40.

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Mi misi seduta e la guardai sconvolta mettendomi una mano davanti alla bocca, non credevo che proprio lei potesse avere una figlia.
"Che stai dicendo?" sussurrai in procinto di piangere e il mio scorpione si alzò di scatto portandosi una sigaretta alle labbra e la seguii fuori in balcone.
"Mi hai sentita bene, bionda." mormorò facendo uscire il fumo dalle sue labbra e mi avvicinai ulteriormente a lei cercando di afferrarle il viso ma si scansò.
"Dimmi di più." mormorai cercando di convincerla ma si tolse dalla mia presa furiosa e se ne andò via con passo veloce.
Alcune lacrime rigarono il mio viso e sbuffai rendendomi conto del suo senso di colpa nell'essersi aperta con me, sicuramente non era abituata a rievocare gli aneddoti del suo passato.
Decisi di farmi una doccia rigenerante e pensai a come comportarmi con lei per evitare di distruggere tutto quello che avevamo creato.
Mi truccai pesantemente e decisi si indossare degli abiti che facessero notare ancora di più il mio fisico allenato e forte, dovevo cercare di non fare stronzate perché non volevo perderla.
"Hey tu, sei viva?" disse Tokyo appoggiandosi nello stipite della porta e le sorrisi nel mentre che mi piastravo i capelli, rendendoli leggermente mossi.
"Scusami se sono assente ma vedi, non ho la testa per fare niente." dissi prestando attenzione a ciò che stavo facendo per evitare di bruciarmi.
"Zulema ti sta fottendo il cervello mia cara, si vede tantissimo." disse la mia amica ridendo e la guardai sbuffando leggermente.
"Mi fotte, in tutti i sensi." dissi ridendo e la mia amica mi regalò uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi, riordinai tutto quanto nel mentre che le raccontavo varie cose e mi infilai una camicia lasciandola aperta e facendo intravedere il top elegante che indossavo sotto.
"Sei bellissima e non so chi è la più fortunata tra le due, sono seria." disse Tokyo affiancandomi nel mentre che percorrevo il corridoio e i miei tacchi facevano un rumore assordante.
"Io, tanto." sussurrai cercandola con lo sguardo e sbuffai vedendola parlare animatamente con Helena, le sbraitava contro e serrai la mascella appoggiandomi nel bancone chiedendo di versarmi subito dell'alcool.
Lo bevvi lentamente e chiusi gli occhi nel mentre che la mia gola bruciava tantissimo, dopo alcuni secondi due mani si posizionarono sulla mia vita scoperta e quasi mi venne la nausea notando che si trattava proprio di Ryan.
"Non toccarmi." sbottai schifata e mi afferrò saldamente il viso guardandomi male e sussultai leggermente.
"Stai andando a letto con lei senza considerare tutto quello che c'è stato tra di noi? Seria Macarena?" sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra e sorrisi in un modo malefico scoppiando a ridere.
"Tu non hai mai contato un cazzo per me, ci siamo solamente divertiti." dissi togliendomi dalla sua presa furiosa e mi incamminai verso le mensole per afferrare una bottiglia ma ancora una volta la sua presa forte mi bloccò.
"E il giorno della festa? Quando mi hai baciato davanti a lei?" disse alzando la voce e improvvisamente calò il silenzio.
"Abbassa i toni con me, idiota." dissi guardandolo male e mi versai dell'altro alcool nel mio bicchiere.
"Io ti voglio Macarena, lo capisci?" urlò attirando l'attenzione di tutti e sbuffai annoiata facendo finta di essere interessata, li feci un cenno e non appena fece per baciarmi la mia mano scattò verso il suo viso e gli feci male.
"Quando hai finito di fare questo teatrino del cazzo avvisami, mi sono stancata!" esclamai cercando di colpirlo ancora ma Denver mi prese in braccio e mi trascinò via nel mentre che gli sbraitavo contro le peggiori cose.
"Che sta succedendo?" urlò Sergio cessando le urla e mi calmai un minimo togliendomi dalla presa del mio amico.
"Dillo a lui." dissi indicando Ryan furiosa e mi sistemai i capelli uscendo fuori in giardino, fumai nervosamente e in lontananza vidi la piscina illuminata creando un'atmosfera unica, c'era un venticello piacevole e mi strinsi di più la camicia al mio corpo.
Ad un certa due braccia mi abbracciarono da dietro e chiusi gli occhi riconoscendo subito il profumo del mio scorpione e il suo tocco possessivo.
"Ciao." sussurrò sfregando le labbra sul mio collo e tutta la mia rabbia svanii di colpo rilassandomi subito.
"Hey." ricambiai voltandomi nella sua direzione e i suoi occhi neri si scontrarono con i miei verdi, mi squadrò dalla testa ai piedi e sfiorò lentamente la mia scollatura facendomi tremare.
"Che ci fai qui da sola?" disse divertita e afferrò i miei fianchi stringendoli e tirandomi verso al suo corpo caldo e forte, feci un sospiro di sollievo perché evidentemente non aveva sentito le mie urla.
"Lascia perdere." dissi circondandole il collo con le braccia e mi scrutò interrogativa, non riuscivo a mentirle ed era incredibile il modo in cui abbassava ogni mia barriera rendendola sua.
"Vieni." disse afferrandomi la mano e subito intrecciai le dita con le sue, sentendomi al sicuro e incredibilmente bene.
Mi lasciai trasportare lungo un sentiero privato e sorrisi notando le lampade illuminare un pochino il posto.
"Perché siamo qui, Zulema?" dissi notando che eravamo abbastanza lontane dalla villa ma non me ne importò perché non appena sentì la mia voce mi afferrò per la vita.
"Perché voglio stare sola con te." disse sensualmente ad un centimetro dalle mie labbra e deglutii leccandomi il labbro.
Il cielo era stellato e mi spinse dietro ad un muretto posando le labbra sul mio collo e strappandomi un gemito.
Non volevo riprendere la questione di sua figlia e mi morsicai la lingua con la paura di dire qualcosa di sbagliato.
Cercò le mie labbra e la baciai intrecciando subito le nostre lingue, i nostri corpi erano uniti in una cosa sola.
"Pensi che non me ne sia accorta che sei tesa? Dio, Macarena." sussurrò innervosendosi e tremai non appena mi tolse la camicia gettandola nel prato verde alle sue spalle.
Si allontanò leggermente posando lo sguardo in tutto il mio corpo esposto e si abbassò guardandomi maliziosamente.
Incominciò baciarmi il ventre piatto e salì lentamente lasciandomi qualche morso, gemetti ad alta voce e posai le mani sui suoi capelli che strinsi con forza.
Marchiò il mio seno esposto e mi strappò un'altro gemito rumoroso, la sua era una tortura lenta e piacevole che sentivo addirittura le gambe tremarmi.
"Cosa mi stai facendo.." sussurrò contro il mio collo e la sua lingua percosse la zona della mia giugulare facendomi ansimare.
"Ti piace sentirti così?" azzardai seria e rise divertita trascinandomi nel prato verde e nemmeno in mezzo secondo era già infilata tra le mie gambe, circondai la sua vita con le cosce e sorrisi guardando il cielo stellato sopra di noi un'altra volta.
Ero uno scenario da brivido.
"Ti voglio, in ogni secondo." la sentii dire contro il mio collo e chiusi gli occhi rilassandomi e gemendo non appena strinse il mio seno lentamente senza staccare le labbra dalla mia pelle.
"Anche io, ma sei disposta a lasciarti andare con me?" le sussurrai afferrandole delicatamente il viso e il suo sguardo era glaciale, mi morsicai il labbro e sgranai gli occhi non appena vidi una stella cadente passare proprio sopra ai nostri corpi ed espressi subito un desiderio.
"Non lo so Macarena, ma io le cose le capisco solamente se ci provo." disse riattaccandosi alle mie labbra e la strinsi a me sperando che potesse essere un sì.
Le tolsi la giacca scoprendo le sue braccia toniche e ogni volta che percepivo il suo tocco qualcosa dentro di noi scattava come niente.
"E se ci provassimo per davvero?" le sussurrai nel mentre che mi sganciava i jeans e si bloccò di scatto.
"Che?" disse sconvolta e la tirai subito sopra al mio corpo in preda al panico, avevo paura di rovinare tutto quanto.
"Non scappare." dissi con la voce tremolante e la vidi sorridere automaticamente per la mia paura.
"Sono qui, dove vuoi che vada?" sussurrò mordendosi il labbro inferiore e a quella vista andai in iper ventilazione.
"Non lontana da me." dissi affondando le unghie nella sua schiena un pochino scoperta e per la prima volta mi fece sua senza nessuna paura, sotto al cielo stellato che era immenso proprio come noi.

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