Correvo interrottamente per alcuni minuti con la pistola tra le mani e schivai un colpo per un pelo appoggiandomi contro una colonna spessa.
Stavamo per concludere un colpo ma i piani non erano andati secondo le nostre aspettative, ci avevano raggirati.
"Maledizione." sbottai realizzando che avevo finito le ricariche per la pistola, Zulema mi fece un fischio e me ne lanciò un'altra che presi al volo.
Le feci un piccolo sorriso ringraziandola ma sgranai gli occhi non appena notai un uomo alle sue spalle, lo sparai dritto in testa e afferrai il mio scorpione per la vita stringendola a me e trascinandola dietro ad un muro alto per proteggerla.
"So badare a me stessa, bionda." disse divertita e alzai gli occhi cielo guardandola male, eravamo letteralmente stremate e il sangue delle nostre vittime era addosso a noi.
"Un grazie sarebbe grandioso." sussurrai ad un centimetro dal suo viso e il suo sguardo si posò sulle mie labbra.
Non appena fece per baciarmi mi scansai e raggiunsi gli altri nel mentre che Zulema mi seguiva, notai che zoppicava un pochino e si teneva il fianco gemendo.
"Che è successo?" dissi raggiungendola ma mi fece cenno di continuare a camminare ma scossi la testa, non avrei mai rischiato che potesse succederle qualcosa di grave.
Non ero così egoista anche se tra di noi erano successe alcune cose.
Non appena mi avvicinai l'afferrai per la vita e notai che stava perdendo un pochino di sangue, sicuramente un proiettile le aveva sfiorato il fianco.
"Tieniti a me." dissi trascinandola e notai Berlino in lontananza raggiungerci con la macchina, accelerando tantissimo.
"Bionda!" urlò Zulema spingendomi di lato e con un colpo secco uccise un uomo posizionato dietro ad un albero.
Non avevamo constatato che potessero essere così tanti, ci avevano colto di sorpresa come se sapessero del nostro arrivo giorni prima.
"Muovetevi, cazzo." disse Berlino aprendoci la portiera e saltammo dentro, partì velocemente e sospirai di sollievo notando che comunque avevamo preso tutti quanti i soldi.
Il mio scorpione si sdraiò nei sedili posteriori e mi misi di lato nel mentre che andavo in panico vedendola così pallida.
"Zulema, guardami." dissi nel mentre che toglievo la sua giacca e notai che stava perdendo ancora più sangue.
"Sto bene bionda." disse tossendo ma non appena fece per chiudere gli occhi le afferrai il viso saldamente.
Mi strappai un pezzo della mia felpa con i denti e le tamponai la ferita facendola gemere dal dolore, non era grave ma se perdeva sangue ulteriormente poteva svenire.
"Non chiudere gli occhi." dissi seria ma un sorrisetto si fece spazio tra le sue labbra ricordando ciò che ci era successo, infatti ebbi molti dejavú.
"Ah sì, bionda?" disse facendomi arrossire e scossi la testa chinandomi verso di lei e baciandola con passione.
La sua lingua si intrecciò con la mia e notai Berlino guardarci dallo specchietto retrovisore con un sorriso sulle labbra.
"Se fai così non mi addormento." disse Zulema contro la mia bocca e si sollevò nei gomiti riattaccandosi alle mie labbra.
"Stai zitta, figlia di puttana." dissi facendola ridacchiare e con cautela le morsicai il labbro inferiore.
"Io comunque sarei qui." disse Berlino divertito e dopo alcuni minuti parcheggiò davanti alla nostra villa e lasciai un ultimo bacio sulle labbra di Zulema prima di aiutarla ad entrare dentro.
"Fa niente." disse il mio scorpione sorridendole divertita e con cautela l'aiutai a raggiungere la sua camera.
"Ho bisogno di una doccia." disse togliendosi il suo body stretto dirigendosi in bagno e sussultai notando la sua schiena nuda e perfetta, aveva un tatuaggio lungo tutta la sua colonna vertebrale ma essendo stato un attimo sfuggente non capii bene di cosa si trattasse.Decisi anche io di farmi una doccia e mi rinchiusi in bagno lavandomi con cura e togliendomi ogni residuo di sangue e di polvere, ero veramente esausta ma percepivo dentro di me una paura al di fuori dal normale.
Non ne avevo mai provato in tutti questi anni, ma oggi ne ebbi la conferma e mi sentivo terribilmente fragile e indifesa.
Avevo paura che Zulema si facesse male o peggio, morire.
Uscii dopo un'ora buona e mi avvolsi nel mio asciugamano sfregandomi le braccia a causa del freddo, accesi il riscaldamento e sospirai di sollievo sentendo le stanze riscaldarsi.
Mi infilai l'intimo e sgranai gli occhi notando che il mio corpo era ricoperto da alcuni lividi, in particolare nelle costole.
Oggi avevo dei subito dei colpi abbastanza forti e mi medicai sperando che il dolore passasse presto.
Non appena mi vestii asciugai i capelli lasciandoli lisci e decisi di raggiungere Zulema per vedere come stesse, entrai e Saray stava finendo di medicarle il taglio posandoci una garza sopra di esso.
"Ciao biondina." disse quest'ultima raccogliendo tutte le sue cose e le feci un semplice cenno del capo guardando il mio scorpione che si accoccolò sotto le coperte, sembrava una bambina piccola.
"È ancora un po' debole." mi avvisò la sua migliore amica lasciandoci sole e con cautela mi avvicinai a lei, era ancora più bella da struccata e il suo tatuaggio sotto all'occhio si notava tantissimo.
"Come ti senti?" le sussurrai dolcemente e aprì gli occhi mugugnando.
"Il dolore mi sta passando e fortunatamente non c'era bisogno dei punti, domani sarò come nuova." disse con il suo solito sorrisetto sulle labbra e mi venne in mente un'idea.
Spostai le coperte e Zulema si irrigidì di scatto lanciandomi un'occhiataccia ma non l'ascoltai e mi infilai nel suo letto, accoccolandomi al suo corpo caldo.
"Vattene bionda." disse senza fiato ma scossi la testa e mi appoggiai su un gomito guardandola attentamente.
"Rilassati, non scoperemo." dissi cercando di alleggerire la nostra tensione.
"Questo lo dici tu, nel mio letto non mi metto di certo a guardare le stelle." disse sbuffando e gemendo leggermente non appena si mise a pancia in su, guardai il suo profilo perfetto e osservai ogni suo lineamento, incantata.
"Posso avvicinarmi?" le domandai con una vocina esile e mise il viso di lato guardandomi divertita, sospirò pesantemente e non appena mi diede il consenso.
Sorrisi vittoriosa e appoggiai la testa sulla sua spalla, stando nei miei limiti ovviamente dato che era tesissima.
"Perché sei qui?" mi domandò dopo alcuni minuti nel mentre che inspiravo il suo profumo, era a dir poco meraviglioso.
"Volevo sapere se stavi bene." sussurrai guardando la notte inoltrarsi ancora più velocemente, dovevano essere le undici di sera.
"Quindi ti importa di me." disse voltandosi nella mia direzione e percepii il suo fiato caldo nelle mie labbra.
Non le risposi e mi avvicinai lentamente al suo viso, le nostre bocche si sfiorarono e la baciai dolcemente ma dopo mezzo secondo le nostre lingue avevano iniziato una battaglia di puro controllo.
Zulema mi strinse il viso e mi misi sopra di lei nel mentre che con la coscia le spalancavo le gambe per mettermi in mezzo, avevo sempre amato prendere il controllo della situazione ma sapevo che con lei non sarebbe durato tantissimo.
Incominciai a lasciarle una scia di baci lungo il collo e scesi alzandole la felpa ma mi bloccai di scatto, sfiorando il suo taglio.
"Ti fa male?" le sussurrai guardandola attentamente e scosse la testa seria.
Le lasciai un piccolo bacio sopra di esso e le sue mani finirono nei miei capelli che strinse con forza facendomi sussultare.
"Sai una cosa bionda?" disse Zulema non appena ritornai nelle sue labbra e mi bloccai mettendomi al suo fianco.
"Che?" dissi inarcando un sopracciglio confusa, non capivo se voleva parlare con me o dirmi una delle solite stronzate.
"Nessuno mi ha mai chiesto come mi chiamo e quanto dolore ho dovuto attraversare per non soccombere nella disperazione." disse guardando il soffitto e presi a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli, rigirandola tra le mie dita.
"Evidentemente non sanno cosa vuol dire sentirsi dentro uno tsunami interiore che devasta ogni cosa." dissi facendo spallucce e continuando a giocherellare con i suoi capelli, la vidi rilassarsi e chiuse gli occhi piano ma notai che era ancora sveglia.
"Per me tutto questo è nuovo." disse riaprendoli e guardandomi intensamente, inarcai un sopracciglio confusa e lei sorrise guardando la mia fossetta.
"Che intendi dire?" le domandai curiosa e ancora scossa per la sua affermazione di prima, volevo ascoltare sempre le sue parole perché essendo più grande di me poteva in un certo senso farmi aprire gli occhi e guardare il mondo da una prospettiva diversa.
"Questo, non faccio mai salire nessuno nel mio letto ne tantomeno parlarci come se niente fosse." disse seria e trattenni un sorriso perché con me aveva infranto queste piccole regole.
"Parlami di te." sussurrai accoccolandomi nuovamente al suo corpo caldo e tremendamente forte.
"Che cosa vuoi sapere?" disse divertita e rise leggermente perché sembravo una bambina piccola curiosa di tutto.
"Quanti anni hai?" sbottai facendo una smorfia con le labbra e Zulema scosse la testa.
"40." disse guardandomi e sgranai gli occhi perché sembrava che ne dimostrasse di meno, aveva un fisico perfetto e avevamo dieci anni di differenza.
"Sei laureata?" continuai facendole alzare gli occhi al cielo ma nonostante tutto vedevo che non le recavo nessun disturbo, volevo conoscerla fino infondo.
"Sì, mi sono laureata alla Royal University in Filosofia con il massimo dei voti e tu?" disse guardandomi e sorrisi, non credevo che potesse studiare questa facoltà e realizzai che ne sapeva fin troppo sulla vita.
"Economia e Finanza." risposi facendola ridacchiare e scossi la testa.
"Ora capisco perché ci sai fare con le banche e con i soldi, non avevo dubbi anche se ho letto il tuo fascicolo." rispose mordendosi il labbro e inarcai un sopracciglio confusa.
"Perché hai letto il mio fascicolo?" le domandai sentendo il mio tono di voce tremare leggermente, stavamo andando oltre la nostra linea.
"Le voci girano bionda e già da tempo ti avevo localizzato." sussurrò chiudendo nuovamente gli occhi e sbuffai.
"Cosa vuoi da me?" mormorai sperando che potesse togliere ogni mio dubbio ma incurvò le labbra e scosse la testa.
Serrai la mascella e mi allontanai leggermente dal suo corpo ma il mio polso venne afferrato dalla sua stretta forte e possessiva.
"Ah, bionda." sussurrò ad un centimetro dalle labbra e mi baciò facendomi gemere leggermente non appena la sua lingua percosse tutto il mio labbro inferiore.
"Vai via, buonanotte." disse divertita e le lasciai un lungo bacio prima di sgattaiolare fuori dalla sua stanza con un stupido sorriso in volto ma anche con altri mille dubbi che mi perseguitavano.

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escape
Action➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...