mio fratello
Romance[ - 𝐞𝐥l𝐞𝐧𝐧𝐞- ] "Avevamo solo una cosa in comune: passavamo i weekend nella stessa stanza in fondo al corridoio a gridare. Lui le parole delle canzoni, io gli insulti per far abbassare il volume" Mi sono sempre sentita la persona migliore per i...