<< Fate un buon viaggio di rientro>>, conclude Simon annunciando il rompete le righe, << Vi raggiungerò in studio a Londra lunedì>>Ci alziamo tutti più o meno in contemporanea, salutandolo e ringraziandolo in modo caotico e disordinato.
<< Reggie vi accompagnerà di sotto, l'autista dovrebbe arrivare a breve per portarvi in aeroporto>>, spiega Simon alzandosi a sua volta avvicinandosi a me e ad Harry, << Ragazzi, come va?>>
Inarco un sopracciglio, sorpreso da quella domanda che sembra un po' fuori luogo. << Alla grande>>, sorrido appoggiando una mano sul braccio di Harry per cercare la sua complicità, << Potremmo quasi abituarci a questa vita da star a Los Angeles>>
Simon si lascia sfuggire una risata compiaciuta facendo un cenno con la testa a Reggie che, cogliendo al volo il messaggio, esce dall'ufficio portando con sé il resto dei ragazzi. Scambio una fugace occhiata con Harry e vedo sul suo viso la mia stessa perplessità.
<< Intendevo>>, fa una breve pausa indicandoci con un gesto della mano di tornare a sederci, << Come va tra di voi?>>
<< Tra noi cinque o tra noi due?>> chiedo mentre prendiamo di nuovo posto.
<< Se ti riferisci a quello che è successo l'altro giorno sulla spiaggia, quando abbiamo litigato, è tutto risolto>>, spiega Harry con sguardo quasi colpevole, << Insomma – ehm – può capitare, no?>>
<< Naturalmente>>, Simon annuisce distrattamente e anziché prendere posto sulla sua sedia aggira il tavolo piazzandosi proprio di fronte a noi. Si appoggia ad esso quasi sedendovisi sopra e incrocia i piedi in una posizione apparentemente rilassata. << Quello che non può capitare è che i problemi personali vadano ad intaccare il vostro lavoro>>
Deglutisco a fatica temendo l'arrivo della ramanzina che credevamo di aver evitato. << Lo sappiamo, è stato poco professionale e ci dispiace. Non succederà mai più>>
<< Me lo auguro>>, continua in tono serio ma non arrabbiato, << Capirete anche voi quanto poco rispettoso sia lasciare decine di persone ad aspettare che voi risolviate i vostri problemi personali dopo una faticosa giornata di lavoro>>
Abbassiamo entrambi lo sguardo annuendo.
<< Non è accettabile>>, scandisce attentamente le parole, << E se fosse successo durante un'intervista? Harry, se fossi esploso in quel modo durante una diretta hai idea di quello che avresti scatenato?>>
<< È stata colpa mia>> intervengo parlando quasi troppo velocemente.
<< No>>, Harry rivolge lo sguardo a Simon continuando però a torturarsi le dita nervosamente, << Hai ragione, avrei potuto combinare un casino>>
<< Ricordatevi una cosa fondamentale: siete una band. Tutto quello che fate o dite si ripercuote anche sugli altri, quindi se uno di voi causa un problema gli effetti si moltiplicano per cinque. Siete giovani, energici, impulsivi e io, come il pubblico, amo queste vostre caratteristiche ma non posso lasciare che diventino i vostri punti deboli. Dovete imparare a usare la testa, ad essere spontanei ma in modo controllato, non potete concedervi il lusso di lasciarvi trasportare dagli eventi o dalle emozioni senza essere in grado di mantenere il controllo della situazione. Dovete essere in grado di valutare coscientemente ogni scelta che fate perché vi assicuro che in questo mondo niente passa inosservato>>
<< Simon, era solo un litigio>>, spiego cercando di fargli capire quanto stia sopravvalutando l'accaduto nella speranza di non sembrare irrispettoso, << Io ho sbagliato a provocarlo e lui ha sbagliato a reagire in quel modo davanti a tutti, ma abbiamo capito l'errore>>

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Habit
Hayran KurguQuando trovi la tua persona lo senti nell'aria. Senti che qualcosa è cambiato nella tua vita anche se inizialmente non riesci a darti una spiegazione. Non importa quanto il mondo vada veloce, sai di avere qualcosa che ti tiene ancorato alla realtà...