29.

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"Zulema voglio i pancake." dissi mettendo il broncio nel mentre che la inseguivo in cucina, la donna davanti a me alzò gli occhi al cielo e si appoggiò nel bancone divertita.
L'afferrai per la vita e la baciai appassionatamente intrecciando la lingua con la sua.
"Stanca bionda?" sussurrò maliziosamente non appena appoggiai la testa sulla sua spalla e mi rilassai acoccolandomi nell'incavo del suo collo.
Avevo tutti i muscoli doloranti a causa di tutto ciò che mi aveva fatto provare e la strinsi di più a me, mi sciolse lo chignon disordinato e mi accarezzò con cautela i capelli facendomi chiudere gli occhi.
Le circondai la vita e mi lasciò un pochino di autocontrollo in più, ne approfittai e le baciai il collo facendola rilassare come niente.
Le mie mani vagarono in tutto il suo corpo ma mi fermò afferrandomi per il polsi.
"Ferma." disse divertita e si staccò scuotendo la testa con un sorriso sulle labbra.
Feci il broncio e mi allontanai nel mentre che la guardavo afferrare alcuni ingredienti da sopra alla mensola.
Mi si illuminarono gli occhi e mi sedetti nel balcone della cucina guardandola attentamente e sorridendo per quanto fosse bella.
"Pancake quindi?" disse senza voltarsi e annuii vittoriosa scoprendo quest'altra particolarità su di lei.
Non sapevo che sapesse cucinare e dopo alcuni minuti mi avvicinai prendendo l'impasto con il dito e sporcandole la guancia.
"Bionda!" esclamò sconvolta e scoppiai a ridere avvicinandomi e togliendoglielo con alcuni baci.
Mi avvicinai alle sue labbra e la baciai mordendole il labbro inferiore e sorridendo divertita contro la sua bocca.
"Devi lasciarmi stare." disse seria ma scossi la testa baciandola ancora, non mi stancavo mai e avevo la necessità di dimostrarle che la volevo tanto.
Anche se eravamo due cuori rotti.
Mi staccai dopo alcuni minuti e gironzolai per il soggiorno sfiorando i libri che aveva sulle mensole, aveva i gusti simili miei e notavo che leggeva prevalentemente classici, i miei preferiti.
"Whoa, ho fatto la tesi su questi." dissi indicandone alcuni e il mio scorpione rise finendo di preparare i pancake.
"Ah, quindi sei intelligente?" la sentii dire dalla cucina e alzai gli occhi al cielo guardando alcune foto sue e di Saray.
Era bellissima e doveva essere ai tempi dei college dato che erano entrambe giovanissime, Zulema aveva fatto un cambiamento a dir poco straordinario ed ero senza fiato davanti alla sua bellezza.
"Tieni, bambina." disse alle mie spalle porgendomi il piatto con il pancake e sorrisi felice sedendomi nel divano e mangiando, chiusi gli occhi gustandomeli ed era maledettamente brava.
"Cosa non sai fare?" le domandai una volta finito e sussultai non appena si sedette al mio fianco, incrociando le gambe elegantemente.
"Un giorno te lo dirò, forse." disse divertita e la guardai attentamente.
"Perché non hai risposto alla mia domanda ieri?" sussurrai incuriosita e fece spallucce serrando la mascella, forse credeva che me ne fossi dimenticata ma non era così.
"Non mi piace ricordare le cose brutte." mormorò dopo alcuni secondi e mi voltai del tutto verso di lei, incrociando le gambe con attenzione.
"Forse perché non hai ancora superato del tutto queste cose." dissi semplicemente e evitò il mio sguardo.
"Hey." dissi afferrandole dolcemente il viso e mi guardò sbuffando.
Azzerai le distanze e le lasciai un lungo bacio sulle labbra, volevo che si sentisse al sicuro con me.
"Puoi parlare con me, Zulema." dissi tra un bacio e l'altro e la vidi annuire incerta nel mentre che mi faceva distendere nel suo divano enorme.
La guardai dal basso e i suoi capelli mi solleticavano il viso, glieli spostai scoprendo il suo viso ed era perfetta.
"Dovresti andare, biondina." sussurrò inspirando il mio profumo e si accoccolò nell'incavo del mio collo baciandolo.
"Voglio rimanere con te, posso?" azzardai seria e rise contro la mia pelle provocandomi dei brividi assurdi.
"Non affezionarti a me." mugugnò sbuffando e le accarezzai i capelli per poi scendere lungo la sua schiena.
"Posso tenere la tua felpa?" dissi con voce esile e alzò la testa dal mio collo sorridendo appena e fece spallucce.
"Tanto ne ho tantissime, come vuoi." disse orgogliosa e sbuffai divertita, ma un sorriso malizioso attraversò il mio viso.
"Oppure rimetto il vestito." dissi semplicemente e sgranò gli occhi scuotendo la testa guardandomi male.
Scoppiai a ridere e cercai le sue labbra nel mentre che le accarezzavo la mascella marcata, si staccò dopo alcuni minuti dal mio corpo e mi alzai anche io.
"Ti accompagno a casa." disse seria in viso e sbuffai salendo le scale per prendere le mie cose, una volta che la raggiunsi mi sedetti in macchina e appoggiai la testa nel finestrino.
Il cielo era nuvoloso e guardai la donna al mio fianco che era maledettamente bella anche quando guidava, cercai la sua mano distruggendo ogni suo limite e la strinsi intrecciando le dita con le sue.
Non proferì parola e sapeva che la stavo ringraziando per avermi ospitato a casa sua, con lei non servivano parole.
Il viaggio durò una buona mezz'ora e non aveva staccato la mano dalla mia, ogni tanto le accarezzavo le nocche e questa cosa non sembrava disturbarla tantissimo.
"Eccoci qui bionda." disse risvegliandomi dai miei pensieri e staccai la mano dalla sua togliendomi la cintura.
"Beh, grazie." dissi guardandola attentamente e arricciò le labbra divertita dalla mia affermazione.
"Non devi." disse semplicemente e con mossa veloce l'afferrai per la nuca e la baciai cogliendola di sorpresa.
Ricambiò il bacio facendomi gemere e mi staccai mordendomi il labbro e uscendo dalla macchina, non mi voltai indietro ed entrai in casa rabbrividendo al freddo di Dicembre.

