~Banana 19~

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E' passato un po' di tempo. Quando Ash apre gli occhi, striature gialle ed arancioni dipingono il cielo. Anche il sole inizia a nascondersi dietro le montagne e l'oscurità comincia a consumare ogni cosa, poco a poco.

Ash posa gli occhi su Eiji, il quale si è anch'egli addormentato; il biondo non riesce a fare a meno di ridere leggermente guardando il viso dormiente del moro.

Si sente così al sicuro quando dorme, ha un viso così innocente. Si complimenta il ragazzo, pensando all'atteggiamento materno che ha, invece, quando è sveglio.

"Eiji." Sussurra dolcemente scuotendogli leggermente le spalle per svegliarlo. "Eiji." Ci prova di nuovo ma niente da fare.

Lascialo qui.

 Ash sembra essere d'accordo con quel pensiero cattivo.

Ma sta iniziando a far freddo. Si prenderà un raffreddore se non lo porti dentro.

Ash sbuffa sonoramente quando accetta il suggerimento della seconda voce. Non vuole essere ritenuto responsabile, tanto meno prendersi cura di una persona malata quando la sua coscienza si farà sentire più tardi.

Prendendo Eiji fra le braccia, il biondo si avvia verso la sua camera.

"Certo che pesi, eh." Brontola fra un respiro e l'altro, esausto.

Yut Lung, che pare stesse camminando per il corridoio, intravede Ash e, sapendo la sua destinazione, gira i tacchi e si avvia nella sua stessa direzione.

"Eiji sembra davvero stanco. Che avete fatto, voi due?"

Ash schiocca la lingua seccato, ribollendo. "Taci."

Yut Lung sorride fra sé e sé e ha la buona idea di aprire la porta al biondo per farlo entrare.

Ash posa gentilmente Eiji sul letto. Sentendo il contatto con quella superficie morbida, il moro si strofina sul letto come un bambino e si addormenta ancora più profondamente. Si chiude a riccio abbracciando un grande cuscino fra le gambe.

Che carino.

Ehi, hai davvero appena pensato questa cosa?

Ash scuote il capo con vigore. Toglie il cappotto pesante dal moro e lo rimpiazza con una coperta, coprendolo completamente.

Resta in piedi così, ad osservare silenziosamente Eiji. Una strana sensazione di contentezza, calore ed un senso di pace spumeggia dentro di lui, ma nonostante voglia assecondare quei sentimenti che gli creano una sorta di dipendenza, non può farlo. Affezionarsi troppo a qualcosa o qualcuno non è mai rientrato nel suo vocabolario perché non gliel'ha mai permesso. Ash ha imparato, a sue spese, che non gli è permesso dare valore a qualcosa. A meno che non voglia che venga distrutta.  Questo è il motivo per cui non da tanto valore alla sua vita: essere vivo o essere morto per lui è lo stesso, non c'è molta differenza. Se muore, allora tutto finisce e va all'inferno. Se non muore, allora continua ad affrontare quell'inferno in terra.

"Allora come vanno le ricerche?" La domanda di Yut Lung riporta Ash alla realtà e, per una volta, gliene è grato.

Il ragazzo aspetta una risposta ma riceve solo silenzio. "Prenderò il tuo silenzio come la risposta che mi aspettavo di sentire."

Yut Lung infila la mano in una delle tasche della giacca e ne caccia una sigaretta. "Devo dedurre che anche la lince abbia i suoi limiti." Accende la punta e se la porta alla bocca.

"Mi è pure costato un sacco di tempo trovare qualcosa sul bastardo." Yut Lung adesso pare irritato mentre la sua mente viaggia nel ricordo di quella notte, quando era stato posseduto da un altro uomo.

ANOTHER LIFE || Banana Fish: Alternative Ending || VERSIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora