56.

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Finii di sistemarmi il mio lungo vestito rosso e Tokyo mi aggiustò il trucco evidenziando ancora di più i miei occhi verdi, che brillavano ancora di più.
"Cos'hai intenzione di fare?" mi domandò sedendosi nel divano e mi spruzzai il profumo scoprendo la mia scollatura un pochino evidente.
"Riconquistarla e per farlo devo per forza farle conoscere ogni aspetto della mia vita. Devo disintegrare tutti i muri che ho davanti affinché possa lasciarsi andare totalmente a me." dissi facendo ricadere i capelli lungo le mie spalle nude.
"Cazzo Maca allora la vuoi veramente, lo sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe sciolto il tuo cuore di ghiaccio." disse ridendo e alzai gli occhi al cielo arrossendo leggermente.
"Voglio provarci per davvero." le risposi facendole l'occhiolino e il telefono mi vibrò, l'afferrai notando un messaggio del mio scorpione e lo aprii subito.

MESSAGGIO DA: zulema.
bionda sono in riunione e mi sto annoiando a morte, salvami.

Scoppiai a ridere e feci leggere il messaggio a Tokyo che sorrise, feci mente locale su cosa poteva fare e mi si illuminarono gli occhi.
Effettivamente era in riunione già da un po' e mi immaginavo la sua faccia stanca e annoiata.
"Okay, vado a salvarla." dissi ridendo leggermente e mi guardai un ultima volta allo specchio sorridendo.
L'avrei fatta uscire sicuramente fuori di testa se mi avesse vista conciata in questo modo ma non dovevo cedere.
Bussai nella porta che solitamente usavamo per le riunioni e non appena mi aprirono assunsi un atteggiamento autoritario e diverso dal solito.
"Buonasera, sto cercando il capo Zahir per alcune pratiche." dissi con voce sensuale e l'uomo davanti a me sgranò gli occhi guardandomi dalla testa ai piedi.
"Si accomodi." disse lasciandomi passare e feci il mio ingresso cercando con lo sguardo la donna che mi interessava.
La vidi spalancare leggermente la bocca guardando il mio corpo e sorrisi divertita.
"E lei chi è?" disse un uomo seduto al suo fianco e serrai la mascella notando il suo accento arabo e tutti i suoi tatuaggi.
Zulema fece per rispondermi ma la precedetti appoggiando le mani sopra al tavolo e tutti non smettevano per un attimo di guardarmi pendendo dalle mie labbra.
"Sono la sua segretaria e sono venuta a richiedere delle pratiche che dovrò spedire via email tra meno di due ore." dissi seria e speravo che il mio scorpione reggesse il gioco, la vidi mordersi il labbro con occhi sognanti ma riassunse il suo atteggiamento professionale che amavo da morire.
"Però, se vuoi essere anche la mia di segretaria non c'è nessun tipo di problema." disse un ragazzo con un sorrisetto malizioso e non appena sfiorò il mio spacco sulla coscia Zulema afferrò un coltello e glielo piantò nella mano facendolo imprecare dal dolore e urlare.
"È proprietà mia e nessuno ti ha dato il permesso di toccare le mie cose." disse furiosa nel mentre che il ragazzo si dimenava dal dolore, tutti lo guardarono divertiti e con un colpo secco Zulema gli tolse il coltello dalla mano.
Guardai il sangue colare lungo il suo braccio e percepii l'adrenalina scorrere impetuosa lungo le mie vene.
"Mi dispiace, capo." disse tamponandosi la mano con la sua giacca e soffocai una risata non appena la vidi alzarsi dal suo posto, appoggiando la sigaretta nel portacenere ormai finita.
"Silenzio coglione, facciamo pausa." ordinò seria e tutti i presenti si alzarono sospirando di sollievo e recandosi fuori in balcone.
Zulema mi afferrò la mano e mi trascinò in bagno dopo aver percorso un piccolo corridoio, chiuse la porta a chiave e appoggiò subito le labbra sul mio collo.
"Segretaria eh?" sogghignò guardandomi divertita e annuii ridendo nel mentre che mi spingeva contro al muro toccando ogni centimetro del mio corpo, provocandomi dei brividi assurdi.
"Sei un genio, cazzo." sussurrò cercando le mie labbra e la baciai intrecciando subito la lingua con la sua.
Mi era mancata da morire per tutte queste ore e ricambiai il bacio nel mentre che sollevava la mia coscia per metterla nel suo fianco.
"Mi sei mancata." ammisi staccandomi dalle sue labbra nel mentre che mi lasciava dei baci umidi e caldi sul seno.
"Anche tu, non vedevo l'ora di vederti stavo per uscire fuori di testa." sussurrò facendo scorrere il labbro inferiore nel mio collo e chiusi gli occhi stringendola a me.
"Vorrei potarti in un posto dopo." dissi accarezzandole dolcemente il braccio e annuì riattaccandosi alle mie labbra togliendomi tutto il fiato che avevo in corpo.
Mi marchiò il collo e sorrisi chiudendo gli occhi appoggiando la testa contro il muro e gemendo il suo nome.
"Posso rimanere con te?" le domandai tra un bacio e un'altro e annuì abbassandomi la bretella del vestito, successivamente mi spinse contro il muro facendomi voltare e sussultai sorpresa.
Mise la mano sul mio viso per non farmi del male e vari flashback colpirono la mia mente facendomi sorridere come un'idiota.
I suoi denti morsicarono la mia spalla scoperta e un gemito uscii dalle mie labbra facendola ridere divertita.
"Peccato che ci sono venti persone che mi stanno aspettando sennò a quest'ora, staresti urlando." sussurrò contro il mio orecchio mordendomi il lobo e la sua mano strinse la mia coscia facendomi portare la testa all'indietro.
"Mi sono dimenticata di dirti che sei bellissima." aggiunse dolcemente lasciandomi dei piccoli baci sulla spalla e salì verso il collo facendomi il solletico.
"Anche tu, come sempre." dissi mordendomi il labbro e mi voltai lasciandole un bacio veloce sulle labbra e sistemandomi davanti allo specchio.
Sbuffai divertita notando che mi aveva tolto praticamente tutto il rossetto e me lo tolsi sistemandomi i capelli.
Le sue braccia tatuate mi strinsero da dietro e misi la testa di lato nel mentre che mi baciava il collo rilassandosi dietro di me, la guardai tramite lo specchio e aveva il volto segnato dalla stanchezza e dal dolore per un qualcosa più grande di lei che sapevamo entrambe.
Dovevo essere forte per entrambe e l'avrei stretta a me in qualsiasi situazione.
"Andiamo?" sussurrai lasciandole un piccolo bacio sulla guancia e si recò fuori.
Gli altri si riunirono non appena videro Zulema e il mio scorpione mi afferrò la mano trascinandomi al suo fianco.
"Dov'eravamo rimasti?" disse serrando la mascella e notai che alzò gli occhi al cielo notando che tutti mi guardavano con sguardo sognante.
Sorrisi per la sua gelosia evidente e accavallai le gambe scoprendo la mia coscia nuda, mi guardò male ma feci finta di niente perché volevo divertirmi.
"Ecco." disse Alvaro passandole un fascicolo e incominciarono a discutere, appena sentii il nome di Hanbal sussultai nel posto e Zulema se ne accorse.
Si avvicinò di più al tavolo e appoggiò la mano nel mio interno coscia per tranquillizzarmi.
"Sappiamo che è entrato a contatto con gli ultimi soci circa due mesi fa, abbiamo cercato di localizzarlo ma ha praticamente spento tutti i gps e le chiamate non sono più rintracciabili." disse un uomo facendo vedere qualcosa al computer e prestai attenzione per ogni singola parola che diceva.
"L'ultima volta che sei stato lì non hai provato a localizzare la sua abitazione?" chiese Zulema fredda e appoggiai la mano sopra alla sua stringendola possessivamente.
"No capo, ho seguito addirittura il suo autista ma si è accorto del nostro inseguimento ed è riuscito a scappare." disse guardandola impaurito e il mio scorpione annuì.
"Beh siamo nella merda, abbiamo provato a fare di tutto ma ogni qualvolta che siamo vicini a trovarlo ci scivola tutto tra le mani." disse serrando la mascella e bevve energicamente l'alcool all'interno del suo bicchiere, notavo tutta la sua tensione e la guardai più intensamente.
"Posso?" sussurrai indicando il fascicolo e me lo passò senza replicare sotto lo sguardo di tutti.
Lessi i fogli contenenti le giuste informazioni e non appena guardai la foto di Hanbal sgranai gli occhi perché l'avevo già visto da qualche parte.
Misi il viso di lato serrando le labbra in una smorfia dura e cercai di fare mente locale ma non riuscivo a ricordarmi.
Nella stanza calò un silenzio tombale e continuai a sfogliare leggendo la sua data di nascita e il luogo in cui era nato.
Aveva all'incirca sui quarant'anni, ed era egiziano.
"State sbagliando tutto quanto." dissi dopo alcuni minuti seria e Zulema mi guardò sconvolta aumentando la presa sulla mia coscia.
"Scusami, ragazzina?" disse un uomo ridendo ma smise subito sotto al mio sguardo omicida e tagliente.
"Voglio dire, da quello che ho capito è un uomo abbastanza intelligente e guarda caso sa tutte le vostre mosse ancor prima che voi vi muoviate. Perché non provate a raggirarlo stando in assoluto silenzio? Estrapolate troppe informazioni inutili quando vi dovreste focalizzare su quelle veramente importanti, state solamente perdendo tempo." dissi dando un ultimo sguardo al fascicolo e lo chiusi ripassandolo a Zulema che mi guardava attentamente.
Ero abituata a questo genere di cose e sapevo benissimo che potevo aiutarla a trovare Fatima.
"Cosa proponi bellezza?" disse Alvaro con il suo solito sorriso strafottente e mi porsi di più al tavolo facendogli un sorriso.
"Totale silenzio, questo figlio di puttana si diverte a giocare a nascondino e sposta ogni vostra pedina come cazzo gli pare.
Per trovarlo dovete giocare al suo stesso gioco e raggirarlo." proposi guardando velocemente il mio scorpione che si mise più comoda ascoltandomi con tutta l'attenzione del mondo.
"Continua." sussurrò seria e presi un lungo respiro profondo afferrando la mappa dove c'erano cerchiati tutti i suoi spostamenti.
"Più uomini qui, e qui." dissi facendo alcuni segni con il pennarello e tutti mi guardarono come se fossi la loro unica salvezza.
"Ovviamente non dovete farvi rintracciare e non ci deve essere nessun tipo di gps o telefono. Perché sono sicura che lui saprebbe subito dove trovarvi." dissi facendo altri segni nella mappa e Alvaro mi sorrise facendo un cenno a Zulema che ricambiò soddisfatta come non mai.
"Imparate a memoria ogni volto possibile e immaginabile perché vi sarà d'aiuto per capire con chi lavora e sopratutto cosa potrebbe fare nell'arco della giornata. Di conseguenza seguite ogni orario di ogni singolo socio e avanzate senza dare troppo nell'occhio." proposi senza nessuna emozione in volto e Zulema era letteralmente stupefatta da ciò che stavo dicendo.
"L'unica chiave per risolvere casi del genere è l'intelligenza, perché se essa viene applicata sarete vicini più di quanto crediate, fidatevi di me." conclusi appoggiandomi nella poltrona e tutti i presenti erano letteralmente sconvolti dal mio piano.
"Avete sentito la bionda? Facciamo come dice lei, da domani cambio di programma e catturiamo quel figlio di puttana una volta per tutte." disse Zulema seria e mi guardò con la sua solita espressione strafottente in viso.
"Tu non sei una segretaria, sei troppo sveglia per questo genere di cose." disse l'uomo seduto davanti a me e sorrisi compiaciuta mostrandogli i miei tatuaggi e i vari simboli che avevo dove rappresentavano le mie precedenti società.
"Touchè." dissi facendogli l'occhiolino e mi sorrise squadrandomi dalla testa ai piedi incantato.
"Oh amico, sapessi cosa sa fare." disse Alvaro dandogli una pacca sulla spalla e scoppiai a ridere guardando tutti gli altri soci alzandosi dal posto e lasciando la stanza.
"Ti tengo d'occhio, sempre se la mia regina araba non mi uccide prima." disse l'uomo posando lo sguardo su Zulema e quest'ultima lo trucidò guardandolo letteralmente male.
Risi divertita e mi alzai sgranchendomi le ossa notando tutti i muscoli tesi dalla rabbia e della adrenalina.
In stanza rimanemmo solo io e Zulema e mi guardò incrociando le braccia al petto stupefatta.
"Che?" dissi confusa e si avvicinò leccandosi piano il labbro inferiore.
"Non ti credevo così tanto sveglia." disse guardandomi dritta negli occhi e tremai sotto al sguardo penetrante.
"Ho un minimo di esperienza per queste cose ma non tanto quanto te, ho ancora molto da imparare." dissi facendo spallucce e si avvicinò sfiorando le labbra con le mie.
"Lieta di insegnarti tutto quanto fino all'ultima briciola allora, Macarena." disse sensualmente spingendomi contro il tavolo e si infilò subito tra le mie gambe.
"Non vedo l'ora." ammisi estasiata nel mentre che mi mordeva il collo e sfiorò il mio punto sensibile tramite il tessuto dei miei slip facendomi tremare ma la fermai gemendo il suo nome.
"Dopo potrai fare tutto quello che vuoi ma prima devi venire con me." dissi balzando giù dal tavolo facendo un rumore assordante con i miei tacchi e mi diressi verso l'uscita nel mentre che il mio scorpione mi inseguiva.
" ma con questo vestito mi risulta difficile non strappartelo di dosso." la sentii dire alle mie spalle e mi voltai guardandola sensualmente.
"Silenzio." mormorai ad un centimetro dal suo viso e le sue pupille si dilatarono nel mentre che le mordevo piano il labbro inferiore per poi baciarla velocemente.
"Bionda, non sfidarmi." disse stringendomi la vita e mi staccai infilandomi il capotto e afferrando velocemente la mia borsa.
"Vieni?" sussurrai porgendole la mano e la strinse intrecciando le dita con le mie, la vidi abbastanza confusa e sorrisi lasciandole un bacio sulle labbra.
Entrammo in macchina e mi allacciai la cintura sistemandomi un attimo nello specchietto retrovisore, erano quasi le undici di sera e la notte era ormai inoltrata velocemente.
"Dove mi porti?" disse Zulema guardandomi incantata e mi avvicinai accarezzandole il viso e baciandola dolcemente facendola rilassare.


"Ora conoscerai la vera me."

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