I raggi del sole colpirono il mio viso e non appena cercai di muovermi due braccia forti me lo impedirono.
Zulema era profondamente addormentata e il suo braccio copriva interamente il mio seno possessivamente facendomi sentire incredibilmente sua.
Sgranai gli occhi notando che era ancora nel mio letto ed era la prima volta che mi svegliavo al suo fianco.
Vari flashback colpirono la mia mente e sorrisi perché mi aveva promesso che non se ne sarebbe andata e infatti aveva mantenuto la parola.
Con cautela mi voltai senza svegliarla, volevo vederla dormire beatamente tra le mie braccia e non appena i mie occhi si posarono sul suo viso rilassato per poco non piansi, era semplicemente bellissima.
Aveva le labbra socchiuse, capelli leggermente scompigliati, il trucco era rimasto più o meno intatto e il suo profumo mi colpii come uno schiaffo.
Con cautela le spostai una ciocca ribelle dal viso e guardai ancora di più i tatuaggi che aveva sul braccio, c'erano alcune scritte in arabo ma un nome in particolare attirò la mia attenzione.
Fatima.
Inarcai un sopracciglio confusa e Zulema non mi aveva mai raccontato di questa persona e non vedevo l'ora di scoprire chi fosse.
La guardai per un tempo interminabile e trattenni una risata quando con la mano testò al suo fianco per cercarmi, mi sfiorò i capelli e mugugnò accoccolandosi a me.
"Perché cazzo sei sveglia?" la sentii dire contro il mio collo e sussultai.
Che bel buongiorno, direi.
"Non dovrei?" mormorai provocandola e la sua coscia cinse la mia vita stringendomi ancora di più contro al suo corpo.
"Chiudi quella bocca e dormi." sbottò acida e alzai gli occhi al cielo toccandole i capelli e percependo il suo corpo rilassarsi come niente.
"Ed io che mi aspettavo che mi portassi la colazione a letto, lanciandomi petali di rose in aria con tanto di orchestra musicale in sottofondo solo per me." borbottai innervosendomi e il mio scorpione mi guardò letteralmente sconvolta.
"Ma tu chi sei?" disse allontanandosi dal mio corpo e sbuffai tirandola per un braccio.
"Smettila di fare l'idiota." sbottai cercando di baciarla e si mise seduta prendendo una sigaretta, ogni tanto mi lanciava uno sguardo confuso.
Maledetta provocatrice.
"Zulema Zahir piacere, tu sei?" disse porgendomi la mano e gliela allontanai mettendo il broncio e coprendomi ulteriormente con il lenzuolo.
"Non sono cazzi tuoi." dissi mettendo il viso di lato come una bambina e la donna al mio fianco scoppiò a ridere facendo uscire lentamente il fumo dalle sue labbra.
Mi porse la sigaretta e l'afferrai fumando sotto al suo sguardo penetrante.
"La bionda qui si sta scaldando." disse riprendendomela e fumò rilassandosi appoggiando la testa nel mio cuscino.
Non perdevo mai la voglia di guardarla in ogni secondo, era perfetta.
La fissai fino a quando non finì la sigaretta e spense la cicca nel portacenere per poi voltarsi verso di me.
"Buongiorno." sussurrò dolcemente e mi voltai verso di lei notando che mi stava sorridendo, ricambiai il sorriso e mi sdraiai al suo fianco.
"Giorno." dissi accoccolandomi tra le sue braccia e notai che non oppose resistenza, anzi mi toccava come se fossi fatta di cristallo e la ringraziai per questo.
"Ma non dovresti andare dagli altri?" sbottai ad un certa e alzò gli occhi al cielo, quando si trattava di lavoro assumeva una rigidità assurda.
"Sono il capo, posso fare quello che voglio quando si tratta di me." disse cercando le mie labbra per zittirmi e lasciai che la sua lingua si intrecciasse con la mia.
