I giorni passavano velocemente e sembrava che stessi vivendo un loop continuo, era tutto così stereotipato.
"Dopo dobbiamo riunirci." disse Sergio nel mentre che mi raggiungeva fuori, era una bella giornata di sole e mi rilassai chiudendo gli occhi e finendo di fumare.
"Sei strana." disse Tokyo accarezzandomi il braccio e feci spallucce, dopo la litigata di Zulema non ci rivolgevamo la parola e a stento la guardavo, dovevo ancora capire che persona era ed ero tanto curiosa.
"Non sto passando un buon momento, credo che stasera andrò in un locale." mormorai mettendomi di lato e sorridendole, cercando di tranquillizzarla.
"Vuoi divertirti?" disse ridendo ma dopo un po' guardò dietro alle mie spalle e la vidi sussultare quasi impaurita.
Alzai gli occhi al cielo e Zulema mi guardava intensamente, facendomi cenno di avvicinarmi subito.
Sbuffai alzandomi e la raggiunsi, non indossavo la maglietta ed ero tranquillamente in regisseno davanti a lei, infatti ne approfittò e mi squadrò attentamente dalla testa ai piedi mordendosi piano il labbro inferiore.
"Che vuoi, Zulema?" dissi appoggiandomi nel muro e feci un sorrisetto a Ryan che mi squadrò dalla testa ai piedi, ultimamente ci eravamo divertiti parecchio senza farci strane illusioni e l'aveva capito che non poteva nascere nulla tra di noi.
Mi aveva aiutata a distrarmi ma peccato che non provavo assolutamente nulla.
La donna davanti a me notò i nostri sguardi d'intesa e serrò la mascella fumando nervosamente e dopo alcuni secondi buttò la cicca in terra.
"Innanzitutto vestiti, devo assegnarti una cosa importante e vorrei che facessi un lavoro per me." disse furiosa e sospirai scuotendo la testa divertita.
"E se decidessi di rimanere così?" dissi provocandola avvicinandomi e subito inalai il suo profumo, mi era mancato da morire e mi rilassai.
"Bionda, non giocare con me." sbottò furiosa come non mai e una scarica di brividi mi colpii in pieno, facendomi tremare come una foglia.
"Non sto giocando, sono serissima." dissi divincolandomi dalla sua presa e mi incamminai nel suo ufficio, mezzo nuda.
Denver sgranò gli occhi appena mi vide e si leccò il labbro squadrandomi e bloccandosi in mezzo al corridoio, Zulema era furiosa alle mie spalle.
"Buongiorno bellissima." disse il mio amico lasciandomi un bacio veloce sulla guancia e ricambiai scoppiando a ridere.
Mi sentii afferrare per un polso e nemmeno in mezzo secondo ero contro la porta, con Zulema ad un centimetro dal mio viso.
"Hai finito questo teatrino?" sbottò sfiorandomi le labbra e le sorrisi, ma era un sorriso diverso dagli altri.
"Perché? Faccio quello che voglio." dissi notando quanto fosse arrabbiata e subito le sue labbra finirono nel mio collo scoperto, facendomi gemere piano.
La strinsi a me afferrandola per la vita e mi abbassò la bretella del reggiseno, scoprendo la mia spalla nuda che venne morsicata con forza come per punirmi.
Feci per urlare ma la sua mano si serrò sulla mia bocca, mi vennero le lacrime agli occhi per il dolore e con un spallata mi allontanai da lei.
Era incredibile che a distanza di settimane trovavamo il pretesto per provocarci e farci del male fisico a vicenda nonostante tutto.
"Ti ho detto di non toccarmi, te ne sei forse dimenticata? Fanculo Zulema." dissi serrando la mascella e mi guardai allo specchio notando che la stronza mi aveva lasciato il segno.
Mi guardò velocemente e si sedette nella scrivania prendendo alcuni fascicoli, era talmente concentrata che neanche si accorse che appoggiai i gomiti nel tavolo, scoprendo quasi del tutto il mio seno.
