Dragonidi

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I soldati di Togorash fecero strada a Shira in sella a Betsy. Galopparono il più veloce possibile, dovevano raggiungere l'eliporto prima che fosse troppo tardi. Ogni volta che Shira alzava lo sguardo verso il cielo vedeva Arcas diventare sempre più grande. Raggiunsero la piazza principale e furono costretti a fermarsi, stava accadendo qualcosa di strano ad alcuni abitanti. Si piegavano su sé stessi, amici e familiari accorrevano in loro soccorso. Pochi attimi dopo accadde qualcosa di inaspettato e terrificante: tra le grida in cerca di aiuto di chi soffriva, il loro corpo iniziò a mutare come stava facendo quello di Morrow. Alcune persone svilupparono prima le ali, altre la coda, altre ancora videro le proprie mani ed il viso cambiare. I cavalli erano irrequieti, percepivano il pericolo.

'Buona, Betsy!' esclamò Shira tirando le redini.

Uno dei soldati che la stava accompagnando cadde per terra, batteva i pugni al suolo e si tolse l'armatura in fretta. Dalla sua schiena uscirono delle ali. Ripresero subito la propria corsa verso l'eliporto 'Che sta succedendo?!' domandò uno dei soldati.

'La gente si trasforma! Sembrano diventare... mostri!'

'Draghi...' sussurrò Shira 'Com'é possibile?' alzò la voce per farsi sentire 'Non fermatevi! Dobbiamo arrivare subito all'eliporto!'

Man mano che andavano avanti trovavano persone già trasformate, attaccavano chiunque trovassero. I morti umani stavano aumentando così come il numero di Draghi. La trasformazione fu rapida fino ad un certo punto, rallentò non appena ebbero sia la coda che il viso modificato in quello di una lucertola. Erano veri e propri Dragonidi, umani per metà Draghi. Shira ed il suo gruppo vennero attaccati, sembrava che i Dragonidi perdessero la ragione o che fossero in preda ad un forte scatto di ira. Alcuni erano persino in grado di usare gli elementi sebbene non così bene. Iniziarono le esplosioni, le scariche elettriche, gli allagamenti e le case venivano colpite da forti raffiche di vento e ghiaccio. Raggiunsero l'eliporto vedendo il mezzo con cui l'Imperatore era arrivato a Springfell: era un dirigibile con molte eliche in cima, era immenso come se fosse una nave. Shira scese da cavallo, era meravigliata.

'È incredibile... e questo coso può volare?'

'Così sembra.' disse uno dei soldati 'Dentro ci dovrebbero essere i piloti, loro sapranno aiutarti meglio di noi.'

Sentirono i versi dei Dragonidi farsi sempre più forti 'Arrivano! Capitano, che facciamo?'

Il soldato indicò il dirigibile 'Signorina Shira, salite a bordo! Noi resteremo qui a difendere l'eliporto. Non abbandoneremo Springfell! Non cadrà in mano a quei mostri, non finché ci saremo noi! Uomini, spade in mano! Ricordiamo a queste lucertole di cosa sono capaci gli umani!'

Shira non voleva lasciarli indietro, vedeva orde di Dragonidi correre verso di loro. Fu costretta a salire a bordo del dirigibile. Non sapeva da quale parte andare, lì dentro sembrava un labirinto. Sentiva però dei rumori provenire da lì dentro, forse erano i piloti. Prese l'arco in mano e camminò in fretta in direzione di quei suoni. Trovò un Dragonide vestito di bianco che cercava di sfondare una porta, era molto aggressivo. Shira scoccò tre frecce di cenere dritte alla sua testa uccidendolo prima che la trasformazione fosse completa. La porta si aprì, un uomo vestito di bianco tremava.

'Sei il pilota?' domandò la ragazza.

'Il copilota. Il pilota... era lui.' disse l'uomo indicando il Dragonide morto.

