Non ho scelta

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Non riesco a controllare me stesso quando sento scattare la serratura della porta d'ingresso. Spingo indietro la sedia facendola strisciare rumorosamente sul pavimento della cucina e quasi inciampo nel filo del computer per la fretta di correre in corridoio e buttare le braccia al collo di Louis travolgendolo con il mio corpo. Trascorre a stento una frazione di secondo – di pura sorpresa probabilmente – prima che anche lui ricambi, stringendomi talmente forte da togliermi il fiato.

<< Stronzo>>, senza mollare la presa gli do uno scappellotto dietro la nuca lasciando poi affondare le dita tra i suoi capelli, << Aspetto ancora il tuo messaggio>>

Sbuffa una mezza risata nascondendo il viso contro il mio collo. << Sono atterrato>>

<< Grazie>>, sottolineo sarcasticamente poggiando le labbra sulla sua tempia, << Me ne sono accorto>>

Prende un profondo respiro senza accennare a interrompere l'abbraccio, le sue dita affondate nella mia schiena in modo quasi possessivo. Inizio a baciare dolcemente i contorni del suo viso poggiato ad occhi chiusi sulla mia spalla.

<< Stanco?>>

<< Di più>>, la sua voce è poco più che un mormorio.

Gli accarezzo i capelli sulla fronte liberando una frazione di pelle che non avevo ancora baciato. << Tutto bene?>>

Un altro profondo respiro. << Mi sta per esplodere la testa>>

<< Ti preparo qualcosa da mangiare così puoi prendere un'aspirina>>

<< No>>, grugnisce quasi in un lamento tirando su la testa con un cipiglio contrariato, << Ho solo bisogno di dormire>>

Nel momento in cui a fatica solleva le palpebre il mio stomaco si contorce su sé stesso in maniera incontrollabile. I suoi occhi, rossi e contornati da profonde occhiaie, sembrano spenti. La pelle tirata e increspata agli angoli delle ciglia quasi si sgretola quando accenna un sorriso che, se possibile, rende il suo volto ancora più triste.

<< Lou>>, non riesco a controllare la preoccupazione nella mia voce mentre porto le mani ai lati del suo viso, << Cosa ti è successo?>>

Inarca le sopracciglia per un solo istante, così rapidamente da non permettermi di decifrare la sua espressione prima che torni ad essere neutrale. << Te l'ho detto>>, fa un tentativo poco convincente di ricondurre tutto al mal di testa ma si interrompe cedendo al mio sguardo insistente prima ancora che sia io a parlare. Appoggia la fronte contro la mia sospirando. << Non adesso>>, la punta del suo naso strofina sulla mia guancia quando scuote leggermente la testa, << Ti prego>>

Mi sforzo di mettere da parte l'ansia accumulata negli ultimi giorni, la frustrazione di essere ancora all'oscuro di ciò che sta succedendo e la preoccupazione che sta divorando i miei organi nel vedere Louis sul punto di crollare tra le mie mani. Annuisco continuando ad accarezzargli le guance mentre gli lascio un casto bacio sulle labbra.

<< Va a fare una doccia intanto>>, gli do un altro bacio sorridendo al soffio della sua mezza risata prima di lasciarlo andare, << Puzzi>>

<< Ehi!>> protesta ridacchiando, ma appena mi giro mi accorgo con la coda dell'occhio che si sta annusando di nascosto da sotto la maglia.

Torno in cucina approfittando di quei minuti in cui Louis sarebbe stato in bagno per assicurarmi di non aver fatto danni quando sono inciampato nel filo del computer. Cerco di ignorare la fastidiosa sensazione allo stomaco dovuta all'ansia e alla preoccupazione perché non so cosa aspettarmi, so solo di non aver mai visto Louis in quelle condizioni.

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