"Devi vedere questo." disse dandomi alcuni fogli ma gli lanciai furiosa dietro di me e mi avvicinai al suo corpo, il suo sguardo era indecifrabile per il mio gesto e se poteva mi uccideva senza esitare.
"Non vedo proprio un cazzo." sussurrai mettendomi a cavalcioni nelle sue gambe e sussultò furiosa per la troppa vicinanza.
"Sei incredibile bionda, non hai ancora capito che con me non puoi permetterti di essere testarda." la sentii dire nel mentre che le baciavo il collo lentamente facendola rilassare subito, anche se non l'avrebbe mai ammesso io avevo un po' di potere.
Strinse la mia vita avvicinandomi ancora di più al suo corpo e gemetti non appena le sue mani si depositarono nei miei glutei, un gemito rumoroso uscii dalle mie labbra e mi morsicai l'interno della guancia sinistra con forza cercando di controllarmi.
"Devi fare una cosa per me." disse mettendo la testa di lato e feci finta di ascoltare nel mentre che mi spiegava alcune cose dettagliatamente.
"Perché proprio io?" le domandai semplicemente continuando con i baci e la mia mano si depositò nel suo interno coscia che strinsi facendola gemere piano.
"Perché non devo rischiare la pelle." disse fregandosene altamente del fatto che le stessi baciando ogni centimetro del suo collo perfetto.
"Ah giusto? Quindi se dovessi morire a nessuno frega un cazzo vero? Sei proprio una figlia di puttana." sbottai nervosa e Zulema scoppiò a ridere, feci per alzarmi dal suo corpo ma mi strinse a sé facendomi sbuffare.
"Sono sicura che non ti fai uccidere così facilmente, sei troppo sveglia." sussurrò ad un centimetro dal mio viso e la guardai attentamente dritta negli occhi, mi facevano venire letteralmente i brividi.
Le accarezzai piano la guancia e le depositai un piccolo bacio sopra di essa, ma mise subito il viso di lato come se si fosse ustionata.
Le sue mani erano ancora sui miei fianchi e me li strinse con forza, come se volesse mettermi l'antifurto addosso.
Ripresi a baciarla lentamente ma non appena le sbottonai la camicia mi afferrò i polsi e mi bloccò, scuotendo la testa.
Avevo oltrepassato il suo confine e annuii capendo che dovevo andarci piano con lei dato che non era come tutte le altre.
"Quando dovrei andare?" le domandai tranquillamente per smorzare la tensione e Zulema riassunse subito il suo atteggiamento menefreghista, sorridendomi come al solito strafottente.
"Domani sera." mormorò sfregando le labbra sul mio collo e scese verso il mio seno, mi appoggiai contro la scrivania inarcando la schiena e ansimai chiudendo gli occhi e mordendomi il labbro sentendo il piacere invadermi.
"Zulema, cazzo." dissi gemendo non appena strinse il mio seno destro e sogghignò divertita dalla mia reazione.
Faceva tutto quello che voleva con me e questa cosa mi urtava da morire, come diavolo eravamo finite in questa situazione? Perché mi veniva naturale lasciarle interamente il controllo di me stessa?
"È più forte di te, mi vuoi terribilmente tanto e se lo ammetti ti lascio andare." disse divertita e mi stava solamente prendendo in giro, la sua mano era ancora sul mio seno e mi accorsi che mi aveva lasciato dei segni violacei sopra.
"Mai nella vita." dissi allontanandola e mi alzai riprendendo il mio autocontrollo.
Zulema si morsicò il labbro squadrandomi e facendomi un sorriso compiaciuto nel vedere com'ero conciata e mi innervosii.
Avanzai verso di lei e appoggiai le mani nei braccioli della sua poltrona, sporgendomi verso il suo orecchio e ansimando leggermente contro.
"E comunque, non pensare che non me ne sia accorta dell'effetto che ti faccio, ma tanto sei un'orgogliosa di merda e non lo ammetterai mai." sussurrai sensualmente e le diedi un lieve bacio sull'angolo della bocca.
Mi guardó furiosa e afferrai i fascicoli da terra per poi uscire e farle un sorriso.

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escape
Action➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...