<< Hai ancora la febbre?>>
<< Sto morendo>>
Mi metto a ridere strofinando la mano sul viso. << Addirittura?>>
<< Non puoi neanche immaginare>>, tossisce rumorosamente, << Oggi pomeriggio credevo di non farcela>>
<< Sei riuscito a sopravvivere solo per potermi telefonare stasera?>>
<< Scendi dal piedistallo Styles, giocava il Manchester stasera>>
<< Mi sento molto ferito>>
<< Solo perché non hai potuto vedere la partita>>
<< Anche>>, sbuffo, << Mia mamma ha deciso di invitare tutti i parenti residenti in Inghilterra per festeggiare il mio ritorno>>
Lo sento ridere prima che ricominci a tossire. << Ottimo per il tuo ego già smisurato>>
<< Detto da te poi>>
<< Non sono neanche lontanamente egocentrico quanto te e sono in punto di morte, non puoi parlare male di me>>
<< Perché?>>
<< Perché quando muore qualcuno tutti gli amici dicono sempre che era un bravo ragazzo, una bella persona. Non puoi arrivare tu al mio funerale e dire che ero un fottuto egocentrico>>
Scoppio a ridere rotolando a pancia in su nel letto. << Ma io non sono un tuo amico>> azzardo incoraggiato dal buio e forse anche dalla lontananza, perché se avessi avuto il suo sguardo addosso non credo che avrei mai osato provare a tirare fuori l'argomento. È da giorni che ci penso, è da prima di Courchevel che questa parola – amico – mi sta stretta.
<< Non lo sei?>>
<< Non solo>>
<< E cosa sei?>>
Trattengo il fiato per un attimo. Sono il tuo ragazzo. Voglio essere il suo ragazzo, cazzo. Ma non dobbiamo correre, ce lo ripetiamo continuamente. Dobbiamo rispettare i nostri tempi per non mandare tutto all'aria: la band, la nostra amicizia, noi.
<< Io sono un amico speciale>>
<< Nel senso che hai qualche ritardo mentale?>>, mi prende in giro, << Non volevo dirtelo per non ferirti ma l'ho sempre saputo>>
Non riesco a non ridere ma allo stesso tempo il suo essere così idiota mi fa battere il cuore un po' più veloce. << Nel senso che se non ricordo male ti ho promesso un pompino>>
<< Harry!>>, esclama colto alla sprovvista, << Gesù, se era un modo per farmi tornare in vita sappi che hai rischiato di farmi venire un infarto>>
<< È un modo per propormi di giocare al dottore?>> continuo a provocarlo.
<< Harry!>>, ripete facendomi scoppiare a ridere per il tono sconvolto e al tempo stesso palesemente interessato, << Non faremo questo discorso al telefono mentre sono più morto che vivo>>
<< Quindi niente dottore, passiamo alle pompe funebri?>>
Stavolta anche lui non riesce a trattenere le risate. << Sei veramente tremendo>>, commenta, << Non so se sia peggio il tuo umorismo o il tuo modo di flirtare e – perché mi sembra di ripetere questa frase ogni giorno?>>
<< Perché è quello che fai>>, confermo coprendomi il viso con il piumone come se potesse davvero vedere il mio imbarazzo, << Prima o poi ammetterai di trovarmi tremendamente divertente e sexy>>

STAI LEGGENDO
Habit
FanficQuando trovi la tua persona lo senti nell'aria. Senti che qualcosa è cambiato nella tua vita anche se inizialmente non riesci a darti una spiegazione. Non importa quanto il mondo vada veloce, sai di avere qualcosa che ti tiene ancorato alla realtà...