epilogo.

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and now..?

Infilai l'ennesima pistola nella cintura dei pantaloni e Berlino entrò subito in camera mia con il fiatone.
"Non partire, Macarena ascoltami." disse afferrandomi il polso e lo guardai basita notando che non l'avevo mai visto così preoccupato per me.
"Berlino, mi spieghi che cazzo vuoi?" sbottai infilando la mia giacca di pelle.
"Non posso dirti niente ma per favore ascoltami, prendi il primo aereo e ritorna in Argentina. Will ti sta aspettando lì, ascoltami cazzo." disse alzando la voce e tremai per il suo tono di voce altissimo.
"Devo partire con Zulema in Marocco." risposi tranquillamente e lo spinsi lontano dal mio corpo incamminandomi verso l'uscita.
"Non farlo, scappa e mettiti al sicuro." disse implorandomi e mi fermai in mezzo al corridoio constatando che la casa era deserta.
"Dove diamine sono gli altri?" esclamai entrando nelle varie sale e la mia voce riecheggiava nel silenzio dell'enorme villa.
"Maca ti prego, ascoltami e vattene il più lontano possibile da quella donna, ti rovinerà la vita." disse riafferrandomi per un polso e mi staccai arrabbiata come non mai.
"Berlino sono innamorata di lei, la voglio più di ogni altra cosa al mondo quindi per favore lasciami andare!" urlai spingendolo e mi incamminai nell'auto mettendo subito in moto, lo guardai dallo specchietto retrovisore e scossi la testa furiosa.
Non capivo perché proprio ora doveva fermarmi, ero sicura di provare dei sentimenti forti per Zulema e non volevo lasciarla andare mai più.
Non appena arrivai a destinazione scesi dalla macchina toccandomi i capelli nervosamente e la vidi appoggiata nel suo suv nero con una sigaretta tra le labbra.
"Eccoti, in orario come sempre." disse sorridendomi e la vidi incredibilmente tesa, mi avvicinai per lasciarle un bacio ma non ricambiò mettendo il viso di lato.
Era la prima volta che lo faceva e la guardai basita nel mentre che saliva in macchina, lasciai perdere perché magari doveva essere tesa per Hanbal.
"Domanda." mormorai durante il viaggio, ci stavamo dirigendo all'aeroporto per partire con il suo jet privato e avevo ansia.
Zulema mi fece un cenno mantenendo lo sguardo fisso sulla strada e notai che le sue vene del collo erano gonfie dalla tensione.
"Perché stiamo partendo quando hai spedito i tuoi uomini direttamente lì?" dissi inarcando un sopracciglio confusa e mi incantai notando Madrid di notte.
"Troppe domande come al solito bionda, rilassati." disse con un tono apatico e siccome il suo atteggiamento mi stava urtando decisi di rimanere in silenzio, aspettando di arrivare all'aeroporto e di chiudere una volta per tutte questo caso.
Ma sentivo che qualcosa stava per andare male, tanto.

Non appena arrivammo davanti all'aeroporto Zulema prese una strada secondaria e davanti a noi c'era il jet privato, scesi dalla macchina e subito le nostre valigie furono prese e sistemate.
La seguii a passo veloce e diede alcune indicazioni ai suoi uomini, si voltò verso di me facendomi un cenno e lentamente salimmo le scalette per poi entrare dentro.
"Bene." mormorò sedendosi in un divano e subito un hostess ci offrì qualcosa da bere per farci rilassare.
Mi guardai attorno e notai due uomini parlare animatamente con il mio scorpione in arabo, alzai gli occhi al cielo infastidita e bevvi energicamente il liquido all'interno del mio bicchiere.
Zulema mi stava evitando per non so quale assurdo motivo e mantenni lo sguardo fisso su lei, la sua gamba destra tremava nervosamente e non l'avevo mai vista in questo stato.
Decisi di allontanarmi senza replicare e mi alzai dal mio posto andando in una piccola cabina con un letto, il viaggio doveva durare all'incirca due ore e forse era il caso di riposarsi un pochino.