"Dove sei stata?" disse Berlino guardandomi attentamente e gli sorrisi andando in camera mia infilandomi dei pantaloni stretti.
"Sapessi." dissi guadandolo raggiungermi e scosse la testa serio.
"L'importante è che sei felice tu." mormorò alzando le braccia e annuii rispondendo a varie email e messaggi.
"Non so cosa mi sta prendendo ma voglio conoscere ogni aspetto della sua vita." ammisi guardandolo attentamente e fece spallucce sedendosi nel divano affianco a me.
"Macarena ascolta, perché prima di fare scelte azzardate non provi a conoscerla per davvero? Zulema non ha una buona reputazione e siccome ci tengo a te, ti dico solamente di stare attenta perché è una persona tanto difficile." disse stringendo il mio avambraccio dolcemente.
"Perché la conosci così bene?" sbottai ad un certa e il mio amico sussultò quasi impaurito dalla mia domanda.
"Te l'ha detto anche Sergio che lei prima era nella nostra banda." disse evitando il mio sguardo e lo scrutai attentamente incuriosita, ma sapevo che non mi avrebbe mai risposto.
"Okay, farò finta di niente." dissi alzandomi, mi diressi nel corridoio e nel mentre che camminavo Saray mi guardò maliziosamente.
"Serata pesante ieri, non trovi?" disse accendendosi una sigaretta e sorrisi divertita facendo finta di niente.
"Piacevole direi." dissi raggiungendola e mi squadrò dalla testa ai piedi focalizzandosi sul mio collo.
"E anche questa volta la regina araba ha lasciato il suo marchio, esilarante." disse spostandomi i capelli di lato guardando i miei segni violacei e risi scuotendo la testa.
"Anche io le ho lasciato il mio marchio, stai tranquilla." dissi serrando la mascella e la ragazza davanti a me sorrise quasi compiaciuta.
"Beh, indossi i suoi vestiti quindi suppongo che vi siete divertite." disse fumando tranquillamente ma scossi la testa alzandomi perché non volevo continuare la conversazione, era ancora troppo presto per parlare di lei.
"Come fai a saperlo scusa?" dissi facendo finta di niente ma Saray rise divertita e mi guardò dritta negli occhi.

"Oh, quella felpa è la sua preferita."

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