A volte bisogna commettere un grande errore per capire la cosa giusta da fare.
Sbagliare fa male, però forse è l'unico modo per capire chi sei realmente."Io propongo di andare in quel locale nuovo che hanno aperto il mese scorso, ne parlano tutti bene." disse Denver cercando di conviverci ma scossi la testa guardando alcune cose sul telefono, eravamo tutti pronti e sorrisi compiaciuta trovando finalmente il posto dove volevo andare.
Dovevamo festeggiare perché avevamo concluso dei colpi abbastanza importanti e infatti il mio braccio era molto più tatuato rispetto a prima.
"Siete dei dilettanti, è qui che voglio andare al Joy Eslava!" esclamai orgogliosa e tutti approvarono battendomi il cinque.
"Capo, perché non vieni anche tu?" disse Helsinki ad un certo punto e mi voltai guardando Zulema raggiungerci, arricciò le labbra facendo una smorfia e mi strinsi di più al mio capotto per il freddo ma era stata lei a causare.
Non la guardai facendo finta di niente e me ne andai sotto al suo sguardo serio, non volendo passare neanche un secondo in più con lei, la sua presenza mi rendeva terribilmente debole e dovevo riacquistare un briciolo di lucidità.
Ryan mi raggiunse afferrandomi per un polso e mi sistemò bene il vestito stringendomi la vita, Zulema per poco non lo trucidò con lo sguardo e con la coda dell'occhio percepivo il suo sguardo tagliente su di noi.
"Sei bellissima." sussurrò il ragazzo davanti a me avvicinandosi al mio collo e inspirò il mio profumo sorridendomi.
Lo lasciai fare ma dopo alcuni secondi mi staccai dalla sua presa infastidita dal troppo contatto, presi le chiavi della mia macchina ed entrai dentro dirigendomi nel posto scelto.
Una volta arrivata ordinai subito da bere e gli altri erano riuniti attorno ad un tavolo parlando del più e del meno, le persone stavano incominciando ad aumentare e la musica era assordante.
"Altro giro?" mi propose il barista guardando il mio bicchiere vuoto e annuii guardandomi attorno incuriosita.
"Offro io." disse una voce alle mie spalle e sussultai riconoscendola subito, alzai gli occhi al cielo e feci finta di niente bevendo e percependo l'alcol bruciare in tutta la mia gola.
Zulema girò lo sgabello e mi ritrovai il suo viso ad un centimetro dal mio, la guardai confusa e con mossa veloce si infilò in mezzo alle mie gambe leccandosi il labbro inferiore.
Era vestita divinamente e notavo che tutti non le staccavano gli occhi dal suo corpo esposto e perfetto.
"Che vuoi?" sbottai cercando di allontanarla ma la sua mano si posizionò sotto al mio vestito, salendo lungo la mia coscia e stringendola possessivamente.
"Mi sto divertendo." sussurrò avvicinandosi al mio orecchio e tremai per la sua voce così profonda e roca.
"Bene, allora vattene!" esclamai alzando la voce a causa della musica alta un sorriso divertito spuntò sulle sue labbra non appena vide il mio corpo ricoprirsi di brividi a causa sua.
Maledizione.
"Non devi dirmi cosa devo fare." disse serrando la mascella e sbuffai alzando gli occhi al cielo facendola sussultare.
Mi afferrò la gola sotto allo sguardo di tutti e sfiorò le labbra con le mie.
Il mio battito cardiaco accelerò e scesi dalla sedia dandole una spallata e dirigendomi in bagno per rinfrescarmi il viso.
Ovviamente mi raggiunse e la prima cosa che fece fu di sbattermi contro al muro, facendomi del male alla schiena.
Cercai di spingerla lontano ma bloccò i miei polsi furiosa.
"Lasciami, non ti voglio." dissi mentendole spudoratamente e sgranò gli occhi lasciandomi di scatto.
"Dimostramelo allora, perché mi stai evitando da giorni cazzo." disse incrociando le braccia al petto e scossi la testa andandomene, non volevo discutere con lei ancora per molto.
Ero venuta a divertirmi ma ovviamente ci doveva essere sempre un problema.
"Fatti due domande e datti due risposte da sola, sei abbastanza intelligente da capirlo no? Ecco." sbottai incrociando il suo sguardo gelido e mi diede subito uno schiaffo.
Posai la mano sulla mia guancia rovente e le riservai un'occhiataccia ferita.
"Bionda non ti azzardare a mancarmi di rispetto, non ne hai il diritto." disse puntandomi un dito contro e la prima cosa che feci fu di afferrarla per il collo e inchiodarla al muro con forza.
Sorrise divertita dal mio comportamento e sapevo che poteva liberarsi quando voleva, era più forte di me.
"Non ho il diritto dici? Chiudi quella bocca quando devi fare queste affermazioni del cazzo, Zulema!" ringhiai ad un centimetro dal suo viso e si porse in avanti mordendomi il labbro e tirandolo leggermente con i suoi denti.
Un piccolo gemito fuggii dalle mie labbra e nemmeno mi accorsi che un secondo dopo mi stava baciando, infilando la lingua dentro alla mia bocca prepotentemente e le lasciai libero accesso come niente.
Chiusi gli occhi circondandole il collo con le braccia e subito mi alzò la gamba scoprendo la mia coscia a mettendola nel suo fianco, spingendo il bacino contro il mio e facendomi gemere contro la sua bocca.
