Ash mette il computer da parte e si prepara ad affrontare un problema ben più arduo di qualunque altro possa esistere a questo mondo. E' uno di quelli che vanno oltre le capacità del suo QI.
"Ehi Eiji. Aspettami." Grida Ash mentre cerca, spingendosi con le mani, di rialzarsi dal pavimento ed inciampando stupidamente sui suoi lacci slacciati durante il processo.
Perché sembro quasi un fidanzato che tenta invano di consolare il suo amore?
Infatti. Perché lo stai seguendo?
Ho chiesto prima io, no?
Resosi conto che quel monologo interiore lo ha rallentato, Ash si rimette sui suoi passi.
Devo cercare di distrarlo e fargli dimenticare dell'unica cosa che non voglio che sappia.
"Eddai, farò qualsiasi cosa vorrai. Guardami, ok? Anche solo per mezzo secondo."
Perché adesso non gli parli visto che questo è quello che hai cercato di fargli fare da quando si è svegliato? In fondo non sei davvero arrabbiato con lui, no?
No.
E allora perché?
E' che..
Cosa?
Voglio che quel tizio impari a non essere così rude con quelli più grandi di lui.
Sicuro sia solo questo?
Che altro potrebbe essere?
Io penso sia perché---
"Taci, che ne dici?"
L'ho detto ad alta voce, non è vero? Eiji continua la recita che sembra stia sortendo l'effetto desiderato sull'altro giovane.
Ash, che stava quasi per afferrare il polso di Eiji, si blocca di colpo, un guizzo di euforia bazzica nel suo sguardo quando, al suo posto, sarebbe dovuto esserci del risentimento per la frase del moro. E' la prima volta che Eiji esplode a quel modo e ad Ash non può che far piacere.
Chiariamo una cosa. Non sono un masochista. No, assolutamente no.
"Oh? Che succede?" Non avendo nessuna intenzione di farsi immischiare in quel casino, Sing si allontana dall'uragano Eiji, incollandogli gli occhi sulla schiena e guardandolo mentre si allontana, il tutto masticando il suo panino. "Litigi d'amore? Non siete un po' troppo smielati? Sarebbe meglio se vi gettaste in un burrone."
"Sing non essere geloso perché fidati se ti dico che non vorresti mai trovarti nei miei panni." Asserisce Ash, il fiato corto, dando al ragazzo una leggere pacca sulla spalla mentre gli passa accanto.
"Non ti darò più fastidio." Il biondo lo implora, sperando che quello in qualche modo possa far fermare Eiji datosi che i suoi piedi sono completamente in fiamme; stanno continuando a camminare in circolo nella struttura da un sacco di tempo a questa parte. E' stanco ma non ha nessuna intenzione di fermarsi prima che lo faccia Eiji. Ferirebbe il suo orgoglio.
"Lo prometto." Quelle parole sono importanti. Alla fine, Eiji si blocca e, bruscamente, si volta verso Ash regalandogli uno sguardo distaccato.
"Ho una fame da lupi." Comunica, quasi a caso, Ash al moro.
"Ti arrabbieresti se ti dicessi che in realtà non sono arrabbiato ma volevo solo darti una lezione?" La voce di Eiji adesso è dolce e gentile, così come il suo volto. Ash, d'altro canto, è costretto a digrignare i denti per cercare di trattenere tutto quel miscuglio di emozioni, per conservare ancora un briciolo di sanità mentale.
Eiji, tu...!
"Non prendere più in giro nessuno d'ora in poi, va bene?" Eiji gongola apertamente dinanzi al biondo, il tono di una madre amorevole che riprende il figlioletto.
Ash abbassa leggermente la testa, come se pensasse alla mossa successiva. Così, d'un tratto, lo guarda con un grande sorriso divertito sul volto. "Ho capito, nii-chan."
Eiji cerca di decifrare l'ultima parola. Nii-chan?
"Ash?" La voce di Eiji è colma di esitazione, tremolante. "Come mi hai chiamato?"
"Nii-chan." Il biondo esamina l'espressione sorpresa del moro, conscio di aver detto qualcosa che non avrebbe dovuto, probabilmente, dire. "Forse è meglio 'mamma'?"
"No no no." Eiji ritorna alla realtà. "Nii-chan è già fin troppo per me." Torna a comportarsi come sempre e sposta quel pensiero in un angolino della sua mente.
Che abbia ricordato qualcosa? Si ricorda di me adesso? E' giunto il momento che me ne vada? Domande su domande si rigirano nella sua mente e tutto ciò che vorrebbe è semplicemente chiedere direttamente ad Ash, ma ha troppa paura che la risposta ottenuta possa non essere ciò che si aspetta; non farebbe altro che distruggere quello che entrambi hanno costruito finora. Per il momento, Eiji tenterà di contenersi e si farà bastare il fatto di poter stare accanto ad Ash.
"Come premio per aver imparato la lezione," Eiji prende la mano di Ash e lo guida fino alla cucina. Continua, "Ti cucinerò qualcosa."
"Non so perché ma all'improvviso mi sento stranamente pieno, per cui io andrei."
"Non credo proprio." Eiji afferra Ash per il colletto e lo trascina, come un padrone farebbe col suo pitbull. "Dovresti sentirti onorato di assaggiare i miei piatti."
"Ho un brutto presentimento."
"Ti sei dimenticato di quando ti cucinavo la colaz---Cioè, intendevo dire che quel brutto presentimento scomparirà completamente una volta che avrai assaggiato le mie ricette speciali."
Eiji, razza di idiota. Ci sei andato vicino, hai rischiato grosso. Perché continui a ficcarti sempre nei casini? Vuoi litigare di nuovo con Ash?
Eiji si da uno schiaffo immaginario per essere stato così avventato, per essersi fatto trasportare. Scuote la testa.
Dopodiché, fa accomodare Ash su una sedia e gli gira intorno per servirsi del grembiule appeso dietro di lui.
"Dammi solo dieci minuti e ti farò andare dritto in paradiso." Dichiara sicuro Eiji mentre si porta il grembiule intorno al collo e se lo lega stretto in vita.
"Onestamente, preferirei un altro tipo di paradiso. Quello che si ottiene col puro piacere fisico." Scherza Ash con un sorriso ammiccante sul volto, tuttavia Eiji non lo trova divertente anzi, guarda in malo modo il biondo a cui subito passa la voglia di scherzare.
Eiji inizia a tagliare le verdure. La stanza è silenziosa, soltanto il suono del coltello che affetta gli ingredienti sul tagliere in legno spezza il silenzio.
"Da chi e quando hai imparato a cucinare?" Gli chiede imbarazzato Ash, guardando Eiji mentre con le mani si regge il mento.
"Quando ero piccolo guardavo sempre con veemenza la mia mamma che cucinava. Da quando sono arrivato qui ho avuto l'opportunità di mettere in pratica tutto quello che avevo imparato visto che vivevo da solo e dovevo cucinarmi io da mangiare." Eiji finisce la frase ridacchiando, un pensiero dell'infanzia gli sfiora la mente.
"Il tuo deve essere un lavoro faticoso."
"Lo è." Gli risponde senza troppi giri di parole. " Però ad un certo punto ho conosciuto una persona ed è grazie a lui se adesso amo il mio lavoro." Spegnendo il fornello, Eiji prende una mestolata del suo magico curry e ne serve un po' nel piatto di Ash.
"Dev'essere una persona davvero fantastica se è riuscita a cambiare in questo modo la tua vita." Eiji si avvicina al tavolo, nelle mani due piatti pieni di cibo. Alza lo sguardo verso Ash, "Già, lo è eccome," sussurra con la voce afflitta.
"Mangiamo!" Esclama poi, alzando coltello e forchetta al cielo prima di fiondarsi sul piatto di fronte a lui.
"Credevo di essere io quello affamato qui."
STAI LEGGENDO
ANOTHER LIFE || Banana Fish: Alternative Ending || VERSIONE ITALIANA
FanficE se Eiji non avesse mai preso quell'aereo? Se avesse trovato Ash? Questa è una storia diversa, un finale che fa vincere l'amore. --------------------------------------------------------------- Ciao a tutt*, questa è la mia traduzione in italiano...