Stelle di Natale

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Quando apro gli occhi ogni singola cellula del mio corpo urla di tornare a dormire. Sono stanco, distrutto, al limite della devastazione. Ieri dopo il concerto siamo andati a ballare insieme agli amici di Louis che, per festeggiare il suo compleanno allo scoccare della mezzanotte, ci avevano raggiunti a Manchester. Tra l'adrenalina del concerto e la voglia di fare festa, siamo tornati a Londra solo alle prime luci dell'alba, crollando sul letto esausti prima ancora di spogliarci. Nonostante la necessità fisica di continuare a riposare, però, c'è comunque quella scintilla di eccitazione che mi spinge a svegliarmi del tutto per poter regalare al mio meraviglioso ragazzo il buongiorno che merita per il compleanno.

Scivolo silenziosamente fuori dal letto, spogliandomi del tutto e facendo rapidamente tappa in bagno per fare la pipì e lavarmi i denti. Perdo giusto quei cinque minuti in più del previsto quando decido di portarmi un po' più avanti con il programma, poi corro in cucina per prendere dal frigo la monoporzione al cioccolato che ieri sera James, a cui avevo lasciato le chiavi dell'appartamento, aveva comprato su mia richiesta. Prendo un cucchiaino e un accendino e, con il cuore un po' più felice ad ogni passo, torno in camera da letto.

Esito solo un istante, chiedendomi per la milionesima volta se sia il caso di accendere già la candela ma, per quanto possa contribuire a rendere il mio ingresso molto più romantico, conosco troppo bene Louis per non sapere che per assecondare i suoi tempi di reazione in fase di risveglio rischieremmo di avere l'intera glassa ricoperta di cera.

Rinunciando alla mia entrata ad effetto, poggio tutto sul comodino e scivolo nuovamente sotto le coperte. Lo abbraccio, facendo aderire il mio corpo alla sua schiena, ma quando inizio a lasciargli una serie di baci lungo il collo alza la spalla per bloccarmi l'accesso, senza neanche svegliarsi.

<< Lou>> ridacchio con le labbra poggiate alla base del suo collo.

Nessuna reazione.

Sospirando con il cuore pieno di amore, porto una gamba intorno al suo fianco e mi spingo dolcemente in modo da coricarmi sopra la sua schiena. << Lou>>

<< Mmh>> è tutto ciò che riesce a grugnire accigliandosi, gli occhi ancora rigorosamente chiusi.

<< Buongiorno>>, canticchio quasi in un sussurro proprio vicino al suo orecchio. << Sai che ora è?>>, mi sporgo un po' di più per baciargli la guancia, << È ora di svegliarsi>>

Nessuna reazione.

<< È il tuo compleanno>>, alterno ad ogni parola un bacio su qualsiasi punto del viso non sia nascosto dal cuscino. << Oggi il mio bellissimo ragazzo fa vent'anni>>, continuo a parlare solo per avere una scusa per non smettere di baciarlo, << Dobbiamo festeggiare, perché io lo amo tanto e vent'anni si compiono una volta sola>>

Ancora nessuna reazione.

<< Tanti auguri a te>> canto con le labbra che sfiorano la sua pelle, assicurandomi di mantenere la voce bassa perché so che basta un nulla per irritarlo al mattino. << Tanti auguri a te, tanti auguri amore mio>>, un altro bacio, << Tanti auguri a te>>

Stavolta, per quanto si sforzi di rimanere impassibile, gli sfugge una risatina.

Gongolo soddisfatto anche se non può vedermi, << Ormai sei sveglio>>

<< No>> borbotta in un lamento.

Mordicchio il suo orecchio, sorridendo quando sul collo appare la pelle d'oca. << Invece sì>>

<< No>>

<< Devi esprimere il tuo desiderio>>

<< Dormire>>

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