35.

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when did all our lessons
start to look like weapons
pointed at my deepest hurt?

Zulema finii di spiegarci alcune cose e volevo letteralmente sprofondare nell''abisso più totale, le mie gambe tremavano ogni qualvolta che posava lo sguardo su di me e non riuscivo a tenere il contatto visivo proprio per niente.
Ad una certa bussarono alla porta e una donna fece il suo ingresso posando subito gli occhi sul mio scorpione.
Quest'ultima le sorrise e inarcai un sopracciglio confusa perché Zulema non sorrideva così spesso a qualcuno.
E questa chi diamine era?
Si avvicinò e le scoccò un bacio sull'angolo della bocca facendomi uscire letteralmente fuori di testa, Saray posò lo sguardo su di me e mi sorrise divertita.
Mi sentivo incredibilmente minacciata da questa sconosciuta e la voglia di ucciderla era molto alta.
E nemmeno la conoscevo.
"Helena, che bello vederti." disse il mio scorpione squadrandola dalla testa ai piedi e per poco non svenni, non mi stava letteralmente calcolando e se mi fossi alzata probabilmente le avrei lanciato il banco addosso.
"E quella chi è?" disse Tokyo abbassando la voce e feci spallucce accendendomi una sigaretta e fumando nervosamente.
"Non lo so e non mi interessa." dissi scuotendo la testa e la mascella mi faceva male da morire talmente l'avevo contratta.
Zulema incominciò a parlare con quest'ultima e intanto le accarezzò i capelli sorridendole e appoggiando lo sguardo sulle sue labbra.
Mi pietrificai sul posto e tutti avevano lo sguardo puntando su di me, risi istericamente scuotendo la testa e decisi di fare finta di niente.
Ma era impossibile.
Zulema posò lo sguardo su di me ma non la guardai minimamente perché stavo studiando la donna al suo fianco, non era un granché e non poteva essere il suo tipo.
Era debole da morire e si notava.
Poco più bassa di me, capelli castani e occhi verdi, fisico slanciato.
La sua voce mi urtava il sistema nervoso e pregai a tutti gli dei affinché la smettesse di fare la gatta morta con la donna che volevo più di tutti.
"Ragazzi abbiamo finito, potete andare." disse Zulema facendoci un cenno e mi alzai dal posto strisciando la sedia, mi toccai i capelli e nel mentre che passavo al suo fianco le riservai uno sguardo di fuoco.

Tokyo mi raggiunse dopo alcune ore affacciandosi nella mia camera e sbuffai guardando il soffitto, mi ero rintanata in camera senza mangiare e fortunatamente ero riuscita a calmarmi un pochino.
"Ciao gelosona, tutto bene?" disse sdraiandosi al mio fianco e appoggiò la testa sulla mia spalla facendomi ridere leggermente.
"Non sono gelosa." dissi mentendo spudoratamente e Tokyo mi lanciò un'occhiataccia facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Si vede tantissimo che stai morendo, se fossi in te proverei a cambiare prospettiva dato che vi volete a vicenda e si nota tantissimo." disse accarezzandomi il braccio e annuii, evidentemente aveva ragione e non ci avevo mai pensato.
"Ho paura di farmi del male con lei." ammisi seria e una lacrima mi rigò il viso facendomi sussultare leggermente.
"Che cambia Maca? Ormai ci sei dentro fino alle ossa e dovresti vedere come va se la vuoi a tutti i costi. Lo vedo dai suoi occhi che ti desidera ogni fottuto secondo, siete testarde." disse sedendosi e la seguii a ruota asciugandomi tutto il trucco colato.
"Va bene." sibilai debolmente, ero stanca di stare male per lei e di volerla ad ogni costo.
Mi alzai sistemandomi e afferrai le pratiche che dovevo consegnarle dalla scrivania, Tokyo mi guardò confusa e annuí non appena le feci vedere i fogli.
"Ti aspetto a cena?" disse guardandomi dolcemente ma scossi la testa seria, le feci un piccolo sorriso e mi diressi verso il suo ufficio, non appena feci per bussare percepii delle risate e il sangue mi ribolliva nelle vene, letteralmente.
Serrai la mascella e feci un respiro profondo prima di bussare ed entrare, Helena era tranquillamente seduta nel suo divano e indossava un vestito abbastanza provocante facendomi imbestialire il doppio.
"Le pratiche." dissi guardando il mio scorpione che mi squadrò dalla testa ai piedi leccandosi un labbro.
", ti stavo giusto aspettando." disse facendo un cenno alla donna che lentamente si alzò per andarsene e la guardai con uno sguardo di sfida.
Ricambiò eccome e serrai la mascella riservandole un'occhiataccia a dir poco di fuoco, uscì lasciandoci da sole e Zulema appoggiò il bicchiere vuoto nel tavolo.
"Ti sei divertita?" sbottai non riuscendo più a trattenermi e mi guardava con uno sguardo a dir poco compiaciuto.
"Riguardo a cosa?" disse appoggiandosi nella scrivania e si accese una sigaretta guardandomi intensamente.
Il suo sguardo mi fece letteralmente tremare le gambe e mi guardai attorno.
"Te la sei scopata?" mormorai sperando che negasse ma ridacchiò leggermente.
", tante volte." disse facendo spallucce e una lacrima mi rigò il viso che asciugai velocemente ma sfortunatamente lei se ne accorse.
"D'accordo Zulema, buonanotte." dissi voltandole le spalle ma mi afferrò per la vita con forza, facendomi voltare.
"Sei per caso, gelosa bionda?" sussurrò sfiorandomi le labbra e alzai gli occhi al cielo facendola sussultare.
Il discorso di Tokyo mi ritornò in mente e mi morsicai il labbro guardandola dritta negli occhi, posando lo sguardo sulle sue labbra che volevo terribilmente tra le mie.
Ero io l'unica che poteva baciarla e toccarla quindi si, ero gelosa da morire.
"Quando te la sei scopata?" le domandai posando lo sguardo in tutto il suo corpo ed era troppo perfetta per una come lei, non era normale.
"È stata il mio divertimento in tutti questi mesi, quando tu hai deciso di andartene in Argentina." disse finendo di fumare mentre con l'altra mano mi stringeva il fianco senza mollare la presa.
La guardai intensamente e serrai la mascella con le lacrime agli occhi, quindi il problema per lei ero solamente io.
"La vuoi?" sussurrai impaurita, era incredibile come mi sentivo minacciata da una sconosciuta totale.
La donna davanti a me sorrise divertita e mi spostò tutti i capelli da un lato per baciarmi il collo, la strinsi a me posando le mani sulle sue spalle e una scarica di brividi la colpí in pieno.
Mi rilassai sentendo il suo profumo ma non dovevo cedere, era questo quello che voleva.
"Chi lo sa, non è brava come te." mormorò contro la mia pelle e feci un sospiro di sollievo mettendo la testa di lato e gemendo leggermente, ero ancora arrabbiata per quello che mi aveva fatto ieri ma in questo momento non importava perché stavo cercando di capire cosa voleva dimostrarmi a gesti.
"Sei bellissima quando sei gelosa." disse dopo alcuni minuti e arrossii infilandomi nell'incavo del suo collo ma mi staccai quasi subito scuotendo la testa.
"Non sono gelosa e questo non cambia il fatto che te la sei scopata." dissi semplicemente e vidi il suo sguardo incupirsi, letteralmente.
Odiava da morire quando la mettevo allo scoperto ma ormai avevo imparato a farlo.
"Posso stare con chi voglio." disse facendo spallucce e mi staccai dal suo corpo, non poteva parlare sul serio.
"Okay Zulema, perfetto!" esclamai con una rabbia addosso disumana ma non appena feci per uscire dal suo ufficio la sua voce mi bloccò, facendomi quasi svenire.

"Lei non è te e non lo sarà mai."

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