"E poi sono sicura che ti dispiacerebbe troppo se me ne andassi via dal tuo letto o sbaglio?" mi provocò baciandomi il collo e chiusi gli occhi lasciando che ancora una volta mi fece sua, tra le sue braccia.Dopo alcune ore mi svegliai letteralmente riposata e notai che era l'ora di pranzo, Zulema non c'era al mio fianco e sbuffai filando dritta in doccia per lavarmi accuratamente, una volta vestita e truccata il mio sguardo si focalizzò su un biglietto posizionato nel mio cuscino.
L'afferrai e sorrisi come una stupida notando la sua scrittura inconfondibile."Per la prima volta in vita mia non ho avuto incubi e mi chiedo come sia possibile.
Cos'altro mi stai facendo?"Ridacchiai e mi morsicai il labbro decidendo di uscire, mi accesi una sigaretta e nel mentre che raggiungevo la sala Tokyo mi raggiunse porgendomi una tazza di caffè fumante.
"Buongiorno dormigliona, hai saltato tutte le lezioni oggi." disse ridendo e feci spallucce finendo di fumare per poi incominciare a bermi quel nettare degli dei.
"Ho dormito poco." dissi semplicemente guardandomi attorno e vidi il mio scorpione guardare alcuni fogli con Sergio e Saray, la scrutai attentamente e aveva le spalle tese.
Qualcosa la stava disturbando e con passo lento mi avvicinai a loro sperando di non recare nessun disturbo.
"Eccoti finalmente, ti stavo per chiamare! Ci servi qui." disse Sergio porgendomi alcuni fogli e Zulema mi guardava seria in viso con un sorrisetto divertito sulle labbra, feci finta di cercare alcune cose e la provocai andando alle sue spalle, le sfiorai il collo con il labbro inferiore e una scarica di brividi la colpì in pieno.
"Vado a dargli un'occhiata ma prima voglio mangiare." dissi afferrando il fascicolo e mi recai nelle cucine cercando di prepararmi qualcosa, aprii il frigorifero e nemmeno in mezzo secondo ero sopra al bancone.
Zulema si infilò tra le mie gambe divorandomi il collo e gemetti divertita stringendola a me, chiudendo gli occhi.
"Bionda manipolatrice." sussurrò cercando le mie labbra e mi baciò infilandomi la lingua in bocca per poi iniziare una lunga battaglia.
Le cinsi le braccia al collo e le sue mani stavano già alzando la mia felpa.
"Mi fai mangiare?" sussurrai tra un bacio e l'altro e scosse la testa baciandomi fino a togliermi il fiato.
Un gemito rumoroso mi scappò dalle labbra ma il mio scorpione mi tappò la bocca intimandomi di fare silenzio.
"Vuoi traumatizzare tutti con le tue urla?" sussurrò divertita e la spinsi scendendo dal bancone per potermi cucinare qualcosa dato che gli altri avevano già mangiato.
Afferrai la padella e due braccia mi cinsero la vita da dietro, Zulema appoggiò dolcemente la testa sulla mia spalla e si rilassò come niente.
"Dovresti aggiungere più spezie." disse indicando il mio risotto a sorrisi prendendo altri ingredienti nel mentre che continuavo a cucinare.
"Hai intenzione di rimanere così?" dissi divertita e le sue mani si intrufolarono sotto alla mia felpa per depositarsi nel mio seno.
"Mhm mhm." mugugnò stringendomi ancora di più e sbuffai aspettando il mio pranzo.
Con l'altra mano libera intrecciò le dita con le mie e tremai per quanto fosse cambiata nei miei confronti, sembrava un'altra persona.
"Capo." disse un ragazzo ad un certo punto sulla soglia della porta e Zulema sbuffò senza staccarsi dal mio corpo, lo studiai attentamente e con sé aveva un mitra caricato sulla spalla.
"Ethan, dimmi." disse la donna alle mie spalle autoritaria e sorrisi per quanto fosse bella, incominciarono a parlare in arabo e non appena si staccò afferrai un piatto e incominciai a mangiare nel ripiano, scrutandola attentamente.
"Cosa c'è che non va?" mormorai finendo di guardare i vari fascicoli e si appoggiò davanti a me, con le mani sul viso per guardarmi più attentamente.
