13.

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A unire il cuore delle persone non é soltanto la sintonia dei sentimenti.
I cuori delle persone vengono uniti ancora di più intimamente dalle ferite.

Sbuffai annoiata appoggiando la testa sul tavolo e mi guardai attorno per poi accendere una sigaretta, Sergio non smetteva un attimo di parlare e il mio sguardo si focalizzò su Zulema seduta nella scrivania con le gambe incrociate.
Ogni tanto sogghignava divertita vedendolo gesticolare e sorrisi per quanto fosse bella, mi immaginai la sua vita in passato, dove scappava da tutto ciò che le circondava spaventata della sua stessa persona.
Ad un certa bussarono alla porta e Berlino fece il suo ingresso, mi alzai di scatto e la prima cosa che feci fu di abbracciarlo forte a me.
"Mi sei mancato." dissi scocciandogli un bacio sulla guancia e Zulema si accese una sigaretta nervosa senza staccare gli occhi da noi.
Saray la guardava divertita per la sua reazione ma dopotutto non capivo, potevo fare quello che volevo dato che non stavamo insieme.
"Sei diventata ancora più bella dell'ultima volta, sono sconvolto." disse squadrandomi dalla testa ai piedi e risi tornando al mio posto felice.
Gli altri andarono a salutarlo e dopo alcuni minuti Sergio riprese a spiegare il nuovo colpo che dovevamo fare.
Zulema stava fumando tranquillamente ma notavo che aveva la mascella contratta e giocherellava con gli anelli che portava nelle dita guardandoci.
"Ora vi faccio una domanda, in queste circostanze preferite agire o ascoltare?" disse Sergio appoggiandosi nella scrivania e tutti diedero la loro risposta ma io rimasi in silenzio immersa nel mio mondo.
"E tu Macarena?" disse il mio amico e feci spallucce, avevo tutti gli occhi puntati addosso e non mi sentivo in soggezione.
"Mi piace ascoltare le descrizioni altrui e più so le cose descritte più imparo i segreti di chi le guarda. Perché le cose parlano solo a chi se le sa portare dentro." conclusi accennando un sorriso e Zulema mi guardava attentamente, avevo parlato troppo di me.
"Abbiamo finito, bene." disse Sergio facendomi un sorriso e mi alzai sotto allo sguardo del mio scorpione, Berlino mi raggiunse mettendosi al mio fianco.
"Ma hey." dissi accoccolandomi contro alla sua spalla nel mentre che mi stringeva la vita, mi accompagnò fuori e ci sedemmo a bordo piscina.
"Che mi racconti?" disse sorridendomi e feci un respiro profondo raccontandogli ogni minimo di dettaglio su Zulema.
La faccia di Berlino era incredibile ma avevo bisogno di raccontarglielo perché non potevo tenermi tutto dentro e lui mi aveva sempre capito.
"Ma con tutte le donne che ci sono proprio con quella più pericolosa ti dovevi baciare? Cristo Maca." disse ridendo e sbuffai alzando gli occhi al cielo mordendomi il labbro e pensando ai suoi gemiti, ai suoi brividi sotto al mio tocco.
"È successo, ed io voglio conoscerla terribilmente perché mi fa sentire in un modo che non ti so spiegare. Da anni ho cercato qualcuno che mi aiutasse ad entrare nella soffitta del mio dolore e delle mie paure. Qualcuno da mandare avanti al posto mio, a prendere i colpi. Mi sono abbandonata a lei sperando di sparirci dentro o di far sparire ogni mia paura, non posso tornare indietro perché la curiosità mi sta uccidendo." dissi facendo spallucce e mi toccai il viso nervosamente, con Berlino dovevo essere sincera non potevo mentirgli.
"Lo sai che non ti posso impedire nulla se vuoi fare scelte pericolose e poi non ti ho più rivista così viva. Il verde dei tuoi occhi sta ardendo più del solito però non ti spezzare un'altra volta okay? Con Zulema devi andarci piano, tutti la conoscono per le cose spregevoli che ha fatto ma ti posso assicurare di andare oltre, perché ha un cuore ma è rotto il mille pezzi." disse nel mentre che mi accarezzava la schiena e inarcai un sopracciglio confusa pensando al tatuaggio che aveva sotto all'occhio, Berlino sapeva qualcosa.
"Che è successo?" sussurrai curiosa ma il mio amico scosse la testa con un sorriso amorevole sulle labbra.
"Sta a lei dirtelo, non voglio morire." disse ridendo leggermente e lo seguii a ruota alzandomi e abbracciandolo.

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