Non siamo mai così privi
di difese come quando amiamo.L'indomani mattina mi svegliai a causa di un forte mal di testa e mi misi seduta massaggiandomi le tempie, avevo solamente una felpa addosso e riconoscevo benissimo il profumo del mio scorpione, ormai era memorizzato.
Sorrisi notando che mi aveva dato alcuni suoi vestiti e una scarica di brividi mi colpii in pieno.
Cercai di fare mente locale riguardo alla serata di ieri ma non mi ricordavo assolutamente nulla se non immagini sfuocate.
Dopo alcuni minuti decisi di alzarmi e il sole stava spuntando lievemente nel cielo, dovevano essere all'incirca le otto del mattino.
Mi feci una doccia rigenerante togliendomi ogni residuo di trucco e mi rivestii annusando la sua felpa.
Perché Zulema mi aveva portato a casa sua? Girovagai nel corridoio guardando ogni minimo particolare e mi toccai i capelli leggermente umidi legandomeli.
"Non sono affari miei, Saray." la sentii dire con rabbia e subito la vidi appoggiata nel bancone della cucina, posai lo sguardo sulle sue gambe e sorrisi per quanto fosse bella con addosso semplici vestiti.
"Sì fanculo, ciao." disse chiudendo la chiamata e non appena si girò i suoi occhi ardevano su di me.
"Hey, buongiorno." dissi nervosa mordendomi leggermente il labbro e serrò la mascella facendomi un cenno.
"Non vai a lavoro?" le domandai avvicinandomi e mi appoggiai al suo fianco mantenendo una distanza di sicurezza.
"Posso lavorare anche da casa, bionda." disse leggermente annoiata e annuii nel mentre che mi passava una bottiglia d'acqua.
"Idratati, ieri hai bevuto parecchio." disse sedendosi nel tavolo e annuii bevendo energicamente, avevo una sete incredibile e quasi finii la bottiglia.
"Perché sono qui?" dissi sedendomi davanti a lei visibilmente confusa.
"Non ti reggevi in piedi." sussurrò giocherellando con il telefono e mi evitò, non capivo assolutamente il suo comportamento e incrociai le gambe.
"Posso sapere perché sei arrabbiata?" le domandai incuriosita e rialzò lo sguardo su di me, i suoi occhi erano truccati alla perfezione e per poco non svenni sotto al suo sguardo penetrante.
"Non sono arrabbiata." disse facendo spallucce e inarcai un sopracciglio confusa perché notavo che mi stava mentendo spudoratamente.
"Sì lo sei, eccome." dissi porgendomi un pochino di più verso di lei, si alzò sbuffando e la vidi maneggiare qualcosa in cucina.
La raggiunsi ma non appena l'abbracciai da dietro mi allontanò di scatto, alzai le mani e cercai di tranquillizzarla.
"Scusa." dissi facendo alcuni passi indietro e notai che si arrabbiò il doppio.
"È un peccato che non ti ricordi nulla." disse bevendo del caffè e mi porse la tazza che afferrai al volo, avevo bisogno di ricaricarmi come si deve.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" dissi incoscientemente dopo alcuni minuti e una risata scappò dalle sue labbra.
"Sei un caos totale, Macarena." disse facendomi tremare, pochissime volte mi chiamava con il mio nome intero.
"Beh fiera di esserlo a questo punto no?" dissi serrando la mascella e Zulema scosse la testa infastidita.
"Ho del lavoro da fare." disse mettendo la tazza vuota nel lavello ma le afferrai saldamente il polso, arrabbiandomi.
"Anche io ho del lavoro da fare." dissi aumentando la presa su di lei.
"Sarebbe?" chiese abbassando lo sguardo sulla mia mano e la lasciai subito andare.
"Cercare di capire cosa è successo." dissi sperando che potesse rispondermi.
"Non sono cazzi miei." disse camminando attorno al tavolo e afferrò alcuni fogli, per poi dirigersi nel corridoio.
La seguii e ne approfittai per guardare la sua casa ed era una meraviglia, i colori si intonavano perfettamente con il colore dei mobili e Zulema aveva incredibilmente gusto.
Aveva uno stile pazzesco.
"Certo che sono cazzi tuoi, sennò non saresti arrabbiata con me o sbaglio?"dissi incrociando le braccia al petto e notai che eravamo nel suo ufficio.
Mi guardai attorno incuriosita, il mio sguardo si focalizzò nelle mensole e quasi sorrisi notando alcune foto di Zulema insieme a tante persone.
Era a dir poco enorme e mi trasmetteva una sorta di pace stare qui dentro.
"Appena ti ricorderai, capirai." la sentii dire furiosa e si era seduta nella poltrona dietro alla scrivania facendo alcune telefonate, la raggiunsi e le afferrai il telefono posandolo con forza.
Mi guardò sconvolta e con mossa veloce mi misi a cavalcioni sopra di lei, facendola sbuffare quasi divertita.
"Non mi sono di certo dimenticata dei tuoi gemiti, Zahir." sussurrai ad un centimetro dalle sue labbra e con cautela le baciai il collo marchiandolo piano.
"Irrilevante." disse facendo spallucce e le lasciai un bacio casto con forza, volevo che si sciogliesse sotto al mio tocco.
"Da come sei venuta, non penso." mormorai sganciandole la camicia ma afferrò i miei polsi bloccandomi subito.
"Non sfidare mai la mia pazienza." disse nervosa e inarcai un sopracciglio divertita prendendomi gioco di lei.
Mi accoccolai nell'incavo del suo collo e inspirai il suo profumo rilassandomi interamente tra le sue braccia, la sentii sbuffare e sgranai gli occhi di scatto.
"Ho baciato Ryan." dissi mettendomi le mani davanti alla bocca e il mio scorpione serrò la mascella, arrabbiata come non mai.
"Tu e i tuoi dispetti del cazzo." disse cercando di togliermi dal suo corpo ma scossi la testa rimettendola al suo posto.
"Sei gelosa?" le domandai semplicemente e mi sorrise guardandomi dritta negli occhi, era bellissima.
"No, non stiamo insieme." disse arricciando le labbra e mi avvicinai in automatico per baciarla ma ancora una volta mi respinse.
"Sei gelosa e anche tanto." sussurrai baciandole nuovamente il collo e strinsi delicatamente il suo seno facendola gemere.
"Come biasimarti, sono bellissima." aggiunsi dopo alcuni secondi e scoppiò a ridere afferrandomi per i capelli e facendomi portare la testa all'indietro.
La sua lingua percorse ogni centimetro della mia gola e la volevo terribilmente.
"Perché quando sei ubriaca indichi il cielo dicendo che ci sono delle forme strane?" chiese ad un certo punto divertita e scoppiai a ridere fino a quando non mi vennero le lacrime agli occhi.
"Lo faccio sempre." dissi guardandola dritta negli occhi e la vidi sorridere appena guardando il mio sorriso.
"Ah sì, poi mi stavi corrompendo con il sesso ma ovviamente ho rifiutato." disse posando le mani sulle mie cosce nude e mi strinse di più a sé.
"Perché?" quasi urlai dispiaciuta e Zulema inarcò un sopracciglio.
"Volevi scopare con me?" sussurrò sensualmente e un calore nel basso ventre mi fece tremare subito la gamba.
"Non essere nervosa." disse posando la mano su di essa e mi calmai subito.
"Poi che ho fatto?" dissi incominciando ad accarezzarle i capelli dolcemente e notai che si rilassò mettendosi più comoda con me sopra al suo corpo.
"Stavi facendo delle facce buffe toccandomi la faccia." disse seria ma le scappò una risata non appena rimasi letteralmente sconvolta.
Arrossii mettendomi le mani sul viso e mi appoggiai nel suo petto ridendo, Zulema rise e risi il doppio perché la sua risata era tantissimo contagiosa.
La guardai bene in viso e senza replicare la baciai cogliendola di sorpresa, all'inizio non ricambiò ma dopo mezzo secondo la sua lingua si intrecciò con la mia.
Le morsicai il labbro facendola gemere e la strinsi a me con forza.
"Le sue labbra non sono come le tue." sussurrai chiudendo gli occhi riferendomi al bacio con Ryan, volevo dirglielo perché era vero e doveva saperlo.
I suoi baci erano sempre ardenti sulla mia pelle, dimostrandomi che mi voleva anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Serrò la mascella e continuai a sussurrarle altre cose, facendola irrigidire come una statua.
"Tu non sei lui, sei diversa." continuai lasciandole dei piccoli baci sulla guancia e mi focalizzai sul suo tatuaggio.
"Macarena, smettila." disse innervosendosi ma scossi la testa baciandola nuovamente e togliendole tutto il fiato che aveva in corpo.
"Le cose diverse mi fanno impazzire." dissi lasciandole un segno violaceo nel collo e si alzò prendendomi in braccio e appoggiandomi sopra alla scrivania.
Appoggiò la fronte sulla mia e si morsicò il labbro chiudendo gli occhi, la sua forza di autocontrollo era incredibile e presi ad accarezzarle il braccio nel mentre che si infilava tra le mie gambe.
"Vaffanculo." disse scuotendo la testa e mi avvicinai baciandola con cautela e appassionatamente.
"Zulema, non voglio lui." sussurrai quasi con le lacrime agli occhi e mi guardò con uno sguardo a dir poco indecifrabile.
"Non devi distruggerti più di quanto lo sei già, bionda." disse mettendo le mani sui miei fianchi ma scossi la testa.
"Possiamo riattaccare i pezzi insieme se vuoi." dissi cercando di convincerla ma ancora una volta scosse la testa.
Mi lasciò un ultimo bacio sulle labbra e scese lungo il mio collo facendo scivolare gli slip lungo le mie gambe, sgranai gli occhi dallo stupore e mi morsicai forte il labbro non appena si abbassò.
"Cazzo." sibilai guardandola aprirmi le cosce e mi trascinò fino al bordo della scrivania con un colpo secco.
Incominciò a lasciarmi una scia di baci a partire dall'interno coscia e le mie mani finirono nei suoi capelli che accarezzai piano nel mentre che affondò le unghie nella mia pelle.
"Hai ragione, non sono come lui." disse alzando lo sguardo su di me e sorrise strafottente prima di entrare dentro di me con la lingua.
Spalancai la bocca dallo stupore e gemetti ad alta voce cercando subito la sua mano che strinsi con forza.
Quando pensiamo all'amore, pensiamo alla persona verso la quale proviamo questo sentimento e le belle emozioni che ci regala.
Se proviamo però a descriverlo a provare abbiamo qualche difficoltà, perché non è per niente semplice rinchiudere in poche parole qualcosa di così grande.
La sua lingua si muoveva abile dentro di me e la sentii gemere di approvazione non appena aumentò il ritmo, facendomi portare gli occhi all'indietro a causa di tutte le emozioni che stavo provando.
Mi aprì ancora di più le gambe e non credevo che potesse essere così tanto brava, riusciva a farmi sentire in un modo impeccabile.
Volevo lei, nessun altro.
Alzò lo sguardo su di me e con l'altra mano mi fece distendere lungo il legno freddo della sua scrivania, chiusi gli occhi con forza e urlai inarcando la schiena.
Stavo letteralmente tremando sotto al tocco della sua lingua esperta e ansimai disperatamente gemendo il suo nome.
Erano queste le emozioni che volevo provare insieme a lei, era pura estasi e solo lei era in grado di farmi provare ciò.
Venni dopo alcuni minuti e appoggiai la testa nel tavolo nel mentre che Zulema si avvicinò al mio corpo, la guardai incantata e si leccò il labbro sorridendo con il suo solito atteggiamento strafottente.
"Non svenire." disse divertita baciandomi la coscia nuda e mi alzò la felpa lasciandomi alcuni baci umidi e caldi nel mio addome tonico.
"Non andartene." sbottai mettendomi subito seduta e la strinsi a me con forza.
Avevo il fiatone ed ero letteralmente scossa dal piacere che mi aveva dato.
Zulema alzò gli occhi al cielo e serrò la mascella lasciandomi un lungo bacio sulle labbra, percepii il suo sapore nella sua lingua e sussultai sorpresa.
Non disse una parola e ascoltai tutto il suo silenzio realizzando che anche questa volta avevamo superato i nostri limiti.
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Action➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...