17.

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L'indomani mattina mi svegliai e la prima cosa che feci fu di allenarmi prima degli altri in modo tale da essere interamente da sola, dovevo scrollarmi di dosso ogni pensiero negativo.
Non avevo visto ancora Zulema e nella mia testa non avevo fatto altro che ripensare alle parole che mi aveva detto, non capivo se si stava lasciando andare con me o voleva semplicemente divertirsi.
Ma qualunque fosse la sua motivazione, non dovevo cedere, stavo finalmente capendo che persona era e avevo paura nel vero senso della parola.
"Sei da più di due ore che ti alleni." disse Berlino alle mie spalle ma non l'ascoltai e continuai a saltare la corda con tutte le goccioline di sudore che scendevano lungo il mio collo.
"Maca, basta così." disse mettendomi una mano sulla spalla e annuii filando dritta in doccia esausta.

Una volta finito di prepararmi Berlino mi raggiunse nella mia stanza e mi sorrise porgendomi un caffè.
"La mia salvezza cazzo." dissi bevendolo e chiudendo gli occhi gustando quel nettare degli dei, mi serviva ricaricarmi come si deve.
"Io e te dobbiamo parlare." disse il mio amico puntandomi un dito contro e alzai gli occhi al cielo spalancando la finestra e facendo entrare i raggi del sole.
", ci siamo baciate." dissi riferendomi a cosa aveva visto in macchina e Berlino scoppiò letteralmente a ridere.
"Vi siete infilate la lingua in bocca cazzo, ho visto praticamente tutto." disse ridendo e arrossii di colpo nascondendo il sorriso che avevo tramite la tazza e scrutandolo attentamente.
"Okay, che vuoi sapere?" sbottai dopo alcuni minuti e dal suo viso notai che voleva ogni dettaglio su di noi.
"Mi ha scopata." dissi serrando la mascella dopo alcuni secondi e a Berlino andò di traverso il caffè.
Incominciò a tossire e continuai a raccontargli ogni minimo dettaglio su di noi, senza tralasciare nulla.
"Cazzo Maca, ti deve piacere veramente se ti sei lasciata andare così con lei. Innanzitutto ti eri promessa tempo fa che non avresti più baciato nessuno dalla rottura con Kabila e ora che fai? Ti lasci addirittura toccare da una come Zulema Zahir, ma sai quanto è potente quella donna? Stai attenta a quello che fai con lei, non stiamo parlando di una persona a caso è una figlia di puttana." disse guardandomi attentamente e annuii dandogli la ragione ma cosa potevo fare se la volevo assolutamente ogni secondo?
Berlino non capiva che tutti i sentimenti che provavo erano caratterizzati dal fatto che lei era diversa da tutte le altre.
"Andiamo, Zulema vuole vederci dato che Sergio è dovuto partire." disse l'uomo al mio fianco guardando il telefono e ci incamminammo per raggiungere la sala creata appositamente per le lezioni o per le riunioni con il nostro professore.
"Ciao splendore." disse Ryan salutandomi una volta entrata e lo ignorai perché i miei occhi erano incollati sulla donna appoggiata nella scrivania affiancata dalla sua migliore amica.
Il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo e sorrisi divertita perché avevo deciso di indossare abiti stretti che risaltassero ancora di più il mio fisico allenato.
"Come ben sapete, Sergio è dovuto partire per delle cose abbastanza urgenti quindi per i prossimi giorni ci sarò io, e vi insegnerò alcune cose." disse Zulema incrociando le braccia al petto e mi morsicai il labbro notando quanto fosse bella mentre spiegava.
"Sono molto delusa dal nostro ultimo colpo, non abbiamo mai rischiato così tanto eppure credevo che voi foste delle persone altrettanto allenate o sbaglio?" sbottò furiosa e calò un silenzio tomba, trattenni il fiato davanti al suo guardo e incrociai le gambe tossicchiando leggermente.
"Se non ci fosse stata la bionda probabilmente avrei rischiato così tanto da rimanerci secca." aggiunse dopo alcuni secondi e sgranai gli occhi cercando di non sorridere come un'idiota.
