35. Riccioli di catrame

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Thomas

"But you can lay with me
 so it doesn't hurt"
- Sam Smith


La professoressa di letteratura mi ha consigliato di leggere un libro. L'anima, fondamenta della psicologia. Mi ha detto che sono un insensibile, come ha fatto Meg, e che questo libro mi avrebbe aiutato. 
Ho letto le prime sette facciate e l'ho lanciato nel cesto della biancheria sporca. 

Ricordo solo una frase... qualcosa sull'orgoglio... diceva che questo, a volte, prende il posto della verità e ci induce a dire cose che non pensiamo. Io  ho fatto il mio danno e ora ne pago le conseguenze.
Non voglio tornare a fare il ladro di vergini, in giro per i locali di Manhattan.

Io voglio lei. 

Ma non la so tenere. Non sono abituato a tenere le cose, insomma, oltre a Jessica, non ho mai avuta seriamente una ragazza. 

Ma sento che per Meg sarei pronto. 

Peccato che non lo dimostro. Si è chiaramente offesa e mi dispiace. Sarei potuto andare più affondo di quelle sette facciate, così avrei saputo come prevenire quello che ho detto. 

Ora voglio solo cercare di rimediare. 

La sto cercando per tutta la palestra ma sembra essere scomparsa. Ho provato a chiamarla ma il suo cellulare è rotto e quello nuovo deve arrivare in negozio lunedì mattina. Perciò, se non la trovo, sono fottuto. 

Sembra essere sparita già da una ventina di minuti. Non può essersene andata perché non ha la macchina e sua madre la ucciderebbe se tornasse a casa in autostop. 

Ho chiesto a Bethany ed Ethan se l'avessero vista, ma hanno detto di no. 

Il ballo è quasi terminato e sono stati eletti re e reginetta -ovviamente la rossa e il mio migliore amico- ma lei non si è ancora fatta viva. 

Dopo un'esilarante sfuriata di Jessica e Miranda, mi sono accorta che la bionda era sola e abbandonata dal suo cavaliere dell'ultimo minuto. Così ho dedotto che Bennett fosse con Meg. Il che mi rende piuttosto nervoso. Chiaramente si è incazzata, perciò potrebbe andare da lui e sfogarsi... rimpiazzandomi...

Non penso che si sia cacciata nei guai, più che altro che lei e il biondino stiano... insomma, quello...

Non riuscirei a sopportarlo. 

E poi, trenta secondi  fa', mi è venuto in mente. La Meg incazzata che conosco io, si chiuderebbe da qualche parte per sbuffare e bofonchiare insulti. 

Esco dalla palestra, cercando nei corridoi la sua sagoma fragile. Non so cosa romperei se la trovassi con lui a fare quello che io facevo con Jessica appena qualche giorno fa'. 

Nei corridoi non c'è. Provo ad aprire le porte delle diverse classi ma sono tutte vuote, tranne una che non sono riuscito ad aprire. Se non se n'è andata, allora è sicuramente qui dentro, e io devo parlarle. Provo ad origliare per assicurarmi che ci sia qualcuno. Sento delle voci confuse, a causa del caos in palestra. Riconosco una ragazza e un ragazzo, ma lei non è Meg. 

Poggio la schiena al muro, lasciandomi cadere per terra scoraggiato. 

L'ho persa. Di nuovo. 

C'era solo una cosa che desideravo veramente, e una volta conquistata, eccola che scivola via. 

Tiro le ginocchia al petto; non sono una persona particolarmente sensibile, ma in questo momento gli occhi mi bruciano terribilmente e sento che, se la vedessi davanti a me, scoppierei a piangere. 

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora