Ritorno a casa

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Midir non spiegò mai a Shira il perché si fosse trasformato inconsapevolmente, le disse solo che ebbe un incubo. Lei ci scherzò su dicendo che é stato un bene che fosse accaduto fuori e non dentro ad una locanda. Non avrebbe fatto piacere al locandiere ed ai clienti. Midir salì sul carro dicendo che avrebbero comprato un'altra tenda più avanti. Passarono due settimane e, finalmente, i due raggiunsero Sammetslen. Era proprio come Shira se lo aspettava: poche case rimasero in piedi ma erano distrutte o bruciate. Tutto il resto era cenere, la terra era nera. Si vedeva qualche corpo bruciato per le strade, appoggiato sulle travi delle case, mentre stringevano qualcuno a sé. Erano sia adulti che bambini.

Shira iniziò a piangere, abbracciò l'amico. Midir sapeva che Shira avrebbe pianto moltissimo, non aveva alcuna parola di conforto da darle. Poteva solo stringerla a sé e dirle di calmarsi. Ma la ragazzina non riusciva, piangeva e non la smise per qualche minuto. Quando le lacrime non offuscavano più la sua vista, si incamminò per quelle strade nere che un tempo percorse da bambina. Ricordava ogni singolo luogo e dove stava, come l'erboristeria, la locanda e l'orfanotrofio. Di quello non rimase altro che legna bruciata.

'Tutto é iniziato qui. Da quell'orfanotrofio, da questa piazza... é passato un solo anno ma é come se fosse accaduto ieri. Sono salita sul carro con quel libro... e sono andata via.'

Midir sentiva una forte presenza magica nell'aria. Le Scaglie di Drago usarono la magia per radere al suolo Sammetslen 'Si... il tempo é volato.'

Shira guardò i cadaveri carbonizzati 'Avranno sofferto molto... sono morti bruciati.'

'Si...' sussurrò Midir 'Ma ora riposano in pace. La loro sofferenza é finita.'

Lei annuì 'Già... non sono rimasti molti corpi, gli altri saranno ormai cenere. Midir, vorrei chiederti una cosa. Un favore. Mi aiuteresti a... dare loro una degna sepoltura?'

Il Drago non era certo di voler accettare 'La strada per Calamo é lunga. Vuoi davvero andare in giro per questo paese in cerca di cadaveri?'

'Per favore... molti di loro erano miei amici, altri erano persone che avevano qualcuno a sé caro. Meritano di essere sepolti insieme.' si sentirono diversi lamenti nell'aria, alcuni agonizzanti ed altri tristi 'Cosa... cosa é stato?'

'Sono gli abitanti di Sammetslen. Costretti a vagare per questa landa di cenere... finché non otterranno la loro sepoltura.' Midir sospirò 'Va bene, seppelliamoli.'

'Come faremo con coloro che non... non hanno più un corpo?'

'Prenderemo della cenere, la metteremo in un vaso e lo seppelliremo.' disse iniziando a prendere in braccio i cadaveri 'Diremo che quel vaso é in loro memoria, così potranno tornare nell'aldilà. Tu occupati di trovarli, ci penso io a prenderli.'

Ma questo non soddisfaceva Shira, lei voleva fare di più per la sua gente 'Posso portarli anche io anche se... non credo riuscirei a toccare un cadavere, soprattutto in quelle condizioni.' alzò lo sguardo al cielo 'Senza offesa.'

Midir portò i primi corpi in un unico punto, alla piazza del villaggio 'Appunto, lascia fare a me. E poi, se dovesse caderti dalle mani, lo spirito si infurierebbe. Non si manca mai di rispetto ai morti, nemmeno se non lo hai fatto di proposito.'

Le gambe di Shira tremarono un pò a quelle parole, lasciò che fosse Midir a fare il tutto. Scavarono insieme le fosse in cui seppellirono i cadaveri, in alcune misero nella stessa tomba coloro che morirono insieme, abbracciati. Non avevano un vaso con loro, solo le borracce di acqua. Ne presero una, la riempirono di cenere e la seppellirono. Midir disse ad alta voce che quella era dedicata a tutti coloro che non potevano avere una degna sepoltura poiché i corpi non esistevano più. Si sentirono dei lamenti, Shira si aggrappò al braccio di Midir guardandosi intorno. Le voci cessarono.

Midir, il Drago Nero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora