30.

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Era da circa una buona mezz'ora che correvo all'impazzata tenendomi per un fianco, mi ero fatta un grosso taglio e a stento riuscii a schivare un proiettile.
"Stai attenta Maca." disse Berlino una volta che lo raggiunsi e mi accasciai a terra notando che avevamo praticamente ucciso i nostri bersagli, vedevo sfuocato e sudavo freddo come non mai.
"Sto sanguinando parecchio." dissi guardando le mie mani sporche di sangue e tossii leggermente chiudendo gli occhi esausta dalla corsa fatta.
"Maca, rimani sveglia cazzo!" urlò il mio amico prendendomi in braccio ed ero letteralmente senza forze, la pistola mi cadde a terra e vidi il nero più totale.

Mi svegliai dopo un paio di ore ed ero distesa sopra al tavolo con i vestiti di sopra letteralmente strappati, avevo una fascia attorno all'addome e mi sentivo debole.
Non avevo mai rischiato così tanto durante un colpo ma qualcosa era andato male, come sempre.
Mugugnai dal dolore e non appena guardai il mio braccio notai che avevo una flebo quasi del tutto vuota.
"Ti sei svegliata." disse Zulema alzandosi di scatto e venne subito vicino a me, era stremata e aveva il trucco leggermente colato.
Il suo corpo era tesissimo e chiusi gli occhi sentendo una stanchezza addosso disumana, non mi ero mai sentita così in tutta la mia vita.
"Non dormire, resta con me." disse afferrandomi delicatamente il viso e scossi la testa sospirando e cercando la sua mano, stringendola forte.
"È scomodo qui." dissi mettendomi seduta goffamente e strinsi i denti dal dolore non appena mi toccai il fianco.
"Ti porto a letto." disse il mio scorpione seria e mi aiutò stringendomi delicatamente la vita in modo tale che non cadessi, notai che mi portò in camera sua e sorrisi vittoriosa non appena mi fece distendere dolcemente nel letto.
"Cosa è successo?" sussurrai accocolandomi sotto le coperte e Zulema si sedette al mio fianco, era furiosa.
"Non lo so, ma lo scoprirò presto." disse serrando la mascella e mi indicai le labbra con l'indice sperando che potesse darmi un bacio.
Sbuffò divertita e si abbassò baciandomi lentamente, ricambiai il bacio e la strinsi a me accarezzandole i suoi lunghi capelli neri.
Notai le sue spalle tese e l'abbracciai facendola finalmente rilassare tra le mie braccia, non volevo che prendesse ulteriore nervoso a causa mia.
"Sto bene, Zulema." sussurrai spostandole i capelli da un lato e le lasciai un piccolo bacio sul collo.
La sentii annuire contro la mia pelle e quasi sorrisi per quanto fosse bella.
Trova quello che ami e lascia che ti uccida.
Lascia che ti prosciughi.
Lascia che si aggrappi alla tua schiena e che ti pesi trascinandoti nell'insignificanza.
Lascia che ti uccida e che divori i tuoi resti.
Molte cose ti potrebbero uccidere, alcune lentamente, altre velocemente ma è molto meglio essere uccisi da un amore.
Chiusi gli occhi rilassandomi e incominciò a lasciarmi una scia di baci scendendo nel mio addome, mi strinse la vita facendomi sussultare e baciò ogni centimetro focalizzandosi nel punto dove mi ero fatta male.
Mi vennero le lacrime agli occhi e se mi avesse guardato probabilmente sarei scoppiata a piangere perché non era da lei fare questi gesti inaspettati.
"Ti abbiamo messo solamente due punti, guarirai presto." disse alzando lo sguardo su di me e annuii rilassandomi.
Percepivo il suo sguardo penetrante su di me e la trascinai al mio fianco nonostante le sue proteste.
"Non fare la stronza, rimani." mormorai acoccolandomi nell'incavo del suo collo e il suo profumo mi fece rilassare all'istante come non mai.
"È la seconda volta che rischi." sbottò innervosendosi e risi leggermente stringendole la vita con la coscia.
"Per te." aggiunsi lasciandole un bacio veloce sulle labbra e sorrise.
"Per me." ripeté percorrendo il mio zigomo con l'indice e tracciò tutto il mio viso con attenzione, facendomi venire i brividi.
Era incredibile il fatto che con lei mi sentivo letteralmente al sicuro tra le sue braccia, non volevo staccarmi per nessuna ragione al mondo e lo sapeva che il nostro rapporto stava cambiando radicalmente.
Eravamo terrorizzate entrambe.
"Bionda." mi richiamò dopo alcuni minuti e la guardai incantata mettendomi più comoda e ascoltandola.
"La tua perdita più grande?" sussurrò nel buio e sgranai appena gli occhi, pensai bene a cosa dirle e sospirai dato che voleva parlare davvero con me.
"Me stessa." le risposi ammettendo questa piccola verità più a me che a lei.
La vidi annuire e lentamente mi accarezzò i capelli, giocherellando con alcune mie ciocche e notai la luce della luna illuminare una parte del suo viso.
Era uno scenario meraviglioso e i suoi lineamenti erano tanto tesi.
L'attirai a me e la baciai nuovamente come se la stessi ringraziando per avermi fatto questa piccola domanda, significava che voleva conoscermi anche lei.
"E la tua?" dissi dopo un po' sperando che mi rispondesse ma scosse la testa irrigidendosi subito.
"Non è solo una." disse con un tono gelido e annuii sentendo il sonno aumentare e mi addormentai tra le sue braccia, cullata dal suo profumo.
L'indomani mattina mi svegliai a causa dei raggi del sole e fortunatamente ogni minimo dolore era sparito, Zulema non c'era al mio fianco e notai nel comodino al mio fianco varie pastiglie e un bigliettino.

"sono stata così a lungo nelle tenebre che ho dimenticato quanto fosse bello il chiaro di luna. bevi le medicine, buongiorno."

Sorrisi come un'idiota guardando la sua scrittura inconfondibile e non mi aspettavo che potesse scrivermi una cosa del genere, stavo amando questo suo lato e speravo potesse farmi altri piccoli gesti come questi.
Decisi di farmi una doccia rigenerante e mi cambiai le bende notando che ero ancora un pochino debole ma riuscivo quasi del tutto a camminare senza sentire dolore da tutte le parti.
Mi medicai da sola e imprecai dato che non avevo vestiti di ricambio quindi feci una scelta azzardata e decisi di prendere alcuni vestiti di Zulema dal suo armadio.
Indossai una felpa oversize e sorrisi guardandomi allo specchio notando che era semplicemente bellissima, mi piaceva il suo stile e in confronto al mio era tutto il contrario.
Mi asciugai i capelli truccandomi leggermente e zoppicai un pochino percorrendo il corridoio, sentii delle urla e mi paralizzai sul posto notando che si trattava proprio del mio scorpione.
Mi appoggiai nello stipite della porta e la osservai nel mentre che parlava al telefono in arabo, Saray era seduta nel
divano e la guardava a dir poco terrorizzata.
Diede un pugno sulla scrivania e sussultai tremando leggermente, la gitana notò la mia presenza e si alzò facendomi un cenno nel mentre che usciva.
"Dovresti riposare." disse Zulema dandomi le spalle e avanzai lentamente verso di lei non capendo assolutamente come avesse fatto a notarmi.
"E tu dovresti rilassarti." dissi abbracciandola da dietro ma non appena fece per staccarsi la strinsi ancora di più.
La feci voltare nella mia direzione e sorrise appena squadrandomi dalla testa ai piedi accigliandosi subito.
"Bella felpa, bionda." sussurrò baciandomi il collo lentamente e chiusi gli occhi gemendo e mettendo la testa di lato felice del fatto che non si fosse arrabbiata.
Le afferrai il viso delicatamente e la baciai intrecciando le nostre lingue, mi era mancata terribilmente e la strinsi a me anche se mi faceva male terribilmente il fianco.
"Vai a letto e riposa." mi ordinò autoritaria e mi morsicai il labbro decidendo di provocarla, come sempre.
"Solo se vieni con me." sussurrai tirandole il braccio e rise divertita seguendomi, era ancora molto tesa ma notai che si stava lasciando un pochino andare.
Appena entrammo in camera sua il mio scorpione afferrò il telefono e fece alcune telefonate nel mentre che mi sedevo nel suo letto, la guardai mordersi il labbro e mi misi comoda scrutandola attentamente.
"Che idioti." disse terminando la chiamata furiosa e appoggiò il telefono raggiungendomi, si infilò tra le mie gambe mettendosi delicatamente sopra di me e gemetti leggermente sorridendole.

"Ora sei tutta mia, bionda."

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