8.

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Dopo essermi fatta una doccia rigenerante mi sedetti nel divano con una tazza di the tra le mani e incominciai a leggere i fogli che mi aveva dato Zulema.
Ovviamente prima di fare qualsiasi colpo ognuno di noi doveva sapere a cosa stavamo andando incontro.
"Il solito sicario del cazzo, 53 anni e originario di Portland ma dai." sussurrai leggendo l'ennesimo foglio e sbuffai cercando di capire cosa avesse fatto di così importante a Zulema.
Dopotutto lo voleva morto.
Pensai a lei e a come il nostro rapporto stava cambiando radicalmente, volevo sapere molte cose sul suo conto ma davanti a sé aveva delle barriere altissime che non mi permettevano di conoscerla per quello che era.
Ma andava bene così e in un certo senso non volevo dilungarmi troppo, non mi permetteva di fare nulla in fin dei conti.
"Arresto per spaccio, stupro e possesso di armi illegali." dissi leggendo velocemente e avevo già memorizzato nella mia mente ciò che mi serviva per poter compiere il mio piano perfettamente, dovevo solo aspettare.
Il campanello suonò e la prima cosa che feci fu di afferrare la pistola che avevo e di guardare fuori dalla finestra.
Erano le 9 di sera e non capivo chi potesse essere dato che non aspettavo nessuna visita.
Alzai gli occhi al cielo e aprii la porta mostrando la figura slanciata e perfetta di Zulema, mi squadrò dalla testa ai piedi e con sé aveva le sue solite guardie.
"A cosa devo l'onore?" dissi lasciandola entrare e chiudendo la porta alle mie spalle, si abbassò il cappuccio togliendosi gli occhiali da sole e si guardò attorno.
"Sergio è un coglione e non ha pensato che potrebbero servirti queste per il colpo di domani, devo sempre pensare a tutto cazzo." disse appoggiando un borsone nel tavolo e con cautela lo aprii, c'erano tantissime armi.
"Non ho mai usato nulla del genere." dissi sfiorando un mitra e Zulema rise accendendosi una sigaretta, facendo come se fosse a casa sua.
"Molto bene, allora provvederò che vi vengano insegnate anche queste piccole cose, siete arrugginiti cazzo." mormorò facendo uscire il fumo dalle sue labbra, inarcai un sopracciglio e dopo alcuni secondi mi accorsi che si stava riferendo agli altri miei compagni.
"Uhm wow, non vedo l'ora." dissi sarcastica sedendomi nel divano e continuando a leggere i suoi fogli.
"Beh, come ti sembra?" disse la donna davanti a me raggiungendomi e la guardai notando quanto fosse bella.
"Caso interessante, mi piace." dissi con un sorriso divertito e lo ricambiò continuando a fumare tranquilla.
Stava studiando ogni piccolo dettaglio del mio appartamento ma feci finta di nulla, non mi disturbava la sua presenza.
"Quindi questa è casa tua?" mi domandò incuriosita e continuai a leggere scuotendo la testa.
"Non ho mai vissuto qui a Madrid." dissi legandomi i capelli in uno chignon alto con alcune ciocche fuori.
Zulema guardò tutto il mio collo esposto e sorrisi divertita, non le volevo dare molta importanza e feci finta di niente.
"Come mai?" disse guardandomi attentamente e ne approfittai per avvicinarmi ad un soffio dal suo viso.
"Fai troppe domande." mormorai posando lo sguardo sulle sue labbra ma mi allontanai di scatto, avevo paura.
La donna davanti a me rise e si alzò sistemandosi i pantaloni elegantemente.
"D'accordo allora, fai la misteriosa." disse divertita e mi alzai a mia volta, incrociando le braccia al petto confusa.
"Posso farti una foto?" disse Zulema non appena mi guardò per alcuni secondi, le feci il dito medio e afferrai il borsone per portarlo in camera mia.
"Fottiti stronza." borbottai appoggiandolo nel letto e sistemando accuratamente le armi, ricaricandole.
"Tesa? Se vuoi posso aiutarti." la sentii dire alle mie spalle afferrandomi per la vita, chiusi gli occhi mordendomi il labbro e misi la testa di lato in modo tale che potesse baciarmi il collo lentamente.