"Questo sicario, di nome Carlos sta giocando sporco nei miei confronti ed è assurdo il fatto che riesca a scoprire ogni mia singola mossa che faccio." disse fredda e continuai a mangiare inarcando un sopracciglio riflettendo.
"Del tipo?" chiesi bevendo un sorso d'acqua e Zulema prese una sedia in modo tale da mettersi più comoda.
"Hai presente quando mi avevano sparata quella volta? Magicamente in uno dei suoi edifici c'erano più uomini e non l'avevamo previsto." disse facendo un respiro profondo e dopo mezzo secondo sgranò gli occhi.
"Bionda." mi richiamò guardandomi dritta negli occhi e improvvisamente tutta la fame mi passò.
"Chi era la sentinella quel giorno?" sussurrò serrando la mascella e feci mente locale, ricordando subito.
"Rio perché?" dissi tranquilla ma il cuore smise di battermi capendo subito.
Zulema si alzò di scatto e la inseguii nel mentre che spalancava la porta del soggiorno, tutti sgranarono gli occhi nel vederla e non appena vide il ragazzo l'afferrò per il colletto e lo spinse contro il muro.
"Stai giocando sporco per caso?" urlò furiosa e Tokyo si mise subito in mezzo ma l'allontanai perché non volevo che si facesse del male, quando Zulema era arrabbiata bisognava starle lontano.
"Non so di cosa tu stia parlando." disse Rio tossendo leggermente ma il mio scorpione ringhiò aumentando ancora di più la presa, non l'avevo mai vista così arrabbiata e mi venne una paura assurda.
"Maca fermala ti prego." disse la mia amica con le lacrime che le rigavano il viso e sussultai non appena Zulema afferrò la pistola che aveva nei jeans.
"No Zulema, no!" urlai avvicinandomi e le appoggiai una mano sulla spalla cercando di allontanarla ma era impossibile farla ragionare.
"Se tu mi stai prendendo per il culo lo verrò a sapere e sai a cosa mi riferisco!" urlò arrabbiata e ricaricò l'arma puntandogliela nella tempia.
Intanto Sergio entrò in stanza e spinse Raquel dietro di lui come per farle da scudo, c'era tantissima tensione e notai Helena ridacchiare leggermente davanti a tutta questa situazione.
"Che cazzo ridi?" sbottai furiosa e mi guardò con un sorriso sulle labbra.
"Siete patetici, davvero." disse provocandomi e le feci il dito medio, se mi fossi avvicinata probabilmente l'avrei uccisa con le mie stesse mani.
Ma ora il mio compito era cercare di non mettere Zulema in cattiva luce ed evitare che potesse fare un'errore più grande di lei.
"Lascialo non ne siamo sicure." sussurrai afferrandole il braccio ma mi allontanò di scatto con la sua forza incredibile, il cuore prese a battermi più velocemente e dovevo fare un qualcosa che potesse distrarla.
"Ti prego lascialo, è il ragazzo della mia migliore amica non farmi questo." sussurrai alle sue spalle e scosse la testa mantenendo lo sguardo su di lui, Rio ad una certa scoppiò a piangere impaurito e Zulema premette ancora di più la pistola.
"Non me ne frega un cazzo, bionda." disse con un tono gelido da farmi venire i brividi, con mossa veloce riuscii a farle staccare la presa e mi misi davanti a lei.
"Guardami." sussurrai afferrandole il
viso e sgranò gli occhi notando Rio scappare via tra le braccia di Tokyo.
Fece per andare da lui ma l'afferrai per la vita e gettai l'arma il più lontano possibile.
"Zulema, guardami cazzo!" urlai con rabbia e i suoi occhi si incatenarono con i miei, non ragionava più.
"Amore, sono io." sussurrai dolcemente appoggiando la fronte contro la sua e il suo battito cardiaco si stabilizzò come niente, mi guardò male e se ne andò sbattendo la porta con forza.
Una lacrima mi rigò il viso dalla paura e scivolai contro il muro nel mentre che tutti gli altri erano sconvolti per quello che stava per succedere.
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escape
Action➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...