"Togliti i vestiti."
"Cosa? P-Perché mai dovrei farlo?"
Ash da ad Eiji uno sguardo impassibile, leggermente irritato dalla sua natura inquisitoria. "Se ci tieni così tanto a quei vestiti da ospedale e vuoi continuare a sembrare un imbecille, liberissimo di farlo."
Eiji china il capo, le sue mani stringono la maglietta.
Perché ho questo talento innato nell'essere idiota?
"Ma non ho vestit--" Preso alla sprovvista, Eiji è a malapena in grado di prendere al volo i vestiti che Ash gli lancia senza avvisarlo.
"Grazie." Mormora Eiji. Rigira svariate volte la maglietta nera, sottosopra, avanti e indietro finché non lancia uno sguardo ad Ash.
"Non dirmi che non sai svestirti da solo?" Eiji è irrigidito, il sudore che gli striscia sul viso.
"Vuoi una mano?" Si offre Ash con un sorrisetto malizioso mentre si avvicina con lunghi passi ad Eiji. Agitato ed in profondo imbarazzo, il moro si scaglia contro Ash e lo spinge verso la porta.
Ash tenta di ribattere, invano, e si fa sopraffare da Eiji.
"Ehi, cosa stai--" Gira su se stesso solo per ritrovarsi dinanzi una porta chiusagli in faccia. Infastidito dal comportamento tedioso del ragazzo, Ash prende la pistola nascosta a destra, sotto la maglietta; la punta contro la porta, nel punto preciso in cui pensa trovarsi Eiji.
"Fanculo!" Brontola il biondo. Lascia cadere le spalle coscienzioso di esser stato appena battuto e rimette l'arma a posto. "La prossima volta non ti lascerò andare" si dice, ribollendo.
Ash passa il tempo passeggiando per quel posto a cui crede di appartenere, che crede sia la sua casa. E' un posto vecchio, fatiscente, oscuro, sporco e lasciato a se stesso; tuttavia, per lui, quel posto fatiscente vale molto più di quella villa degli orrori in cui era costretto prima, quell'inferno in terra. Il calore e il conforto che gli da quel posto è imparagonabile a qualsiasi cosa.
Ma manca qualcosa. Qualcosa mi sfugge.
Seguendo il proprio istinto, Ash cammina verso una porta che si trova nell'angolo destro delle scale. Il suo cuore sprofonda non appena posa la mano sul pomello argentato. Apre la porta e, d'un tratto, frammenti di memoria iniziano a farsi strada nella sua mente.
Chi sei tu?
Ash sbatte contro il muro in preda al dolore e si lascia scivolare lungo la superficie fredda, la testa stretta fra le mani nel vano tentativo di scrollarsi di dosso quella figura sconosciuta.
"Chi sei?!" Grida, arrotolandosi su se stesso sul freddo pavimento. Sta soffrendo tantissimo; riesce a malapena a vedere un viso sorridente- quel qualcuno che lo ha aiutato a trovare una ragione per vivere, ma il fatto di non riuscire a capire chi quella persona sia è motivo di grande tormento per lui.
"Chi sei? Chi sei? Perché mi fai questo, E--"
"Ash!" Eiji strattona forte il biondo per le spalle, riportandolo alla realtà da quell'incubo in cui stava sprofondando.
"Ash, come st--"
Eiji resta impietrito e sorpreso quando Ash lo tira a sé, stretto fra le sue braccia.
"Aspetta, Ash" dice Eiji, che lentamente cerca di divincolarsi ma Ash adesso lo stringe ancora più forte.
"Non guardare." Gli dice fermamente Ash. "Ti prego. Non guardarmi." sussurra, la sua voce fragile piena di dolore per quella richiesta. Sprofonda il viso nel collo di Eiji e lo stringe nelle sue braccia ancora più forte.
E' esterrefatto, ovvio che lo sia. Eiji non ha idea di che cosa sia accaduto, ma non può fare a meno di provare sana e pura egoistica gioia.
"Tranquillo. Va tutto bene." Gli sussurra Eiji dolcemente, la mano che gli carezza la schiena nel modo più delicato possibile.
Piangi pure quanto vuoi. Io sono qui.
Rimangono così, stretti l'un l'altro, per non si sa bene quanto tempo, abbastanza da far allertare gli altri della loro improvvisa assenza che ha portato, poi, ad una mobilitazione immediata di tutta la gang.
"Ecco dove ti eri cacciato, boss." Una voce interrompe i due giovani e subito un rumore di passi salenti le scale si fa sempre più forte.
"Che è sto baccano?" Chiede Ash alzandosi, il tono inquisitorio.
Il giovane uomo butta indietro la testa con una sonora risata. "Stavamo per cenare ma voi due siete spariti, per cui..." La sua voce diventa un bisbiglio ad ogni passo di Ash finché non arriva a bloccarsi completamente.
"Andiamo." Gli dice Ash con tono calmo. Ha sbalordito tutti i presenti.
**
E' una festa, una festa per celebrare il tanto agognato ritorno di Ash Lynx ma anche per qualcosa di altrettanto importante.
"Ma che sta succedendo?" Chiede Ash, il viso gli si illumina alla vista di tutte quelle leccornie che gli si parano davanti una ad una.
"Siediti e lascia fare a noi." Cain posa il suo braccio muscoloso attorno alle spalle di Ash e lo invita a sedersi.
"Ash, chiudi gli occhi."
"Io cosa?"
Sing alza un sopracciglio. "Chiudi gli occhi?"
"Nessuno mi dice cosa fare."
"Invece si."
"Provaci."
La tensione si fa sempre più palpabile e sostituisce repentinamente l'aria allegra che regnava nella stanza fino a poco prima, trasformando i presenti in statue viventi.
"Ash."
"Cosa?" Ash gira il capo in direzione di Eiji e lo fissa.
"Puoi chiudere gli occhi per favore?" Lo prega Eiji, la sua voce così dolce e al contempo furba e astuta.
Gli occhi di Ash diventano due fessure ed inizia, così, un gioco di sguardi. Solo chi resisterà di più avrà la meglio.
Perché mi guardi con quegli occhi che proprio non riesco a comprendere?
Ash sbuffa e ruota gli occhi, accettando di fatto la sonora sconfitta. "Fate una cosa veloce." afferma, e chiude gli occhi.
Aspetta un secondo. Perché diamine dovrei dargli retta? Chi si crede di essere per darmi ordini? Non è possibile una cosa del genere.
"Okumura Eiji, tu--"
"Buon diciannovesimo compleanno, Ash!"
Ash viene riportato alla realtà. Per un attimo, non sa bene che faccia fare, come sentirsi o cosa dire. E' tutto così...
Perfetto.
Ash posa il suo sguardo su Eiji e quando i loro occhi si incontrano, il moro sorride dolcemente e si congratula con Ash, "Buon compleanno e bentornato."
Non essere così gentile con me.
"Sei stato via un anno. Dev'essere stato destino che tu ti sia svegliato proprio il giorno del tuo compleanno." gli dice Sing, facendo scoppiare le trombette, seguite da grida di gioia variegate.
Ash resta a pensare un momento.
Quella torta... Volta il capo solo per guardare Eiji sorridere così ingenuamente alla folla gioiosa, ed è un qualcosa che gli scalda il cuore. "Eiji, tu..."
"Hm? Hai detto qualcosa?" Eiji si avvicina ad Ash, piegando il capo in attesa di una risposta.
"Niente, tranquillo."
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ANOTHER LIFE || Banana Fish: Alternative Ending || VERSIONE ITALIANA
FanfictionE se Eiji non avesse mai preso quell'aereo? Se avesse trovato Ash? Questa è una storia diversa, un finale che fa vincere l'amore. --------------------------------------------------------------- Ciao a tutt*, questa è la mia traduzione in italiano...