Rimasi neutrale e tutti avevano gli occhi su di me ma continuai a guardare Zulema mascherando tutte le mie emozioni.
"Quello che facciamo noi non è un gioco, uccidiamo le persone più potenti che stanno al vertice per ricavarne ogni bene possibile. Perché siamo assetati di potere e dobbiamo vivere la nostra vita al meglio e cosa facciamo affinché questa sia perfetta sotto ogni aspetto?" ci domandò guardandoci attentamente e tutti provarono a rispondere ma il mio scorpione fece delle facce contrariate accendendosi una sigaretta e facendo uscire il fumo lentamente dalla labbra.
"I soldi sono la chiave di tutto." risposi dopo un lungo silenzio e la vidi sorridere compiaciuta dalla mia risposta.
"Cos'è per te il potere Ferreiro?" disse guardandomi intensamente e sussultai.
"È quando vuoi una cosa a tutti costi e usi ogni mezzo possibile per averla." le risposi senza minimamente pensarci.
"Paradossale, non trovi? Uccidi per avere una cosa che non ti appartiene ma appena l'afferri saldamente ti senti la persona più invincibile di questo pianeta. Questo è avere potere, sentirsi al vertice della catena alimentare e nessuno potrà ostacolare ogni singolo obbiettivo che ti imponi." disse facendo un'altro tiro e la guardai incantata nel mentre che afferrava un pennarello per scrivere qualcosa alla lavagna, notai che stava ricostruendo il nostro piano e sorrisi per quanto stesse attenta ad ogni singolo dettaglio.
"Ora ripasseremo l'ultimo colpo insieme e vediamo cosa non è andato per il verso giusto, incominciamo da te, Rio." disse facendogli un cenno e il mio amico tremò leggermente davanti a lei, era incredibile il timore che avesse.
"Dovevo sorvegliare l'entrata principale e dare l'allarme in modo tale che gli altri potessero entrare dentro all'edificio." disse grattandosi la nuca nervoso.
"E cosa hai sbagliato?" domandò Zulema scrivendo altre cose e guardai attentamente le sue gambe magre e snelle che mi muovevano abilmente.
"Sono stato distratto." disse il ragazzo con la voce tremolante.
"Sbagliato, sei stato troppo lento perché se avessi dato l'allarme prima gli altri avrebbero avuto il libero accesso senza essere individuati ma non appena hanno messo piede all'interno sono stati circondati. Quindi la prossima volta devi essere più lucido se ti verrà assegnato questo incarico, intesi?" disse il mio scorpione con un tono autoritario che fece venire i brividi letteralmente a tutti.
"Se abbiamo unito le società è perché io e Sergio crediamo che questo sistema funzioni alla grande, non abbiamo bisogno di persone che non sanno badare nemmeno a se stesse." disse Zulema arrabbiandosi un pochino e prestai attenzione nel mentre che ci insegnava varie tecniche.
"Da domani il vostro piano di allenamento cambierà, sarò più insistente nei vostri punti di forza e cercheremo di migliore quelli scadenti. Vi starò appresso e i miei occhi saranno sempre su di voi, attenti." disse spostando lo sguardo su di me e fece il suo solito sorriso strafottente.
Non appena finí di spiegare notai che si era fatta ora di pranzo e non vedevo l'ora di mangiare, mi alzai dal mio posto sgranchendomi le gambe e tutti i miei muscoli erano tesi.
"Bionda." mi richiamò Zulema seria e mi avvicinai non appena Saray chiuse la porta lasciandoci da sole.
"Che?" dissi raggiungendola e notai che stava scrivendo alcune cose sul pc, si alzò dal suo posto e venne davanti a me.
"Vorrei che mi affiancassi nei prossimi colpi, se per te non è un problema. Sei la più sveglia del gruppo e so per certo che potresti fare grandi cose sotto alla mia guida." mi propose parlando piano e sgranai gli occhi ma annuii facendo spallucce.
"Ammettilo che è una scusa per stare più tempo con me." sussurrai facendola sorridere divertita e decisi di provocarla.
