Vera natura

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Mentre le grida dei Dragonidi diventavano sempre più assordanti man mano che aumentavano di numero, Shira riuscì ad ottenere l'attenzione di Arcas. Il Drago cosmico era molto divertito, certo del fatto che la vittoria era ormai assicurata. Fissava intensamente Shira, come se le scrutasse l'anima. La ragazza aveva una missione e, per quanto suicida, aveva intenzione di portarla a termine o almeno provarci. Smise di tremare e strinse l'arco tra le mani.

'Ti immaginavo più grande.' disse lei con finta spavalderia.

'E non sono neanche nella mia forma finale.'

Shira si toccò la testa, barcollò un pò 'Sei... sei nella mia testa? Come fai?'

'Perdonami. Se usassi la mia voce potrei polverizzare questo insulso sassolino che tu chiami "pianeta".'

'Adesso sarai contento. Hai avuto ciò che volevi, no? Sei tornato ad essere un gigantesco lucertolone e stai anche uccidendo gli umani. Trasformi la gente in mostri.'

'Ti stai facendo un'idea sbagliata su cosa sta accadendo. Io sto curando la mia specie.'

Shira piegò la testa 'Curando? Che intendi dire?'

'Non lo hai notato? Tutto questo tempo insieme a Midir, hai conosciuto Aedo, Kerseoss e Cyrylla. Hai persino visto la verità quando hai affrontato Morrow al palazzo. Non hai ancora capito nulla?'

La ragazza scosse la testa 'Se é un giochetto mentale che cerchi di fare, sappi che non funzionerà.' la risposta fece ridere Arcas.

'Sciocca ragazza. Lascia che ti mostri la verità.'

Gli occhi del Drago cosmico si illuminarono. La Vetta Azzurra venne avvolta da una nera nebbia, sembrava come se fosse calata la notte. Comparve qualche stella in mezzo alla nebbia, Shira preparò l'arco credendo in un possibile attacco. Le intenzioni di Arcas erano ben diverse, le stelle si mossero riunendosi in un unico punto, sembravano formare una costellazione: un umano. Alle spalle di lei apparve qualcuno dalla nebbia, era il corpo di Midir ma a controllarlo era Arcas. Shira gli puntò l'arco contro, scoccò una freccia che lo attraversò senza causare danni. Sembrava aver attraversato l'aria. Arcas rise a quel patetico tentativo, camminò intorno a lei.

'Abbassa le armi, umana. Se così vuoi definirti.'

Nonostante sapesse che non avrebbe avuto alcun effetto, Shira puntò una freccia dritta alla testa del nemico 'Ti ho detto che non ci casco!'

'Dovresti crederci.' disse il Drago 'Tu non sai nulla su di noi. Io creai questo glorioso mondo di Draghi ma il Vuoto mi consumò. Morii e divenni cenere. Quando rinacqui come Drago nero dalle mie stesse ceneri mi ritrovai in un mondo di Draghi... e di parassiti che si facevano chiamare "umani". Vi ho sempre considerati come cibo ma stavate diventando troppo pericolosi. Convinsi molti Draghi ad unirsi a me per sterminarvi... ma la mia stessa razza mi tradì. Scoprii troppo tardi che i traditori avevano imparato ad assumere sembianze umane da ancor prima che io ritornassi. I Draghi si trasformavano in umani e si mescolavano tra loro. Era disgustoso, vergognoso. La loro prole era in tutto e per tutto umana o così credevano. Se i Draghi imparano ad assumere forme umane, i figli umani dei Draghi devono imparare ad assumere il loro vero aspetto. Fu Selimer ad uccidermi con quella stessa freccia che ora porti con te, però questo tu lo sapevi già. Tuttavia... tu non sai che Selimer stesso era un Drago, dico bene?'

Midir, il Drago Nero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora