Sentii mugugnare qualcuno nel sonno e delicatamente aprii gli occhi trovando Zulema addormentata tra le mie braccia.
Il suo fiato caldo solleticava il mio collo e sorrisi spostandole una ciocca ribelle dal viso.
Le nostre gambe erano intrecciate tra di loro e afferrai subito il telefono notando che erano le otto del mattino, avevamo dormito così senza nessuna preoccupazione.
Inarcai un sopracciglio sentendo dei movimenti strani ma Zulema era completamente immobile, alzai di poco la testa e per poco non urlai trovando Saray accoccolata nel mio letto abbracciando Zulema da dietro e la sua mano era posizionata nel mio fianco.
"Ma che cazzo." sussurrai sconvolta e mi guardai attorno cercando non scoppiare e ridere.
"Bionda." mugugnò Zulema affondando ancora di più il viso nel mio collo e mi strinse a sé possessivamente.
"Sì, Zulema." borbottò Saray assonnata con la voce impastata dal sonno e la guardai stringere ancora di più la sua migliore amica.
"Sto gran cazzo." sbottai alzando un pochino di più la voce e a quel punto il mio scorpione aprí i suoi meravigliosi occhi per guardarmi più attentamente.
"Mi spieghi che cazzo ci fai sveglia?" disse sbadigliando e scossi la testa incredula indicando la sua migliore amica alle sue spalle, la sua faccia era indescrivibile.
"O mio dio, sto forse sognando?" disse voltandosi verso Saray e quest'ultima incominciò a parlare nel sonno dicendo parole a caso.
"Passami il telefono." sussurrò Zulema divertita e glielo diedi nel mentre che incominciava a fare dei video ridendo.
Feci per alzarmi ma mi bloccò infilandosi tra le mie gambe e cercando subito le mie labbra in un bacio passionale, feci per gemere ma mi zittì infilandomi la lingua in bocca.
"Se avete intenzione di scopare ditemelo perché vorrei mettermi in mezzo anche io." disse la gitana guardandoci divertita e arrossii imbarazzata mettendo il viso di lato.
"Ti vedo solo come la mia migliore amica mi dispiace Saray." disse Zulema scoppiando a ridere e la seguii a ruota guardando la nostra amica sbuffare.
"Che ci fai nel mio letto?" le domandai incuriosita con un sorriso sulle labbra e subito il mio scorpione si chinò a lasciarmi un piccolo bacio su di esso.
"Ero venuta a cercare Zule ieri notte e non appena vi ho viste addormentate e abbracciate non ho resistito. Mi sono sentita esclusa da voi." disse con tono melodrammatico e sorrisi divertita.
"Voleva rubarmi la bionda." borbottò Zulema accoccolandosi nel mio collo e Saray si avvicinò di più a noi.
"Voglio anche io un bacio, Maca." disse porgendo le labbra chiudendo gli occhi e le feci un sorriso malizioso capendo le sue intenzioni e annuendo.
"Provaci e ti stacco la testa." borbottò Zulema furiosa e la spinsi di lato avvicinandomi alla gitana incominciando a usare un tono di voce sensuale.
"Sì, Saray." sussurrai appoggiando la testa sulla sua spalla e Zulema ci guardava sconvolte con la bocca spalancata e gli occhi sgranati.
Saray scoppiò a ridere reggendo il mio gioco ed era bellissimo vedere Zulema gelosa nei miei confronti.
"Quando avete finito di urtarmi il sistema nervoso sapete dove trovarmi." disse alzandosi di scatto dal mio letto furiosa e scoppiai a ridere rincorrendola, aveva la mascella contratta ed era evidente che stesse per esplodere dalla sua stessa gelosia.
Percosse il corridoio raggiungendo il suo ufficio e il suo passo era talmente veloce che facevo fatica a starle dietro.
"Stavamo scherzando, hey!" esclamai facendola voltare nella mia direzione e con mossa veloce mi fece sedere sopra la sua scrivania di legno.
"Non ne ne frega un cazzo." disse afferrandomi per la mascella e mi morsicai il labbro sotto al suo sguardo di fuoco, era ancora più bella.
"Dio Zulema, non so cosa ti farei in questo preciso istante cazzo." sussurrai leccandomi il labbro e un sorriso malizioso le attraversò il viso.
"Davvero? Peccato che ora sono incazzata da morire con te." disse stringendomi la gola e chiusi gli occhi sperando che mi baciasse ma non lo fece perché voleva fare l'orgogliosa.
Ovviamente.
"Ancora più eccitante." dissi sorridendole e sogghignò divertita reggendomi testa come niente.
"Ancora non hai capito che tu sei mia, solo io posso guardarti o toccarti." sussurrò infilandosi tra le mie gambe nude e non appena spinse il bacino contro il mio mi scappò un gemito.
"La stessa cosa vale per te." dissi minacciandola e la vidi fare un sorriso compiaciuta dalla mia risposta.
"Cosa vogliamo fare?" disse facendomi un cenno incitandomi a parlare e serrai la mascella alzando leggermente i fianchi per far scivolare gli slip lungo le mie gambe nude.
Sgranò gli occhi incredula per il mio gesto e tremai perché era troppo tempo che non la sentivo e mi mancava tantissimo.
La volevo ogni secondo.
"Ora decido io, figlia di puttana." dissi isterica e l'afferrai per i capelli spingendola con una forza disumana nella mia intimità, notai le vene del suo collo gonfiarsi per il gesto ma me ne fregai altamente delle conseguenze.
