Malibù

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<< Sicuro di non andare troppo veloce?>>

<< Sicuro di non andare troppo veloce?>>, Louis scimmiotta Liam con una smorfia, << Dopo un po' non è più così divertente>>

<< Sì che lo è>> lo contraddice Niall scoppiando a ridere e contagiando tutti, Louis compreso.

<< Un giorno racconterai ai tuoi nipoti che sei quasi stato arrestato per guida troppo lenta>>, Zayn si sporge dal sedile posteriore poggiandogli una mano sulla spalla, << Non è da tutti>>

Louis alza gli occhi al cielo attivando la freccia per rientrare nella piazzola dove ci attende il resto della crew, << Guidano al contrario qua>>

<< È questo che hai detto al poliziotto?>> gli chiedo.

<< Chi non ha neanche la patente non può parlare>>, mi lancia un'occhiataccia dallo specchietto retrovisore, << E ora fuori da questo pulmino o vi prendo a calci>>

Saltiamo giù ancora ridendo mentre Louis sembra combattere tra lo sforzo di rimanere serio e il tentativo di non lasciarsi andare al suo essere permaloso. Simon ci raggiunge pochi minuti dopo insieme a John Urbano, il regista del video del nostro primo singolo, per istruirci sulle prossime scene che gireremo e sfruttando l'occasione per continuare a prendere in giro Louis.

Il nostro sarà un video molto semplice, allegro, estivo, il classico video da boyband. Nonostante il jet-lag abbiamo iniziato le riprese di buon'ora: John ha affidato a Louis la guida di un pulmino vintage e abbiamo percorso un paio di volte la strada che costeggia le spiagge di Malibù con al seguito la troupe. 

La parola chiave di questo video è spontaneità perché, come continua a ripetere Simon, è questo che il pubblico adora di noi. Quando arrivano le tre ragazze che prenderanno parte insieme a noi alle riprese, John ci spiega che si limiterà a filmarci mentre giochiamo in spiaggia come se si trattasse di una normale giornata al mare tra amici. Facciamo in fretta, infatti, a dimenticare la presenza delle telecamere divertendoci come se nessuno ci stesse guardando. Nonostante l'imbarazzo iniziale anche le ragazze presto si lasciano andare facendosi coinvolgere nei nostri giochi e scherzi, correndo a perdifiato sulla spiaggia e riempiendo l'atmosfera di risate.

<< Vi avevo detto di non lanciarvi in acqua!>> sbotta Louise, la nostra parrucchiera, appena viene annunciata la pausa pranzo.

<< Lou!>>, le vado incontro a braccia aperte, << Vieni qua>>

<< Non ci pensare neanche>> arretra ridendo.

Niall arriva alle sue spalle abbracciandola da dietro, così approfitto della sorpresa per raggiungerla con un balzo e unirmi a quell'intreccio bagnato mentre lei urla per l'improvviso contatto con l'acqua fredda.

<< Vi odio tantissimo>>, ride strizzandosi la maglietta quando finalmente la lasciamo andare, << Sarei tentata di lasciarvi con i capelli così per il resto della giornata>>

<< La mamma ci adora, non la ascoltare>>, bisbiglio chinandomi sul pancione di Louise prima che lei mi dia un affettuoso schiaffo sulla spalla.

Mi allontano insieme a Niall per raggiungere la torretta in legno bianco in cui si trova il catering. Stiamo letteralmente morendo dalla fame quindi non aspettiamo gli altri ragazzi e ci lanciamo sul buffet mentre ci intratteniamo con alcuni membri della crew. Solo quando ho lo stomaco talmente pieno da non riuscire più a respirare abbandono Niall con il suo terzo panino e mi vado a sedere all'esterno della struttura. 

Scendo la prima rampa di scale e mi siedo per terra incrociando le braccia sulla parte più bassa della ringhiera di legno, con le gambe che penzolano nel vuoto, perdendomi ad ammirare il panorama che mi circonda. Respiro a pieni polmoni quell'aria impregnata di salsedine e non riesco a non sorridere. 

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