Mi avvicinai ad un soffio delle sue labbra e giocherellai con la cintura che portava nei jeans, tirandola verso di me.
"Non sarebbe mica male." mormorai spostandomi i capelli all'indietro e i suoi occhi ricaddero sul mio collo esposto.
"Vedo molta convinzione qui." disse Zulema divertita e con cautela appoggiai le labbra sul suo collo baciandola piano.
"Vedi male." dissi mordendole la mascella possessivamente e il suo profumo mi colpii in pieno come uno schiaffo in faccia.
"Ti ricordo che c'è una scrivania dietro di me, bionda." sussurrò sensualmente facendomi tremare e le mie mani vagavano in tutto il suo corpo.
"E quindi?" dissi confusa dalla sua affermazione e una risatina scappò dalle sue labbra facendomi sussultare.
"Quindi non mi farei nessun problema a sbatterti sopra e a farti urlare." disse maleficamente e mi bloccai di scatto.
"Di nuovo, oltretutto." aggiunse dopo mezzo secondo e la guardai male arrossendo di colpo come una bambina.
"Avresti dovuto farlo ieri nel tuo letto, ma siccome già mi hai avuta non accadrà una seconda volta. Mettiti l'anima in pace, capo." sussurrai mordicchiandole il labbro inferiore sensualmente e rise divertita ma di colpo diventò seria e mi spaventai non appena mi afferrò per i capelli.
"Decido io chi scopare nel mio letto e sono sicura che tu ci verresti nuovamente senza nemmeno che io te lo imponessi con tutta la mia forza." disse nel mio orecchio e mi trascinò sopra alla scrivania, mettendosi dietro di me e facendo aderire il mio viso contro il legno freddo, era incredibile la sua forza.
Mi spalancò le cosce da dietro e mi morsicò il collo facendomi gemere e chiudere gli occhi dal piacere.
Strinsi i bordi della scrivania con forza e spalancai le labbra non appena strinse il mio seno da dietro, facendomi venire i brividi come non mai.
Mi ero ripromessa di non darle interamente il controllo e la spinsi con forza facendola sorridere divertita.
"Ti ho detto che non cederò mai più." dissi girandomi verso di lei e Zulema scoppiò a ridere dalla mia affermazione.
"Ora tu sei mia." disse leccandosi il labbro e pendevo letteralmente dalle sue labbra, era di una bellezza disumana.
"Anche tu." dissi incerta attirandola a me ma Zulema scosse la testa incurvando le labbra in una smorfia che amavo.
"No bionda, mai." disse ridendo e la guardai male afferrandole il viso e avvicinandola a me con forza.
"Sei una figlia di puttana." sussurrai lasciandole un bacio casto ma Zulema non si spostò dal mio viso.
"La migliore." disse baciandomi appassionatamente e mi prese in braccio facendomi sedere sopra la scrivania.
Gemetti ad alta voce non appena mi baciò il collo e la strinsi con tutta la forza che avevo in corpo e l'abbracciai piano.
"Bionda." ringhiò Zulema non appena mi staccai dalle sue labbra e la inchiodai contro il mio corpo.
"Stai ferma." sussurrai dolcemente passando la mani in tutta la sua schiena per poi posizionarsi nella sua vita.
"Lasciami." disse infuriandosi ma le mie labbra erano di nuovo sulle sue e la baciai lentamente facendola gemere.
"Ho avuto paura." sussurrai nel mentre che mi guardava sconvolta.
"Di cosa, bionda?" disse sfiorandomi il viso con l'indice e abbassai lo sguardo.
"Quando ti hanno colpita io-" dissi con le lacrime agli occhi ma mi bloccò afferrandomi per la gola sollevandomi il viso e guardandomi attentamente.
"Non devi mai avere paura con me." sussurrò appoggiando la fronte contro la mia e con cautela le accarezzai il braccio.
La guardai dritta negli occhi e i suoi mi scrutavano attentamente, ardevano di puro fuoco e rise baciandomi il collo.

"La bionda si è forse affezionata allo scorpione?"

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