Dannati

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Quando Sarkath volò in cielo, dietro di sé lasciò solo morte e disperazione. Con l'intromissione continua di Morrow, Shira non poté fare nulla per impedirlo o quanto meno provarci. Si inginocchiò al fianco di Keltuz, il giovane mago aveva subito una ferita letale che non lo stava uccidendo immediatamente. Togorash, nonostante fosse gravemente ferito anche lui, si trascinò dal figlio. Cercò di tenerlo sveglio chiamandolo, non esisteva una magia in grado di curare delle ferite mortali. Le mani di Shira iniziarono a tremare, il mondo le stava cadendo davanti agli occhi. Midir era scomparso e Keltuz stava morendo, erano gli unici due di cui mai si fidò ciecamente.

'Keltuz, figliolo... resta sveglio! A breve arriveranno i soccorsi!' implorò il padre piangendo.

Il giovane mago, anche nella morte, non poté fare a meno di scherzare 'Non é... la fine... che mi aspettavo...' a malapena riuscì a sorridere.

Shira gridò aiuto per l'amico ma chiunque fosse arrivato non avrebbe potuto salvarlo 'Keltuz! Non devi morire, ho bisogno di te! C-come farò da sola? Devi aiutarmi! Se muori anche tu é finita!'

'No che... non lo é.' alzò lentamente una mano verso di lei, Shira la afferrò 'Abbiamo ancora... te. Ce la farai, ragazzina. Ce la farai. Scusami, padre. Ti ho... deluso. Che la vostra... strada vi... conduca verso... sabbie...' la mano iniziò a cadere da sé, non riuscì a finire neanche il suo ultimo saluto.

Togorash, in un momento di disperazione, lanciò ancora una magia di ghiaccio: congelò il figlio imprigionandolo in una lastra di ghiaccio prima che fosse troppo tardi 'Tu non morirai, figlio mio. Rimarrai così finché non troverò un modo per salvarti. Ho già perso tua madre... non perderò anche te.'

Shira rimase a guardare il volto di Keltuz imprigionato nel ghiaccio: aveva gli occhi chiusi ed anche un sorriso sincero, come se fosse in pace. Alzò lo sguardo al cielo vedendo che Arcas stava gradualmente aumentando le proprie dimensioni. Si sedette a terra con lo sguardo sconfitto, non sapeva più che altro fare. Si guardò intorno vedendo feriti, alcuni si aiutavano a vicenda, Togorash che piangeva sul figlio quasi morto, Cyrylla e Kerseoss congelati in eterno, Scaglie di Drago morte o catturate da alcune guardie e Morrow morto al suolo. Questa volta non vi era nessuno a mettere una mano sulla sua spalla a dirle che sarebbe andato tutto bene. Era solo questione di tempo, Arcas avrebbe distrutto il mondo in pochi attimi. Tutto ciò che le rimase era l'arco regalatole da Midir ma poteva fare ben poco.

Guardò la freccia in scaglie di Drago chiedendosi cosa Selimer avrebbe fatto. Quale sarebbe stata la mossa migliore? C'era ancora un modo per vincere? Mentre i medici curavano la ferita di Togorash come meglio potevano, Shira si alzò in piedi prendendo sia la freccia che l'arco. Si incamminò verso l'uscita nella speranza che le venisse subito un'idea. Qualunque cosa potesse pensare, qualunque piano diventava subito futile. Una domanda la tormentava: lei era solo una piccola umana, lui un Drago che sarebbe diventato più grande del proprio mondo e dai poteri immensi... cosa avrebbe potuto fare contro Sarkath? Sicuramente nulla ma qualcosa doveva pur fare. Arrendersi in quel modo, morire senza provarci, sarebbe stato molto peggio.

'Shira! Shira!' gridò Togorash 'Dove stai andando?'

La ragazza si fermò poco prima di uscire dalla sala 'A morire, probabilmente.'

'Non farlo. Sarebbe inutile!'

'Perché, restare qui a non fare nulla é meglio? Non rimarrò ferma ad aspettare la mia morte. Voi fate come vi pare. Io...' portò l'arco sulla schiena 'Farò qualcosa. Qualunque cosa é migliore di rimanere ad aspettare che Sarkath mi uccida.'

Togorash si alzò aiutato dai medici, mise una mano sul muro per tenersi in equilibrio 'Aspetta! Possiamo trovare un modo, non tutto é perduto!'

'Ha un piano, Mago Supremo?' lo guardò indifferente, scettica dal fatto che Togorash sapesse cosa fare.

'Forse. È una teoria, nulla su cui fare affidamento, però é migliore di qualunque altra cosa. Prima di... essere ferito, Keltuz ha fatto parlare Sarkath. Afferma di essere nato dalla cenere di Arcas che morì perdendo il controllo del Vuoto. Gli umani studiarono i Draghi e scoprirono che nessun'arma poteva ferirli. Le magie potevano ucciderli ma richiedevano troppo tempo. Selimer uccise Sarkath con una freccia fatta di scaglie di Drago, la stessa che ora tu tieni in mano.'

Shira guardò la freccia 'La freccia che uccise Sarkath... ed il Vuoto che uccise Arcas.'

'Tu... puoi farlo, vero?' domandò Togorash 'Ho visto che hai usato il Vuoto con quell'arco. Tu puoi usarlo, dico bene?'

'Si. Si, posso usare il Vuoto. Ma é una freccia, per Sarkath non sarà neanche paragonabile ad una spina sul dito. Non la sentirà nemmeno, figuriamoci se può ucciderlo.' rispose Shira.

'Non ce ne sarà alcun bisogno.' affermò il Mago Supremo 'È fondamentale che lui creda che non possa fargli niente.'

La ragazza si voltò incuriosita da quelle parole 'Che vuoi dire? Devo colpirlo ma non importa se gli faccia male o meno?'

'Ti basta ferirlo.' rispose Togorash 'Egli creò Midir da una ferita che si autoinflisse. Versò della cenere ed é con quella che il tuo amico Midir potrà rinascere. Tu non puoi ucciderlo... ma lui può.'

Shira si sentì ricca di speranze, poteva far tornare Midir e questo per lei era già moltissimo 'Midir? Lui... dici che può tornare?'

'Può ancora tornare. Il Vuoto ha consumato Arcas una volta e solo il Vuoto può ucciderlo. Il ritorno di Midir dipende da te.' fece un gemito di dolore, i medici lo costrinsero a sedersi 'Devi... costringere Arcas a scendere. È troppo in alto perché tu possa colpirlo. Sfida il suo ego... e feriscilo dritto al petto. Dovrai chiamarlo dal punto più alto di tutta Ystad: la Vetta Azzurra.'

'La Vetta Azzurra?! Ma come farò ad arrivare a Shadowmourne in così poco tempo?'

'Un modo c'é.' rispose Togorash.

Le spiegò cosa fare e dove andare. La ragazza fece un cenno, era fiduciosa nelle proprie capacità. Sapeva dove andare per farsi sentire da Arcas e come raggiungere Shadowmourne. Togorash ordinò alle guardie di scortarla fino alla terra ferma e di portarla alla stalla dove la attendeva il suo cavallo per poi accompagnarla a destinazione. Mentre era in viaggio per la stalla, Shira alzò lo sguardo al cielo. Vedeva a malapena cosa stava accadendo oltre le nuvole, riusciva però a vedere due grandi ali che si estendevano per tutta Ystad. Era certa che avesse coperto persino Shadowmourne. La gente del posto indicava il cielo in preda al panico. Un attimo prima erano convinti che i Draghi fossero estinti, in quello dopo si trovarono minacciati dal Drago più grande mai esistito. Shira arrivò alle stalle, sorrise nel rivedere Betsy.

'Ciao, Besty.' accarezzò il viso del cavallo poggiando la testa poco sopra il muso 'Midir non é qui, ce lo hanno portato via. Tornerà presto, te lo garantisco, voglio andare a riprendermelo ma ho bisogno di te. Ho bisogno della tua velocità per raggiungere Shadowmourne quanto prima possibile. Devo raggiungere questo eliporto ad Est di Springfell sperando che Togorash abbia ragione. Andiamo a riprendere Midir.'

Salì in groppa al cavallo ed uscì dalla stalla. Le guardie di Togorash galopparono verso Est. Arcas non era ancora tornato alla sua grandezza naturale, avevano ancora poco tempo. Raggiungere Shadowmourne avrebbe richiesto mesi, forse settimane intere se avesse corso ininterrottamente giorno e notte. Betsy non poteva però mantenere quel ritmo, si sarebbero dovute fermare spesso. L'Imperatore era presente alla festa di Togorash e ovviamente non avrebbe mai perso mesi in carrozza per una festicciola. Era infatti arrivato grazie ad una nuova macchina volante creata apposta per lui e per o suoi viaggi in tutta Ystad. Poteva essere la soluzione per raggiungere in fretta la Vetta Azzurra.

Midir, il Drago Nero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora