ANOTHER LIFE || Banana Fish: Alternative Ending || VERSIONE ITALIANA

~Banana 30~

"Ehi, non c'è bisogno che tu lo faccia." Ace saltella verso Eiji, che ha una scopa in mano. Il moro lo guarda con curiosità vedendolo controllare se qualcun altro è nei paraggi.

Ace si accuccia all'orecchio di Eiji per sussurrargli qualcosa. "Hanno dipendenti che se ne occupano, quindi perché fai tu le pulizie?"

Eiji sospira guardandosi intorno in quel vasto paesaggio verde costellato di fiori di mille colori.

"Me l'ha chiesto Ash."

"Chiesto? Ordinato, vorrai dire."

Eiji ruota la testa verso Ace con un grande sorriso imbarazzato sulle labbra. "Ma non l'ho fatto perché me lo ha chiesto lui. P-pensavo solo che pulire questo giardino sarebbe stata una buona occasione per cambiare aria. Sono rinchiuso in quella villa da un po' di tempo ormai."

"Va bene." L'atmosfera allegra va sempre più esaurendosi ed Eiji è in preda al panico per la scelta delle parole da dire. Fortuna per lui, Ace lo salva dai guai quando gli ruba improvvisamente la scopa.

"Allora lascia che ti aiuti." Dichiara e inizia a dargli una mano. Il moro non ha il tempo di esprimere i suoi pensieri.

"Prendo un'altra scopa."

"Cosa? No. Stai fermo." Eiji si ferma sui suoi passi e ricambia il ragazzo con un dolce sorriso.

"Non posso lasciarti fare il mio lavoro, Ace. Ti aiuterò."

"So che il tuo braccio non si è ancora completamente ripreso. Deve farti molto male." Il sorriso di Ace svanisce e viene sostituito dalla preoccupazione quando i suoi occhi si posano sul braccio di Eiji.

Il moro si avvicina a Ace e, approfittando della guardia abbassata di lui, gli dà un doloroso pizzicotto sulle guance.

"Non sono debole, non fa male." Chiarisce poi, toccandosi delicatamente il braccio.

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"Mi farete aspettare tutto il giorno?" Ash borbotta a bassa voce, mandando un brivido lungo le spine dorsali dei suoi membri.

"Uh ... B-Boss? Abbiamo già ripetuto i nostri rapporti per circa tre volte."

"N-noi pensiamo che sia tu quello che non ci sta ascoltando, Boss."

"Eh?!" Ash gira la testa verso di loro, il viso di qualcuno che potrebbe mangiare un essere umano intero. "Che avete detto?" Quella domanda fa sì che l'anima dei suoi membri lasci i loro corpi.