Chef per una notte

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Oggi è il 3 dicembre.

Oggi è il 3 dicembre e domani ci saranno le semifinali di X Factor.

Oggi è il 3 dicembre, domani ci saranno le semifinali di X Factor e io ho mal di gola.

Non un semplice mal di gola naturalmente, ma uno di quelli per cui a ogni respiro sembra che tutto prenda fuoco. Ho già preso due antinfiammatori e da stamattina Savan mi fa andare in giro con un cartello appeso alla felpa con su scritto che sono in vocal rest e non posso parlare. Non so se servirà davvero per tutelare la mia voce, ma di sicuro non parlare mi ha aiutato a mantenere i nervi saldi durante questa giornata infernale perché se avessi provato ad aprire bocca probabilmente avrei solo iniziato a piangere.

Non nego di aver pianto all'inizio, ma è stato solo un attimo. Quando i ragazzi hanno cominciato le prove e nessuno ha più fatto caso a me mi sono lasciato andare. Ho finto di dover andare in bagno e ho pianto. Mi sono concesso solo pochi minuti per buttare fuori tutto, per me ma soprattutto per i ragazzi. Sono tutti già sufficientemente in ansia per le mie condizioni di salute in vista della semifinale, non serve aggiungere a questo la paura che io possa farmi venire un attacco di panico.

L'unico modo per dare il mio contributo oggi era fare stare tranquilli i ragazzi, non potevo permettermi di cedere.

Credo che solo Louis si sia accorto del mio breve momento di sfogo perché quando sono rientrato in studio il suo sguardo si è subito fermato sui miei occhi arrossati, ma l'ho ignorato.

Ho finto di non essermi accorto della sfumatura protettiva che ha assunto la sua espressione e mi sono limitato a sorridere.

Ho sorriso tutto il giorno come se fosse divertente andare in giro nei panni di una macchinetta delle merendine fuori servizio, ho portato avanti la recita nel migliore dei modi e adesso, che finalmente i ragazzi hanno finito le prove, non vedo l'ora di andare a casa e nascondermi sotto le coperte sperando di svegliarmi domani e accorgermi che questo è stato solo un bruttissimo sogno.

<< Anche oggi abbiamo fatto tardissimo>> sospira Zayn esausto.

<< Se ci fermassimo a mangiare al McDonald's?>> propone Niall accendendo l'entusiasmo di tutti.

Prendo la lavagnetta che mi ha consegnato oggi Savan come unico strumento di comunicazione e scarabocchio velocemente la mia risposta mostrandola ai ragazzi e sforzandomi di sorridere nel modo più rassicurante possibile.

"Preferisco tornare a casa a riposarmi, andate voi. Tranquilli :)"

Spero che la faccina sorridente disegnata sulla lavagnetta sia più convincente della mia. Li vedo guardarsi tra di loro indecisi sul da farsi.

<< Ma no, hai ragione, meglio riposarci stasera>>, Liam fa spallucce cercando di mostrarmi tutto il suo supporto. Scuoto la testa tornando a indicare la scritta.

<< Sicuro Harry?>> chiede Niall in difficoltà.

Annuisco e, mettendo la lavagnetta sotto braccio, mi dirigo verso l'uscita per chiarire a tutti che non ho intenzione di discuterne ancora. Mentre siamo in macchina Louis, seduto al mio fianco, mi ruba la lavagna per iniziare a scarabocchiare cose a caso. Prova anche a fare un mio ritratto che però più che somigliare a me sembra un broccolo.

Mi mordo una guancia per non ridere mentre lo guardo disegnare con quell'espressione concentrata, lo sguardo assottigliato e la punta della lingua che sporge dall'angolo della sua bocca. Quasi non mi accorgo di quando la macchina si ferma davanti al McDonald's e i ragazzi scendono dall'auto. Gli do una gomitata mentre Zayn sta per chiudere lo sportello.

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