Scomodi

52 6 3
                                    

Keltuz portò i due a palazzo presentandoli come importanti ospiti. Togorash non era presente, doveva partecipare ad un evento poco fuori da palazzo. Era la buona occasione per vestire i suoi ospiti e renderli più presentabili, Togorash non avrebbe apprezzato i vestiti tipici di Grymoras a palazzo. Troppo "sciatti". Shira venne accompagnata da alcune domestiche nella sua stanza privata, la squadrarono da cima a fondo promettendole che l'avrebbero trasformata in una vera signora. La ragazza aveva capito bene a cosa stava per andare incontro.

Le fecero indossare un bustino stringendolo il più possibile, una stretta che fece tossire Shira. Dopodiché le infilarono la crinolina, una struttura rigida che serviva a dare alla veste una forma a campana. Shira provò a muoversi leggermente notando che i suoi passi fossero molto limitati dalla prorompente struttura, pensò alle sue gambe come in gabbia. Indossò anche un abito bruno che, grazie alla crinolina, diventò ampio ed abbondante in modo da valorizzare la sottile circonferenza della vita che veniva ridotta dal bustino.  Il corpino dell'abito aveva le maniche aderenti sul davanti terminando a punta. Le domestiche la fecero sedere, pettinarono i suoi capelli dorati per diversi minuti, dopodiché si impegnarono per realizzare la loro miglior pettinatura: avevano raccolto i suoi capelli in una complessa acconciatura. Shira rimase a bocca aperta ma non per la sua bellezza. Aveva sempre desiderato provare qualcosa del genere, purtroppo non era ciò che si aspettava e desiderava solamente scappare da lì.

Uscì dalla stanza trovando Midir ad attenderla. Anche a lui toccò vestirsi di tutto punto: aveva una camicia bianca molto corta ed un gilet nero. Indossava anche una cravatta bianca che si intravedeva dal gilet. Aveva lunghi pantaloni ma stretti, nemmeno le scarpe erano molto comode. I capelli erano raccolti in una coda con un piccolo fiocco nero. Continuava a cercare di allargare la cravatta con due dita e muoveva i piedi per cercare un minimo di conforto, stava anche brontolando.

'Odio questi vestiti, odio queste scarpe. E questi maledetti pantaloni mi stanno stringendo tutto il-'

'Midir?'

Il Drago si fermò 'Shira. Beh... ti dona molto. Sembri diversa.'

'Si... e non respiro. Ho un bustino che mi spreme il petto, credo che a breve sputerò i polmoni.'

Di lì passò la governante che rimproverò la ragazza 'Buone maniere, signorina! Qui non ammettiamo questo genere di linguaggio.'

Né Midir né Shira osarono dirle qualcosa, aveva un portamento ed una voce così dure e severe che nessuno dei due ebbero voglia di mettersi contro di lei. Il Drago si schiarì la voce 'Si, um... stai molto bene comunque.'

'Grazie. Anche tu sei carino.' sorrise lei.

'Amici!' esclamò Keltuz vedendoli 'Wow, quasi non vi avevo riconosciuti. Soprattutto tu, Midir. Mai mi sarei aspettato di vederti in queste vesti.'

'E sarà l'ultima, promesso.' disse il Drago 'Un attimo, perché tu indossi gli stessi abiti di prima? Non hai alcuna giacca corta o pantaloni stretti.'

'Perché io sono di casa. Evito la governante, mi costringerebbe ad indossare questa roba.' rispose il mago indicando gli abiti di Midir 'Morirei ancor prima di mezzogiorno. Mentre tu, Shira, sei incantevole.'

La ragazza fece un inchino flettendosi sulle ginocchia 'Lusingata.'

'E ti comporti anche come una signorina!' ridacchiò 'Ricordate, qui non possiamo dire il reale nome di Midir. Tornerai ad essere Koda per qualche giorno, intesi?'

Il Drago annuì 'Faremo in modo di ricordarlo. Quando si terrà il M'hak Rahor?'

'Presto.' disse Keltuz con positività 'Fossi in voi mi presenterei a mio padre, magari eviterà di intralciare i nostri piani.'

'Giusto!' esclamò Shira 'Non mi avete detto in cosa consiste il piano! Non avevate intenzione di escludermi, vero?'