"Chiudi quella cazzo di bocca e usala per fare qualcosa di utile, prego." dissi aprendo le gambe ed era letteralmente sconvolta per la posizione che avevo preso, volevo metterla alla prova e mi divertivo da morire quando si lasciava un po' andare con me.
Serrò la mascella e mi afferrò per le cosce trascinandomi fino al bordo del tavolo, mi spinse contro il legno freddo facendomi sbattere la testa e senza farselo ripetere due volte entrò di me con la lingua facendomi gemere.
Sorrisi soddisfatta inarcando la schiena e più mi faceva sua, più la volevo disperatamente al mio fianco senza lasciarla andare mai più.
E doveva capirlo anche in questo modo.
La sua lingua si mosse ancora con più velocità e per facilitarle il lavoro posizionò le mie gambe sopra le sue spalle avvicinandosi ancora di più al mio fascio di nervi pulsanti solamente per lei.
"Mi sei mancata." dissi quasi urlando e affondai le dita nei suoi capelli lisci e perfetti che profumavano anche di me.
Il piacere che mi stava dando era unico e come al solito era brava da morire perché toccava ogni mio punto sensibile come se le fosse sempre appartenuto.
La sentii gemere di approvazione nel mentre che ansimavo disperatamente e mi veniva da piangere per quanto la volessi ogni secondo, era una giostra che non finiva mai di girare la nostra.
Letteralmente.
Inarcai la schiena mordendomi il labbro e Zulema si inginocchiò a sua volta facendo scorrere la mano lungo il mio ventre tonico fino a raggiungere il mio seno che strinse con forza regalandomi un piacere unico e appagante.
"Figlia di puttana." dissi gemendo tra le lacrime e per farmi un dispetto leccò ancora più velocemente e con più forza strappandomi un urlo incontrollato.
Portai gli occhi all'indietro ansimando disperatamente e il mio cuore stava per uscirmi dal petto per la turbine di sensazioni che mi stava facendo provare.
Le strinsi ancora una volta i capelli avvicinandola sempre di più e mi aprii le gambe posizionandosi meglio in mezzo.
Il silenzio della stanza era spezzato dai miei gemiti e le parole mi morirono in gola perché sapevamo entrambe che qui ci andavano di mezzo anche i sentimenti, nonostante fossimo spaventate da morire entrambe per il nostro passato.
Dopo alcuni minuti percepii le gambe tremare e venni urlando il suo nome ma ovviamente Zulema per farmela pagare non si fermò e continuò facendomi imprecare come non mai.
Era proprio una stronza patentata e alcune lacrime rigarono il mio viso nel mentre che mi provocava degli spasmi incontrollati, afferrai i suoi capelli nel mio pugno e tra le mia piaghe aggiunse un dito portandomi in paradiso.
Le graffiai il braccio affondando le unghie e le lasciai tantissimo il segno, urlai con tutto il fiato che avevo in corpo ma come se non bastasse aggiunse un'altro dito inchiodandomi ancora più saldamente contro la sua scrivania.
La supplicai urlando e con l'altra mano libera mi tappò la bocca con forza perché stavo letteralmente urlando sotto di lei, le leccai ciascun dito per vendicarmi e la sentii ridacchiare nel mentre che aumentava il ritmo di scatto.
"Fanculo, stronza." sibilai a denti stretti asciugandomi le lacrime e gemetti ancora senza più fiato in corpo, venni una seconda volta dopo alcuni minuti e chiusi gli occhi esausta nel mentre che percepivo il mio corpo tremare interrottamente come una foglia.
Zulema si alzò allontanandosi dalle mie gambe e si asciugò la bocca con il palmo della mano lentamente, mi guardava soddisfatta come non mai in prima d'ora e la guardai incantata per quel gesto.
Aveva i capelli scompigliati e il trucco colato, era ancora più bella così.
"Non sfidarmi mai più in questo modo perché te la faccio pagare a modo mio e farti uscire fuori di testa." disse mordendomi il collo ed ero letteralmente senza forze, la baciai con passione intrecciando la lingua con la sua e le graffiai tutta la schiena possessivamente facendola mugugnare dal dolore.
"Sei una stronza del cazzo ma è per questo che ti voglio terribilmente tanto." dissi debolmente mordendole il labbro e sorrise rinfilandosi in mezzo alle mie gambe, rilassandosi.
"Stai zitta o ti faccio venire una terza volta biondina, solo che poi mi tocca portarti all'ospedale perché svieni." disse provocandomi e le diedi subito uno schiaffo sul braccio offesa.
L'abbracciai accoccolandomi a lei e mi accarezzò con cautela i capelli inspirando il mio profumo e sorridendo contro la mia pelle.
"E tu lo amavi?" le domandai di punto in bianco riferendomi ad Hanbal e sussultò per la mia affermazione.
"Sì, ma poi cosa devi fare quando una persona ti rovina completamente la vita? Non ho più avuto le forze di farlo per davvero." confessò facendo spallucce e le accarezzai con cautela il viso.
"Ti capisco più di quanto credi." dissi rivestendomi a causa del freddo e i miei muscoli erano tremendamente rilassati.
"Poi sei arrivata tu." disse abbracciandomi da dietro e sorrisi mordendomi piano il labbro inferiore tesa.
"Mhm? E quindi?" dissi guardandola dritta negli occhi e vidi il suo sguardo illuminarsi in tutta a quella oscurità."Mi fai credere che nonostante tutto il dolore possa esserci una seconda possibilità di amare di nuovo qualcuno senza nessuna paura."
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escape
Action➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...