Le mie palpebre si fecero pesanti e mi addormentai con una paura addosso disumana.
"Signorina, si svegli." disse una voce maschile scuotendomi leggermente e mi misi seduta togliendomi i capelli dal viso.
"Che cazzo." dissi afferrando la mia giacca e la indossai, scesi la scalette e Zulema mi aspettava in auto.
Entrai senza proferire parola e mi allacciai la cintura sotto al suo sguardo di fuoco.
"Finalmente." disse fredda e voltai il viso di lato aspettando che partisse, mise in moto e una lacrima solitaria mi rigò il viso perché non capivo perché aveva innalzato le sue barriere di nuovo.
"Ti ricordi tutto il piano, bionda?" disse dopo un'ora buona di totale silenzio e annuii appoggiando la testa sul sedile e rilassandomi.
Dovevo avere tutto il trucco colato a causa delle lacrime che avevo versato silenziosamente e la gola mi bruciava da morire perché avevo trattenuto i singhiozzi senza farmi sentire.
"Quanto manca?" mormorai con la voce distrutta e Zulema se ne accorse voltandosi verso di me di scatto.
Non disse una parola e sapevamo entrambe che saremo scoppiate da un momento all'altro chissà per quali assurdi segreti che non mi voleva dire.
In lontananza vidi un motel e lessi l'insegna confusa notando che non l'avevo mai visto prima.
Hotel Oasis.
"Siamo nel deserto di Almeria e alloggeremo qui stanotte, in tal caso te ne fossi dimenticata." disse la donna al mio fianco scendendo dall'auto e serrai la mascella afferrando la mia valigia e trascinandola dentro.
Consegnò i nostri documenti ad una donna abbastanza anziana e non appena ci diede le chiavi della nostra stanza camminai velocemente senza nemmeno aspettarla.
Mi cambiai mettendomi una felpa larga appoggiando tutte le mie armi nel tavolo e percepii la presenza di Zulema alle mie spalle.
"Riposa il più possibile stanotte." disse brusca togliendosi la giacca e la scansai andando in bagno per togliermi il trucco, avevo il volto scavato e gli occhi terribilmente rossi dal pianto.
"Sto parlando con te." disse appoggiandosi nello stipite della porta e scossi la testa con un sorriso triste sulle labbra.
Non appena feci per uscire mi afferrò il polso e mi bloccai di scatto tremando per la sua stretta possessiva.
"Zulema, lasciami." sussurrai innervosendomi ma aumentò la presa.
"Ti ho detto che non ti lascio." disse spingendomi contro al muro e si avvicinò pericolosamente al mio volto ma sospirai evitando il suo bacio.
"Guardami negli occhi e dimmi che non mi stai nascondendo nulla perché ho come la netta sensazione che presto il mio cuore si romperà in mille pezzi di nuovo." dissi mettendo la testa di lato guardandola attentamente e abbassò per una frazione di secondi lo sguardo.
Per la prima volta Zulema non riuscì a reggere il mio sguardo penetrante e si morsicò il labbro nervosa.
"Fai l'amore con me?" disse accoccolandosi nell'incavo del mio collo e le sue mani finirono sui miei fianchi che strinse affondandoci le unghie prepotentemente.
Feci un lungo respiro profondo nel mentre che incominciò a baciarmi il collo e mi trascinò in camera senza staccare le labbra dalla mia pelle.
"No Zulema, perché mi stai evitando da praticamente tutta la serata." sbottai furiosa e alzai gli occhi al cielo non appena mi tolse la felpa scendendo lungo il mio seno e facendomi distendere nel letto con forza.
Tentai di spingerla ma essendo più forte mi bloccava come niente, facendomi imprecare.
"Ricordati che tutto ha una ragione, ma tu fai troppe domande cazzo." sbottò cercando di togliermi gli slip ma la bloccai con uno sguardo omicida.
"Dimmi la verità, ci sono troppe cose che non mi tornano nel nostro rapporto e non capisco perché ho questa maledetta sensazione che sta per andare tutto a puttane." sbottai cercando di toglierla dal mio corpo ma ovviamente mi bloccò.