'Assolutamente no.' sorrise il mago 'Io e Midir sgattaioleremo via dalla festa per dedicarci al recupero dell'ultima parte di Sarkath. Tu entrerai nelle grazie di mio padre e farai in modo di tenerlo sempre sotto controllo. Non dovrà mai chiedersi dove io o Koda siamo andati. Distrailo, fa tutto ciò che puoi per farlo divertire.'

Il morale di Shira crollò 'Davvero? A voi l'azione ed a me la noia?'

Midir intervenne 'È meglio così. Hai vissuto fin troppe avventure, é il caso che tu ti fermi un pò. Per una volta goditi la festa. Prometto che ti racconterò tutto più tardi.'

La cosa non emozionava Shira ma era pur sempre meglio di rimanere solo a guardare. Keltuz portò in giro i due facendo loro visitare il palazzo, sperava di incontrare suo padre da qualche parte ed iniziare subito una conversazione. Visitarono i giardini, le varie sale e le stanze. Pur sapendo di doversi comportare come una signorina, Shira non poteva nascondere la propria emozione. Quel palazzo era proprio come aveva immaginato sin da bambina, accarezzava le soffici e sottili tende davanti le finestre, ammirava i quadri appesi persino nei corridoi e non smetteva neanche di guardare il bianco pavimento, così lucido che riusciva a vedere il proprio volto.

Nonostante fosse tutto così interessante, Shira non avrebbe mai accettato di poter vivere lì. Amava l'aria aperta, il dormire fuori, gli abiti comodi, andare a caccia tornando con la preda nella sua casa di legno ed un focolare acceso. Solo una cosa la tentò: il giardino in cui si poteva correre con i cavalli. Rimase affascinata e meravigliata dalla quantità di cavalli e nobili che correvano insieme. Stavano giocando ad uno strano gioco che includeva una mazza, delle palle a terra e diversi paletti conficcati nel terreno. Non le interessava molto il gioco di per sé quanto la possibilità di correre in giro con il proprio cavallo. Keltuz si avvicinò a Midir approfittando della distrazione totale di Shira.

'Sembra che le piaccia molto.'

'Così sembra.' disse il Drago.

'Mi stavo chiedendo... quando tutto questo sarà finito e le minacce scongiurate, riprenderai la tua vita da mercante? Tornerai ad essere Koda che viaggia con Shira per vendere merci in giro per Ystad?'

'Forse.' rispose lui, non voleva che qualcuno venisse a sapere dell'idea di stanziarsi a Grymoras 'Perché lo chiedi?'

'Pura curiosità personale. Se mai questa vita ti stancherà, e dubito che lo faccia dato che la fai da più di cento anni, vorrei invitarvi qui a palazzo. Ci sono molte stanze, il cibo é in abbondanza e sareste amati. Shira sembra felice qui. Mio padre smetterà di darti la caccia quando tutto sarà risolto.'

'Quindi mi proponi di vivere con questi abiti e con schiena rigida per il resto della mia vita?' Midir accennò una risata 'Desolato ma preferisco i miei abiti da straccione. Anche Shira la pensa come me.'

'Immaginavo dicessi così. Se mai cambiaste idea mi troverete qui.' si strinsero la mano.

'Grazie, Keltuz. La tua amicizia é preziosa.'

Il mago fece un cenno di apprezzamento 'La festa avverrà fra tre giorni. Vi consiglio di presentarvi a mio padre prima di allora, vorrei che aveste l'idea di che tipo di persona sia. Soprattutto per Shira, il compito di distrarlo sarà suo.'

Tornarono a guardare la ragazza che rimase rapita dalla quantità di cavalli che galoppavano insieme. Il M'hak Rahor sarebbe stato l'evento più importante di tutta Ystad, sarebbero arrivati in molti da tutte le regioni. Non temeva l'attacco improvviso di Kerseoss, era presente troppa gente pericolosa. Erano tutti discendenti di coloro che affrontarono i Draghi, ognuno di loro poteva rivelarsi una minaccia sia per Midir che per Kerseoss. Le notizie che giungevano alle orecchie di Togorash riguardo alla presunta apparizione di un Drago non furono ignorate, il Mago Supremo era sicuramente pronto a rispondere ad un attacco. La magia non era l'unico metodo per uccidere un Drago.

Midir, il Drago Nero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora