Non importa

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<< Non importa>>

<< Non è una risposta>>, osserva Harry aggrottando le sopracciglia con aria confusa, << Almeno hai sentito la domanda?>>

<< Mi hai chiesto se voglio dell'acqua>> rispondo senza alzare lo sguardo dal cellulare.

<< Quindi?>>

<< Non importa>>

Capisco che Harry abbia afferrato il punto della situazione senza neanche guardarlo, mi basta sentirlo prendere un profondo respiro. Niall e Liam si scambiano una fugace occhiata immaginando cosa succederà di lì a breve.

<< Hai intenzione di rispondere così per il resto della giornata?>>

<< Non - >>

<< Senti, vaffanculo!>> sbotta senza neanche farmi finire la frase alzandosi dal divano e uscendo come una furia dal camerino proprio mentre Simon fa il suo ingresso.

<< Tutto bene?>>, chiede guardandosi intorno per studiare la situazione, << Chi è che è appena stato mandato a fanculo?>>

Alzo la mano distrattamente, continuando a non spostare lo sguardo dallo schermo del mio telefono.

<< È tutto normale>>, interviene Liam, << Succede almeno tre o quattro volte al giorno>>

Niall annuisce divertito. << Tra dieci minuti Harry tornerà e terrà il broncio fino a quando Louis dirà qualcosa di stupido>>

<< Credevo fosse impossibile fare arrabbiare Harry>> commenta Simon sedendosi sulla poltrona all'incrocio tra i due divani, mentre io alzo gli occhi al cielo pensando a quanto sia lontano dalla verità.

Ci voltiamo tutti verso la porta quando si apre nuovamente, ma stavolta è Zayn a fare capolino. << Perché Harry se la sta prendendo con il distributore in fondo al corridoio?>> chiede dando un morso al panino che ha appena comprato e lasciandosi cadere al mio fianco.

<< Perché Louis è un coglione>> risponde Niall.

<< Fottiti>>

Scoppiano tutti a ridere e Zayn, che ormai mi conosce fin troppo bene, si avvicina ulteriormente per offrirmi un pezzo del suo panino.

Harry rientra un paio di minuti dopo, evientemente costretto dalla presenza di Simon perché la sua espressione continua ad essere tesa e infastidita. Alla fine ha preso l'acqua anche per me ma prima di sedersi lascia la bottiglietta sul tavolo sbattendola con veemenza.

<< Ciao Simon, scusami per prima>> esordisce con tono gentile e un sorriso tirato prendendo un sorso di acqua dalla sua bottiglia.

Si mette a ridere allungandosi per lasciare una pacca affettuosa sulla spalla di Harry. << Sentitevi liberi di mandarvi a fanculo anche davanti a me>>, scuote la testa mettendosi più comodo, << La gente vi ama perché siete spontanei e anche io, devo ammetterlo>>

Harry poggia fugacemente gli occhi su di me per distoglierli non appena si accorge che lo stavo già guardando. So che si sta chiedendo il motivo del mio atteggiamento, glielo si legge in faccia. Se non ci fosse stato Simon sarebbe venuto dritto da me puntandomi quel suo dito accusatore contro il petto e avremmo iniziato a litigare fino a quando avrei ammesso di esserci rimasto male per la sua strafottenza.

E anche se la parte razionale di me sa che non è realmente così, quell'altra parte della mia mente decisamente più rumorosa mi impedisce di non pensare che a lui davvero non importi.

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