"Macarena, lasciati andare." sussurrò sfregando le labbra contro il mio collo cercando di distrarmi e scossi la testa tremando letteralmente dalla paura.
"Zulema." la richiamai per l'ennesima volta ma non mi ascoltò baciando ogni centimetro della mia pelle, una lacrima le rigò il viso e la strinsi ulteriormente.
"Siamo un amore storto come una linea retta verso il basso." disse afferrandomi per la vita e si inginocchiò facendomi sedere sopra alle sue gambe, le circondai la vita con le cosce e gemetti il suo nome affondando il viso tra i suoi capelli lisci e perfetti.
Ero innamorata persa.
Mi afferrò per i capelli facendomi portare la testa all'indietro e gemetti nel mentre che leccava tutta la mia gola piano, volevo sentire la sua pelle bruciare contro la mia e le tolsi la felpa scoprendo il suo seno che combaciò forte contro il mio.
Scese con i baci marchiandomi come suo solito e ogni mia paura svanii nell'aria, letteralmente.
Mi sentivo al sicuro con lei, era come se prelevasse ogni mia energia negativa e la distruggesse con le sue stessi mani.
Le afferrai dolcemente il viso e mi morsicai il labbro nel mentre che torturava il mio seno facendomi gemere ad alta voce, non mi aveva mai toccato cosi prepotentemente e sembrava che volesse strapparmi l'anima senza farmi scappare nemmeno per mezzo secondo.
Un'altra lacrima le rigò il viso facendomi sgranare gli occhi e la baciai ansimando contro la sua bocca non appena entrò dentro di me facendomi sussultare.
"Non pensare a niente, ci siamo solo noi due e nessun altro." sussurrò contro le mie labbra nel mentre che mi incominciavo a muovere sopra di lei e annuii affondando le unghie nelle sue spalle, chiusi gli occhi e Zulema strinse il mio fianco per aiutarmi nei miei movimenti.
Mi guardava dal basso ed era incredibilmente bella, mi abbracciò stringendomi con forza e le graffiai tutta la schiena urlando contro al suo collo.
"Io e te, Macarena." ripetè con la voce spezzata dal pianto e venni dopo alcuni minuti ansimando il suo nome appoggiandomi a lei come se fosse l'unica cosa che mi facesse rimanere lucida.
Avevo il fiatone e il mio scorpione mi accarezzava i capelli piano cercando di placare il mio battito cardiaco accelerato.
Le baciai la guancia asciugandole le lacrime dal viso e come al solito mi aveva fatto provare un piacere unico.
"Perché stai facendo così?" sussurrai esausta guardandola negli occhi e serrai la mascella aspettando che mi rispondesse.
"Perché mi odierai con tutta te stessa ma se farò determinate cose è perché ci sono delle motivazioni valide." disse facendomi sdraiare sotto di lei e mi vennero letteralmente i brividi a non avere più il suo corpo a contatto con il mio.
"Che cazzo stai dicendo?" dissi coprendomi con il lenzuolo e Zulema finì di spogliarsi per poi infilarsi sotto alle coperte e raggiungermi.
"Non so nemmeno io come farò a farmi perdonare, ma sappi che non ti ho mai considerato una donna scontata né tantomeno una persona che non sa badare a se stessa." disse stringendomi al suo corpo e vederla dal basso era letteralmente la fine del mondo.
"Non sto capendo, puoi spiegarmi?" dissi sull'orlo di un pianto e notai alcune lacrime rigarle il viso, non l'avevo mai vista così.
"Non posso dirti nulla, per questo ti sto implorando di rimanere con me." sussurrò baciandomi ripetutamente la fronte e non appena feci per replicare le sue labbra si incollarono alle mie, togliendomi tutto il fiato che che avevo in corpo.
Facemmo l'amore per quasi tutta la notte.
Dolorosamente.
Ma potevo percepire anche un pizzico di amore mischiarsi tra le nostre lacrime.
Stavamo per andare a qualcosa di troppo grande, per Zulema in particolare.

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