Non la capivo.
"Quel Ryan può toccarti quanto vuole, ma lo sappiamo entrambe che non è come me." disse furiosa baciandomi il collo e serrai la mascella perché aveva maledettamente ragione.
"Almeno lui non mi tratta di merda." dissi furiosa percependo la rabbia scorrere all'interno delle mie vene e le sue mani vagavano in tutto al mio corpo.
"Ne abbiamo già parlato bionda." disse riattaccando le sue labbra con le mie ma mi staccai mettendo la testa di lato.
"Sei scappata, un'altra volta." sussurrai ricacciando le lacrime indietro e scosse la testa chiudendo gli occhi.
"Forse sei tu che non mi sai prendere senza lasciarmi andare, Macarena." disse guardandomi dritta negli occhi e ricambiai il suo sguardo eccome.
"Ci sto provando da mesi." ammisi sincera e speravo tanto che capisse il mio ragionamento.
Con mossa veloce mi prese in braccio e mi spinse sopra al lavandino, mettendo le mani nello specchio e bloccandomi con tutta la forza che possedeva in corpo.
"Il primo passo per ottenere qualcosa è non arrendersi mai e non mi sembri una persona che lo fa." sussurrò afferrandomi il labbro con i denti ed era bella da togliermi tutto il fiato in corpo.
"Mi stai chiedendo di lottare per te?" le domandai quasi divertita ma non appena vidi che non mi rispose decisi di provocarla.
Mi alzai il vestito cingendole la vita con le cosce e uno sguardo malizioso le attraversò il viso ma prima che potesse toccarmi le afferrai la mano nel mentre che percorrevo il suo seno esposto con l'indice lentamente.
Ormai conoscevo ogni centimetro della sua pelle, l'avevo fatta mia.
"Che enigma misterioso, Zulema." sussurrai baciandole il collo e le morsicai forte un lembo di pelle provocandole dei gemiti incontrollati.
"Il più complicato." disse chiudendo gli occhi e mettendo la testa di lato, rilassandosi interamente sotto al mio tocco.
"Non l'avevo capito, sai?" domandai sarcastica e la feci subito innervosire.
La mia ironia non era apprezzata da molti, tantomeno da lei dato che riuscivo a tenerle testa in un modo incredibile.
"Non tutti l'hanno risolto." disse abbassandomi gli slip e il mio battito cardiaco accelerò subito e le lasciai un pochino di controllo per capire le sue intenzioni.
"Che peccato, Zahir." sibilai a denti stretti afferrandola per le mandibola e i suoi occhi neri si scontrarono con i miei verdi.
Le sue labbra si riappoggiarono sulle mie e sfiorò il mio punto sensibile rubandomi un gemito, cercai di distrarla il più possibile e le mie mani esperte sbottonarono la cintura dei suoi pantaloni.
Fece per bloccarmi ma le impedii qualsiasi movimento, con una forza che non sapevo nemmeno io di avere.
"Bionda." disse gemendo ma le morsicai forte il labbro facendola sussultare e la tirai verso di me stringendo la sua vita.
Per quanto io la volessi ogni secondo non potevo cedere nuovamente nel suo male e in tutto il suo rancore che si portava.
Voleva essere accontentata ma non le avrei mai dato questa soddisfazione dopo tutto ciò che mi aveva fatto, semplicemente non era nella mia indole.
Le leccai la zona della giugulare lentamente e tramite i suoi slip massaggiai il suo nucleo facendole sgranare gli occhi dalla sorpresa, non mi fermai e aumentai il ritmo, la sua testa si appoggiò nella mia spalla e imprecò.
Gemette contro il mio collo e strinse i bordi del lavandino con forza facendomi sentire ogni suo piccolo gemito di piacere, era una visione bellissima vederla godere sotto al mio tocco e non mi fermai fino a quando non cercò le mie labbra per baciarmi appassionatamente.
Eccoli lì tutto il mio fuoco, mescolato insieme al suo e mi era mancata terribilmente, troppo direi.
"Bionda del cazzo." ringhiò aprendo ancora di più le gambe per darmi il libero accesso e dopo alcuni minuti venne urlando contro la mia pelle ardente.
Ansimò stringendo la mia vita con forza e mi fece male da morire ma non ci diedi molta importanza dato che le avevo appena regalato un orgasmo in uno stupido bagno di un locale.
Continuai a toccarla con un'arroganza unica ma non appena mi guardò negli occhi scesi dal lavandino e il suo sguardo era leggermente sconvolto non aspettandosi un comportamento del genere.
Mi sistemai il vestito insieme ai capelli al suo fianco e notai che tutto il mio rossetto era sbavato insieme al mio trucco, lo tolsi furiosa e mi lavai le mani.
"Hai risolto qualcosa, bionda?" disse il mio scorpione riassumendo tutto il suo autocontrollo e quasi sorrisi notando le sue guance leggermente rosse.
"Non voglio risolvere un cazzo con te, non devi porti nemmeno il problema." sbottai voltandole le spalle ma la sua mano afferrò nuovamente il mio polso.
"Cazzate, stai mentendo." disse infuriandosi ma la spinsi un'altra volta.
La guardai con odio e la mia mascella era contratta come non mai.
"Anche se ti dicessi la verità non cambierebbe nulla per te." sussurrai con la voce distrutta e me ne andai.

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escape
Action➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...