"I succhiotti potevi risparmiarteli comunque, non pensare minimamente che sono tua o che potresti fare tutto quello che vuoi con me." dissi voltandomi nella sua direzione e la vidi sorpresa, credeva che non me ne fossi accorta?
"Non mi pare che ti stessi lamentando e poi i tuoi gemiti dicono il contrario." disse sfottendomi con un sorrisetto nelle labbra e ridacchiai nervosamente.
"Anche i tuoi se per quello." mormorai leccandomi il labbro ricordandomi ciò che stavamo facendo nel suo ufficio.
"Bionda, non sfidarmi." disse facendo un passo verso di me ed io ne feci uno all'indietro letteralmente impaurita.
"Non sfidare tu a me." sbottai arrabbiandomi per il suo atteggiamento, non poteva avere il controllo su tutto.
"Altrimenti che fai? Mi uccidi?" disse scoppiando a ridere e la fulminai con lo sguardo, pensando subito a cosa dirle.
"Ah davvero? Non pensavo che mi avresti considerata così scontata ma cosa posso pretendere da una come te? Niente." dissi facendo spallucce e il suo sguardo cambiò radicalmente, mi afferrò per la gola e la mia schiena andò a sbattere contro la porta.
"Bionda." ringhiò aumentando la presa e il fiato mi mancò per quanto era forte, cercai di allontanarla ma me lo impediva.
"Devi ringraziarmi che non ti ho uccisa quel giorno alla festa, perché il mio intento era quello e se provi solamente a sfidarmi un'altra volta giuro che ti porto all'altro mondo." sussurrò furiosa contro il mio orecchio e mi lasciò andare, caddi a terra tossendo cercando di recuperare fiato e le lanciai un'occhiataccia alzandomi subito.
Uno schiaffo le arrivò dritto in faccia ma non appena fece per colpirmi le bloccai il polso e gliene diedi un'altro ancora più forte facendola arrabbiare il doppio.
"Ma tu esattamente, che cazzo vuoi da me?" urlai spintonandola ma venni nuovamente riattaccata al muro.
"Capire non è affar tuo, Macarena." disse guardandomi dritta negli occhi e non distolsi lo sguardo per nessuna ragione al mondo, meritavo di capire.
Feci per dirle un'altra cosa ma mi fece portare la testa all'indietro e riprese a baciarmi il collo lasciandomi qualche morso, volevo abbracciarla e farle capire che poteva parlarmi di qualsiasi cosa ma non si faceva minimamente toccare.
"E poi se voglio tu puoi essere mia perché d'ora in poi deciderò io all'interno della tua vita, senza scuse." disse baciandomi la mascella ma non appena si avvicinò alle mie labbra le afferrai il viso saldamente, ridendo appena per il suo bipolarismo.
"Anche tu puoi essere mia." dissi leccandomi il labbro e Zulema seguii il mio gesto furiosa come non mai.
"No, non sarò mai di nessuno." disse sorridendo e con cautela mi avvicinai per lasciarle un lieve bacio sull'angolo della bocca, facendola sorridere.
"Questo lo decido io." sussurrai piano nel mentre che le sue mani accarezzavano i miei fianchi da sotto alla mia felpa, provocandomi dei brividi.
"Ancora non hai capito, bionda." disse serrando la mascella e avvicinandosi piano alle mie labbra, sgranai gli occhi e mi immobilizzai come una statua non sapendo cosa fare, mi ero ripromessa che non avrei più baciato nessuno ma quelle labbra le volevo terribilmente sulle mie.
Zulema abbassò lo sguardo e rimase così per alcuni secondi ma non appena fece per baciarmi si allontanò come sempre.
"Ci vediamo domani, biondina." disse facendomi l'occhiolino e la guardai male notando che stavo trattenendo il fiato per la troppa vicinanza.
La guardai uscire da casa mia infilandosi nuovamente gli occhiali da sole e mi fece un sorrisetto alzandosi il cappuccio e uscì, come se niente fosse.
Non le staccai gli occhi di dosso e mi accorsi che volevo quella donna terribilmente perché per quanto mi facesse paura, volevo conoscere ogni aspetto della sua vita e farlo mio.
E custodirlo segretamente.

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