'E tu sai pilotare questo coso da solo?'

L'uomo annuì 'Si, so pilotarlo da solo.'

'Bene.' Shira entrò nella cabina di comando 'Allora prendi il volo e vattene via da qui. In cambio chiedo solo che tu mi porti in cima alla Vetta Azzurra.'

'Vuoi essere lasciata lì? E poi potrò andare via?'

La ragazza si sedette 'Sarai libero di andare dove vuoi solo dopo avermi portata a destinazione. Te la senti?'

Il copilota prese i comandi del dirigibile senza esitare. Accese i motori delle eliche e lentamente presero il volo. Non era certo rapido quanto un Drago ma era senza alcun dubbio meglio che andare a cavallo. Shira non smise di guardare verso il basso, era sempre strano vedere le nuvole sotto di sé. Alzò gli occhi per vedere Arcas, era così grande che avrebbe potuto abbracciare la luna. Come avrebbe potuto una misera freccia ferire gravemente un colosso simile? Arcas non smetteva nemmeno di crescere, con il tempo poteva diventare più grande del loro pianeta o persino del sole stesso. Più aumentava le proprie dimensioni e più Shira dubitava che la freccia avrebbe potuto fare qualcosa.

'Questo coso non va più veloce?' domandò lei.

Il pilota si scusò 'Mi spiace, questa é la velocità massima. Cosa sta accadendo a Springfell? Io ed il mio superiore stavamo cenando quando abbiamo visto qualcosa sfrecciare in cielo. Pochi attimi dopo e lui é caduto al suolo dolorante, i suoi occhi... erano diversi. Ha iniziato ad essere aggressivo, voleva mordermi! Poi ho visto... h-ho realmente visto una coda crescere da dietro di lui? Non so, ero così spaventato che sono corso via.'

Neanche Shira aveva una spiegazione a tutto ciò 'Non so cosa sta accadendo, é tutto così strano anche per me. Ma c'entra quel mostro lassù.' indicò verso l'alto.

'Allora... quello é un Drago. Esistono realmente? Non erano solo favole. Come abbiamo fatto a non vederne uno così grosso?'

Shira non poteva di certo spiegargli tutto, l'uomo non avrebbe capito. Si limitò a sorridere e rispondere 'Qualcuno una volta mi disse che ormai nessuno si ferma a guardare il cielo. Ed aveva ragione.'

Attese in silenzio finché non vide in lontananza la Vetta Azzurra. Era ormai arrivata a destinazione, si preparò a scendere. Il pilota non poteva atterrare in un posto così piccolo e roccioso, avrebbe danneggiato il dirigibile in un brusco atterraggio. Shira non si fece problemi, gli disse di abbassarsi e di volare quanto più lento possibile. Il pilota la considerò una folle ma era pur sempre una sua scelta. Volò basso e lento, quasi a sfiorare la Vetta Azzurra. Saltò giù rotolando un pò, si fermò con le ginocchia e le mani al suolo. Si rialzò guardando il dirigibile volare via. Prese un lungo respiro e guardò verso Arcas, il Drago cosmico era diventato ancora più grande. Shira prese la freccia in scaglie di Drago, la strinse credendo fortemente di potercela fare.

Faceva molto freddo lassù, aveva imparato a sopportare le varie temperature. L'unica cosa che doveva fare era prendere un lungo respiro e gridare quanto più forte che poteva, quanto bastava da farsi sentire da Arcas. Gridò il suo nome, gridò ancora ed ancora. Sembrava non funzionare, pensò di dover fare ancora di più. Pochi attimi dopo accadde qualcosa, l'intera montagna tremò causando violente valanghe e le nuvole si aprirono mostrando il volto di Arcas. In confronto a lui, la montagna più alta e grande di Ystad era paragonabile ad un granello di sabbia. Shira tremò nel vedere un essere così colossale, mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte ad un Drago così immenso.

Midir, il Drago Nero [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora