11.

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Alcuni giorni passarono e le mie ore di sonno si stavano riducendo praticamente a zero, non avevo smesso per un attimo di pensare a quel maledetto bacio e a come mi ero dimostrata debole e vulnerabile sotto al suo tocco esperto.
Questa cosa non doveva accadere più.
Mi ero ripromessa in passato di essere forte e una donna qualunque non poteva venire e stravolgermi la vita così.
Ma Zulema non era una qualunque.
Mi alzai dal letto furiosa e mi preparai vestendomi e dirigendomi verso la grande villa dove erano radunati tutti gli altri.
Una volta arrivata spalancai la porta facendo sobbalzare tutti e Raquel mi guardava furiosa e confusa.
"No ma ciao anche a te splendore." disse Denver ridendo e mi guardai attorno cercandola con lo sguardo.
"Dov'è la figlia di puttana?" dissi serrando la mascella e tutti sobbalzarono notando che mi stessi riferendo proprio a Zulema.
"Nel suo ufficio come sempre, perché?" disse Sergio stranito dal mio comportamento così scontroso.
"Bene!" urlai incamminandomi e spalancai tutte le porte, avevo una voglia disumana di spaccarle la faccia.
Non ero stupida come pensava lei e non appena arrivai davanti alla sua porta non mi presi neanche la briga di bussare e l'aprii furiosa spalancandola del tutto.
Zulema stava parlando al telefono in arabo ma non appena mi vide inarcò un sopracciglio confusa, accigliandosi subito.
"Ciao bellissima, che bello rivederti." disse Saray sfottendomi e le feci il dito medio avvicinandomi con cautela.
"Puoi uscire? Devo parlarle." dissi guadandola attentamente e si alzò dal divano alzando le mani e uscendo.
"Che cazzo vuoi?" disse Zulema chiudendo la chiamata e la prima cosa che feci fu di andare davanti a lei e di darle uno schiaffo fortissimo.
Si paralizzò sul posto toccandosi la guancia e mi guardò male, cercai di colpirla ma schivò i miei colpi afferrandomi i polsi con forza.
"Sei impazzita?" disse urlandomi contro ma mi staccai dalla sua presa furiosa.
"Prima mi baci e poi te ne vai via lasciandomi lì come un'idiota? Ma tu pensi che sono la tua puttana?" le urlai spintonandola arrabbiata.
Zulema scoppiò a ridere prendendomi in giro e camminai nervosamente attorno alla stanza, ero veramente fuori di me e questa donna mi mandava a puttane il cervello con il suo atteggiamento.
"Ah quindi stai facendo l'adolescente isterica per un bacio? Volevi che ti scopassi così la facevamo finita?" disse schioccando la lingua sul palato.
"Ti importa solo di quello?" dissi ridendo come una pazza e il suo sguardo cambiò, facendomi tremare.
"Non me ne frega un cazzo di te." disse facendo spallucce e mi vennero le lacrime agli occhi che ricacciai indietro.
"Però non hai fatto altro che ronzarmi attorno, quando potevi benissimo evitarmi ma no, non l'hai fatto." dissi puntandole un dito contro.
"Mi andava di farlo, sono una persona che si annoia spesso e tu sei stata il mio divertimento tutto qui." disse con un tono menefreghista che mi fece venire i brividi e la guardai con odio.
"Sei una stronza, e solitamente le stronze come te io le uccido." dissi serrando la mascella avanzando verso di lei, ritrovandomi ad un centimetro dal suo viso così perfetto.
"Io sono la regina delle stronze." sussurrò leccandosi il labbro piano e il mio sguardo seguii ogni suo movimento.
Scossi la testa ipnotizzata dalla sua bellezza e azzerai le distanze afferrandole il labbro con i denti furiosa.
"Dimostrami che non mi vuoi e che su quel letto non avresti fatto nulla con me, dimmelo Zulema." sussurrai facendola ringhiare dalla rabbia, l'avevo messa con le spalle contro al muro.
Basta parole, volevo i fatti.
La baciai chiedendole l'accesso con la lingua e mi strinse a sé facendo aderire il seno con il mio, mi afferrò per i capelli e mi fece portare la testa all'indietro.
Mi erano mancate le sue labbra.
"Puoi essere stronza quanto vuoi con me bionda, ma in quel letto sotto di me saresti solamente mia." sussurrò ansimando leggermente contro il mio collo e gemetti stringendole la vita.
"E sono sicura che nemmeno ti opporresti anzi, mi vuoi terribilmente tanto che non penseresti a nessun altro per giorni, anni, mesi." aggiunse leccandomi la gola e mi morsicai il labbro sentendo il fuoco aumentare dentro.
Mi spinse contro la scrivania infilandosi tra le mie gambe e la guardai sconvolta.
Era a dir poco bellissima e misi la testa di lato nel mentre che mi baciava il collo.
"Saresti nuda solamente per me e ti farei urlare talmente tanto che ti mancherebbe la voce per mesi." disse sulle mie labbra lasciandomi un lieve bacio e affondando le unghie nei miei fianchi per tenermi ferma sotto di lei.
"Tu mi vuoi, Zulema." dissi provocandole dei brividi assurdi sulla pelle e rise divertita scuotendo la testa.
"Saresti solamente una delle mie tante scopate prive di senso, nulla di più." disse facendo spallucce ma l'afferrai per il collo e la baciai zittendola, gemette contro le mie labbra e le morsicai il labbro facendole uscire sangue ma non ci diede importanza e approfondì ancora di più il bacio, togliendomi tutto il fiato che avevo.
"Smettila di mentire con me." sussurrai appoggiando la fronte sulla sua e si allontanò dal mio corpo di scatto.
Si toccò il viso nervosa e sospirò pesantemente, era tanto arrabbiata.
Non aveva negato la mia affermazione, ma non mi avrebbe mai detto la verità nonostante percepissi tutto il suo desiderio nei miei confronti.
Che casino.
"Bionda, vattene." disse facendo un cenno verso la porta ma scossi la testa avvicinandomi a lei lentamente.
"No." dissi afferrandola per la vita e affondando il viso nell'incavo del suo collo, il suo profumo mi fece calmare all'istante e rimase sorpresa da questo gesto così inaspettato.
Mi sfiorò i capelli non sapendo cosa fare e ricercai le sue labbra baciandola dolcemente, quando si trattava di lei perdevo ogni briciolo di autocontrollo.
Zulema mi baciò piano e chiuse gli occhi nel mentre che le accarezzavo la mascella, facendola sospirare.
"Insieme siamo due bombe ad orologeria e se non ho il controllo della situazione esco fuori di testa." disse lasciandomi dei piccoli baci sulla guancia e la strinsi maggiormente a me.
"Perché vuoi avere sempre il controllo su tutto? Puoi parlare con me." le sussurrai abbassando lo sguardo e accarezzando il suo avambraccio, scoprii altri tatuaggi e glieli accarezzai con l'indice lentamente, ero tanto incuriosita.
"Stiamo facendo una seduta bionda?" disse divertita e rise guardandomi intensamente, guardai il suo sorriso e le lasciai un piccolo bacio su di esso.
"No, però non c'è nulla di male nel parlare dei propri problemi con qualcuno, è okay sentirsi così." dissi cercando di rassicurarla ma scosse la testa serrando la mascella, non mi capitava di togliere tutto l'orgoglio per qualcuno ma con lei era diverso.
"Non sai un cazzo di me, Macarena." disse arrabbiandosi e cercai di calmarla un minimo stringendola a me.
"Perché sei tu che davanti a te hai una muraglia alta centinaia di metri." dissi semplicemente per cercare di capire appieno la sua persona, era impossibile.
Si staccò dal mio corpo e con cautela si sedette nella sedia, incominciando a vedere alcuni fogli e aprendo il pc.
Sbuffai per il suo atteggiamento infantile e mi misi davanti a lei, oscurandole la visuale e inchinandomi ad un centimetro dal suo viso.
"Ti conosco da praticamente pochi mesi e hai creato subito scompiglio nella mia vita non appena mi hai incontrato. Ma la cosa che mi fa terribilmente incazzare è che questa cosa mi piace da impazzire, tiri fuori i lati peggiori di me ma tiri fuori anche la parte viva che non sentivo da tanti anni." ammisi furiosa guardandola dritta negli occhi e la vidi sussultare dalla mia confessione.
Forse noi due ci cercavamo molto più di quanto noi stessi pensassimo.
E così abbiamo finito per prendere la strada più lunga e più contorta.
Forse io non avrei dovuto fare quello che ho fatto.
Ma non ho potuto farne a meno.
"Tu non sei immune Zulema, tutti vengono feriti e non puoi fare finta di niente scappando dal dolore. Perché sono sicura che ne hai talmente tanto che si è depositato nelle tue vene e scorre impetuoso facendoti provare una sofferenza illimitata che ti soffoca ogni secondo." dissi notando i suoi occhi cambiare radicalmente, stavo finalmente conoscendo ogni aspetto del suo carattere.
"Così è la mia vita bionda, fuggo sempre da dove ci si annoia e mi abbandono a lunghi sonni di trasformazione. Viaggio con l'anima e divento tutto ciò che mi stupisce e devo farlo per forza se non voglio morire di realtà." mi rispose accendendosi una sigaretta e fece uscire lentamente il fumo dalle labbra, la guardai incantata e sorrisi.
Sorridevo perché la forza che aveva al suo interno era incredibile e l'avrei aspettata per conoscere ogni sua sfumatura solamente se l'avesse voluto anche lei, non volevo costringerla.
"Va bene Zulema." dissi mordendomi il labbro e il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo, si alzò avvicinandosi e mi baciò piano intrecciando la lingua con la mia.
I suoi baci sapevano di dolore, di rancore e di odio verso un qualcosa che dovevo ancora capire bene o scoprire da sola.
"Va bene un cazzo, bionda." disse contro le mie labbra e le cinsi le braccia attorno al collo per tenerla più stretta a me, avevo il terrore che scappasse.
Ad un certa bussarono alla porta e Saray entrò cogliendoci di sorpresa, mi voltai sbuffando ma Zulema mi teneva ancora stretta a sé continuando a baciarmi.
"Zule, sono arrivati." disse la ragazza divertita nel vederci così e il mio scorpione mugugnò contro la mia bocca.
"Chi stai aspettando?" le domandai seria staccandomi dalle sue labbra per guardarla attentamente.
"Uomini d'affari, cose pallose sai." disse facendo spallucce e annuii staccandomi dal suo corpo non prima di averle lasciato un bacio veloce sulle labbra, cogliendola di sorpresa.
Saray rise divertita e uscii dalla stanza con uno stupido sorriso in volto.

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