Vendetta

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Midir fu il primo ad uscire allo scoperto, si guardò intorno ma non vide niente. I lamenti, i passi, tutto era cessato nel momento in cui uscì fuori. Si guardò intorno, non vide nulla di strano. Era tutto come lo aveva lasciato, per terra non vi erano nemmeno impronte. Aspettò ancora un secondo prima di voltarsi lentamente. Fu lì che vide il So'kor, uno spaventoso mostriciattolo dalle sembianze di un bambino che gli gridò contro. Sferrò sin da subito il suo colpo migliore: un raggio del Vuoto direttamente dalla bocca. Il So'kor fu più veloce e saltò via. Era estremamente agile a dispetto delle esili e corte gambe che aveva, si aggrappò ad un ramo e gridò ancora. Persino quel mostro capì che era meglio lasciare stare Midir. Shira uscì fuori dalla tenda solo quando il nemico era già fuggito, era spaventata dalle grida e dal raggio viola che illuminò l'intera zona.

'Che diamine era?!'

'È la tua preda.' rispose il Drago 'Prendi l'arco, andiamo a caccia di So'kor.'

'Adesso? È buio pesto!'

Midir prese l'arco di Shira e glielo lanciò, la ragazza lo prese al volo 'E allora? Che fine ha fatto la tua determinazione?'

Shira sbuffò, strinse la sua arma e seguì il Drago, non prima di aver preso il libro e legato al fianco. Lui vedeva perfettamente nel buio, faceva da guida all'umana che aveva difficoltà a seguirlo. Midir si fermò di scatto, vide il So'kor che fuggiva. Provò a colpirlo dalla distanza con un altro raggio del Vuoto ma quel mostro era troppo veloce. Ogni colpo di Midir illuminava con una luce viola tutti gli alberi. Shira faceva fatica a tenere il passo di lui che, non rendendosi conto di quanto fosse diventato veloce, si allontanò troppo da Shira. Lei rimase da sola, la luce della luna era l'unica cosa che illuminava quella foresta così fitta. Si appoggiò ad un albero per riprendere fiato, voleva chiamare Midir ma sapeva che se avesse urlato avrebbe attirato attenzioni indesiderate. Si toccò il fianco assicurandosi di avere il libro ancora con sé. Sentì un rumore provenire dall'alto, preparò l'arco e mirò verso i rami degli alberi.

Aspettò in silenzio che accadesse qualcosa. Camminò in cerchio per guardarsi anche alle spalle, cercava di tenere il fiato regolare e sotto controllo ma l'ansia e la paura glielo impedivano. Dopo qualche secondo il So'kor si lanciò dritto su di lei, Shira avvertì il pericolo e rotolò via. Si mise in ginocchio e scoccò la freccia con estrema decisione, il mostriciattolo fu più veloce e schivò. Si nascose nuovamente tra gli alberi. Shira riprese a guardarsi intorno tenendo una freccia di cenere pronta al tiro, sapeva di essere la preda dell'assassino dei suoi genitori. Di Midir non vi era alcuna traccia. Questa volta il So'kor decise di attaccare alle spalle da dietro un cespuglio.

Shira si voltò, scoccò la freccia ma la paura le fece mancare il bersaglio. Il mostro si avventò su di lei, come prima cosa mirò alla gola. Shira usò l'arco e lo frappose tra lei ed il suo nemico, le braccia corte dell'assalitore non riuscivano a raggiungere la gola di lei. Shira lo spinse via, lo colpì usando le scaglie dell'arco e lo calciò per allontanarlo ancora. Preparò una freccia e mirò ma non fece in tempo. Prese un lungo respiro per calmarsi.

'Pensi che io abbia paura di te? Si, ti piacerebbe...' sussurrò 'Non mi fai paura. Sei solo un codardo, ti nascondi nel buio in attesa di colpire. Pensavo fossi più temibile, più spietato. Non sei un predatore, solo un fifone. E sarò io a darti la caccia. Costi quel che costi, io ti ficcherò una freccia dritto in mezzo a quegli occhietti. Sarà così forte che rimarrai appeso ad un albero per il resto dell'eternità. Esci fuori!'

Il So'kor si gettò nuovamente su di lei, le afferrò i capelli e le graffiò il viso. Shira lanciò un grido di dolore, si dimenò più forte riuscendo a liberarsi. Portò istintivamente la mano sulla ferita, era solo un graffio e nulla di grave. Perdeva solamente un pò di sangue. La rabbia di Shira stava aumentando sempre di più, voleva vedere il So'kor morto e non avrebbe mai accettato di lasciarlo fuggire. Scoccò diverse frecce, nonostante la rabbia riusciva a tenere la mente lucida per prendere bene la mira. Ad ogni freccia andata a vuoto, Shira si arrabbiava sempre di più... finché non accadde l'inimmaginabile. Il So'kor fuggì nuovamente tra i rami degli alberi più alti, Shira non smise di scoccare frecce anche se non riusciva più a vederlo.

