«Benvenuta al tuo primo S-party, Meg» ammiro quello che ho davanti incantata.
Il posto in cui ci troviamo è di sicuro appartenente ad un ricco sfondato. E' una villa che non potrei permettermi nemmeno sommando i soldi miei, di Beth, Ethan e Thomas.
Il giardino immenso ornato da palme sparse qua e là, rende la casa in fondo ancora più spettacolare. La piscina ha una forma strana: sembra un serpente mastodontico che striscia in cortile ricoprendone gran parte.
La struttura moderna rende il tutto ancora più bello: palloncini bianchi, oro e celesti appesi ovunque; ragazzi della squadra appostati in ogni angolo del giardino, affiancati da ragazze cheerleader.
«Cos'è uno S-party? » mi affretto a chiedere dopo aver scrutato ben bene questo paradiso terrestre.
«Una festa della squadra: Spartans... party... Dai!.... S-party» spiega.
«Chi è il genio che ha trovato questo nome?» scherzo continuando a guardarmi intorno.
«Il tuo amico Ryan» ecco spiegate certe scemenze.
«Okay, cambiamo discorso» penso a qualsiasi cosa che mi allontani dall'immagine di quello squilibrato e tento: «Di chi è questa casa?»
«Bennett» risponde secco e indifferente.
«E' impossibile: è fuggito di casa... quando è venuto a stare qua non aveva tutti questi soldi» gesticolo senza spiegarmi tutto ciò.
«Sta andando a scrocco, Meggy» afferma «La sua auto è troppo costosa per appartenere a lui: credo sia di un suo vecchio amico».
«Oh... in questo caso...» nella mia testa spunta subito un'altro dubbio. «Perché sono qui? Insomma, non sono mai stata ad uno S-party prima d'ora: bisogna avere una sorta di invito o è solo perché sono una sfigata?» domando.
«Sei proprio stupida, sai? Per prima cosa, non sei una sfigata: vivi sotto l'ombra di una leggenda della scuola»
«Grazie, Thomas. Questo mi fa sentire decisamente meglio» spiattello.
Fa una buffa smorfia per poi continuare: «Seconda cosa: non sei mai venuta prima d'ora perché non eri una cheerleader»
«Quindi Jessica può venire anche sola?» domando sbuffando.
«Mi dispiace» sorride furbamente lasciando un'ovvia risposta.
«Fantastico» tento un sorriso che risulta abbastanza finto.
Sistemo l'abito sul retro delle cosce e faccio cenno a Thomas di proseguire attraverso l'immenso giardino.
«Dopo di lei» sorride allungando un braccio sulla porta.
«La ringrazio, Brandon » ricambio il sorriso attraversando la soglia d'entrata.
«Non c'è di che, Rosalie»
***
Il suo corpo pieno di alcool si stacca del mio messo altrettanto male, per poi sussurrare al mio orecchio: «Arrivo subito. Resta qui» annuisco guardandolo sparire tra la gente che balla.
Non sono mai stata troppo brava ad obbedire.
Mi guardo intorno e cerco una persona tra la folla. Trovo Chris sulle scale, intento a salire al piano di sopra. Non dovrei essere ubriaca ma ormai il danno è fatto.
Corro in mezzo alla baraonda di persone intorno a me, guadagnando decine di spintonate. «Chris! » urlo sul bordo del primo gradino.
La musica copre il suono della mia voce, non permettendogli di sentire. «Ehi! » grido isterica correndo sulle scale. «Fermati!» i miei tentativi sono inutili.
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Il migliore amico di mio fratello
Romance[ - 𝐞𝐥l𝐞𝐧𝐧𝐞- ] "Avevamo solo una cosa in comune: passavamo i weekend nella stessa stanza in fondo al corridoio a gridare. Lui le parole delle canzoni, io gli insulti per far abbassare il volume" Mi sono sempre sentita la persona migliore per i...