Una di quelle frecce di cenere si illuminò di viola, si conficcò sull'albero cancellandolo dall'esistenza. L'albero morì immediatamente diventando nero per poi sgretolarsi. Il So'kor cadde violentemente per terra, rimase stordito. Shira era rimasta sorpresa ma non aveva tempo di pensare a cosa fosse successo. Si calmò abbastanza da prendere ancora la mira e scoccare la freccia che avrebbe bloccato il mostro al suolo. Lo prese proprio sulla spalla destra e, non potendo toccare o spezzare la freccia, il So'kor rimase impotente mentre ruggiva, si dimenava e sferrava morsi e graffi al vuoto. Shira si avvicinò lentamente, più lo guardava e più lo odiava.

'Hai finito di correre, eh? E sai una cosa? Hai finito anche di uccidere. Non so dove andrai da morto... ma spero che tu soffra.' tese l'arco, pronta a scoccare la freccia 'Soffri come hanno sofferto le tue vittime.'

'SHIRA, NO!' Midir arrivò solo in quel momento.

Provò ad abbassare l'arco della ragazza ma fu troppo tardi, la freccia colpì in pieno il So'kor. Il mostro gridò dal dolore, Shira non aveva mai sentito nulla di così atroce. L'anima della creatura venne strappata dal corpo, lacerata e bandita nel Vuoto. Shira non si aspettava tale sofferenza e tale agonia, aveva scoperto solo allora cosa il Vuoto era in grado di fare. Midir era sconvolto e molto arrabbiato, sequestrò l'arco direttamente dalle mani di Shira.

'Ti avevo detto di non scoccarla!'

'Ma che... che é successo?' domandò sconvolta 'Non era una freccia di cenere.'

'No...' disse Midir 'Hai usato il Vuoto. Sembra che non ti abbia dato solo la cenere.'

'Come diamine ho fatto?' domandò lei.

'È la tua rabbia. L'arco é composto dalle mie scaglie, possiedono la mia essenza... seppur in minima parte. La rabbia che hai provato ti ha permessa di usare il potere di un Drago nero.'

'Beh ben gli sta.' disse Shira senza emozioni.

'Ma che stai dicendo? È stata una cosa orribile! A nessuno spetta un destino simile!' esclamò il Drago.

'A lui spetterebbe di peggio! Ha ucciso i miei genitori e chissà quante altre persone! Sono andata a caccia di questo mostro! L'ho ucciso come avevamo detto!' rispose lei con altrettanta rabbia.

'Ti ho detto di ucciderlo, non di squarciare la sua anima gettandolo in un eterno dolore!'

'Oh ma smettila!' si avvicinò al cadavere del So'kor 'Ha finalmente pagato per tutte le vite che ha spezzato. Spero che soffra ancora di più.'

Midir la raggiunse per rimproverarla ulteriormente 'Non sei tu a decidere chi deve pagare per quale crimine! Lascia questo a chi di dovere.'

'Ovvero?'

'Non lo so! So solo che non sei tu!' rispose lui 'Il Vuoto é... qualcosa di spaventoso. Non é nell'aldilà e nemmeno tra i vivi. Sta nel mezzo. Un luogo di eterna agonia e sofferenza, un posto che non ti dona la grazia della morte... ma che ti condanna ad una vita eterna di sofferenza fisica, mentale, emotiva. Non puoi morire... ma non puoi neanche sopportare una vita eterna in quello stato.'

Shira abbassò gli occhi solo per un istante 'Anche tu hai usato il Vuoto... ma contro gli umani. Ricordi a Lopold? Quando venisti a salvarmi dagli Zamporso? Ti trasformasti davanti a me ed usasti il Vuoto. Li hai uccisi nello stesso modo in cui ho ucciso il So'kor. Perché tu puoi permettertelo ed io no?'

Midir ricordava bene quel momento 'Quella volta é stata pura necessità. La cenere non mi avrebbe aiutato nelle fognature e non potevo lasciare un testimone che dicesse al mondo che un Drago era a piede libero nella loro città. Porto questo fardello da moltissimo tempo, ancor prima che tu nascessi. Se ti proibisco di usare il Vuoto é perché non voglio che tu abbia questo stesso peso.' si abbassò mettendo le mani sulle sue spalle 'Il Vuoto non uccide solo chi ne viene colpito. Uccide anche la tua anima. Sentirai le urla di questo essere per il resto della tua vita, sarà un ricordo che non dimenticherai mai.'

Fu a quel punto che Shira capì. Fece un paio di brevi cenni ed abbracciò Midir. Su richiesta di lui, Shira fece la promessa di non usare mai il Vuoto se non in caso di estrema necessità contro un Drago e mai contro altri. Per Midir usare il Vuoto contro la sua stessa specie andava bene poiché avrebbe prima dovuto oltrepassare le scaglie e la loro pelle dura prima di arrivare all'anima. Si rialzarono, ripresero il libro di Aedo e si diressero verso la tenda, il sole stava sorgendo. Midir concesse a Shira di dormire anche durante il viaggio per recuperare il sonno perso. A lui non importava qualche ora di sonno in più.

Midir, il Drago Nero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora