4 months later.
Voi guardate un pianeta.
Io vi dico: fate un passo indietro e guardate l'universo.
Non si bacia una persona solo protendendo le labbra.
La si guarda e ci si ricorda perché la si desidera.
Il sistema nervoso simpatico fa accelerare il battito, il lobo frontale riduce l'inibizione e si sente il bisogno di baciarla.
Succede tutto in contemporanea.
Siamo sia impulsivi che compulsivi.
Il cervello funziona così.Scappiamo perché ammettere i propri errori fa male, tantomeno adattarsi a delle nuove situazioni che potrebbero capovolgerti la vita in mezzo secondo.
Guardai il cielo azzurro sopra alla mia testa e feci un lungo respiro profondo facendo uscire il fumo dalle mie labbra.
Avevo deciso di prendermi una pausa da tutto e me ne andai da Madrid per cercare di capire cosa volessi fare della mia vita e finalmente avevo ritrovato me stessa al 100%.
Da sola, come sempre.
Non avevo sentito Zulema per tutto questo tempo e non mi ero presa neanche la briga di avvisarla che stavo lasciando momentaneamente la banda, mi ero allenata più duramente e affianco a me avevo conosciuto altri contatti che potevano aiutarmi in qualsiasi momento.
Stavo bene, avevo riacquistato tutta la mia sicurezza ed ero cambiata anche fisicamente, decidendo di risaltare la parte migliore che mi rappresentava.
"Vuoi stare lì ancora per molto?" disse il mio amico Will raggiungendomi e mi misi seduta facendogli un sorriso smagliante, c'era un sole fortissimo e Aprile fortunatamente stava regalando delle giornate a dir poco meravigliose.
"Beh, non ho altra scelta." dissi toccando i miei lunghi capelli biondi, erano cresciuti tanto e mi arrivavano sotto alle spalle, avevo deciso di cambiare anche colore rendendoli molto più chiari.
"Se ti dicessi che hai del lavoro da fare?" mi propose serio e mi alzai di scatto raggiungendolo dentro in cucina.
Afferrai una sigaretta e me l'accesi nel mentre che mi indicava varie cose, ascoltai attentamente tutto quello che diceva e sgranai gli occhi non appena mi informò che dovevamo ritornare a Madrid.
"Perché? Sto così bene qui." sbottai alzando gli occhi al cielo e ripensai subito a quegli occhi nero pece che mi mancavano terribilmente ma non lo avrei mai ammesso.
"Si stanno muovendo troppo velocemente, ho contattato Sergio e gli ho detto chiaramente che avremo accettato la sua proposta. E poi quella non è la tua banda, no?" disse rassicurandomi e annuii sbuffando e buttando la cicca nel portacenere.
La verità era che stavo bene stando lontana da lei, se l'avessi rivista probabilmente non avrei saputo come reagire dato dentro di me provavo una rabbia a dir poco enorme e mi mancava terribilmente, fino a stare male.
Non avevo sopportato l'idea che lei mi rendesse debole, senza confessarmi ciò che provava fin dall'inizio trattandomi come se non valessi nulla.
"Oddio Zulema Zahir, cazzo." disse Will una volta che lo raggiunsi dopo una buona mezz'ora, avevo preparato la valigia e non appena sentii quel nome il mio cuore fece una capriola.
"Quindi?" sbottai incrociando le braccia al petto e il mio amico mi guardò facendomi un sorriso malizioso.
"Calmati, splendore." disse ridendo leggermente e lo fulminai con lo sguardo.
"Ho sempre desiderato lavorare per lei, dicono che sia una donna molto bella e non vedo l'ora di poterla vedere con i miei occhi, tu che dici?" disse felice e schioccai la lingua sul palato ricordando tutto quello che avevamo fatto.
"Non sbagli, è molto bella." ammisi facendo spallucce e quasi sorrisi per come riuscivo a gestire bene la cosa.
"Sei pronta? Ho avvisato gli altri e partiamo tra alcuni minuti." disse guardando l'orologio e annuii serrando la mascella e infilando la mia giacca.
Il viaggio durò alcune ore e prendemmo un jet privato dato che non avevo informato a nessuno dei miei spostamenti, riaccesi il telefono una volta atterrata e notai tantissimi messaggi e chiamate ma del mio scorpione non c'era nessuna traccia.
Me lo aspettavo eccome.
"Certo che qui in Spagna fa caldo." disse Will una volta che entrammo in macchina e risi leggermente sentendomi improvvisamente una strana sensazione al corpo.
Mi misi gli occhiali da sole e mi sbottonai la camicia scoprendo tutto il mio corpo che era molto più allenato e tonico.
"Se vuoi fare stragi di cuori, beh, ci stai riuscendo alla grande." disse indicando gli altri miei amici che avevano abbassato il finestrino della macchina al nostro fianco per guardarmi più attentamente.
Gli feci il dito e scoppiai a ridere nel mentre che partivamo, la mia gamba si muoveva freneticamente e non riuscivo a controllarmi nemmeno per mezzo secondo.Sai perché ti senti così? Perché ci sei vicina.
Sei molto vicina alla soluzione.
È veramente frustrante.
Ci vuole pazienza e concentrazione.
E vuoi raggiungere la soluzione a tutti i costi.
Che devi spaccare qualcosa.
Vai avanti.
Sei quasi al traguardo.
Devi superarlo.
Non fermarti."Sergio mi ha mandato un messaggio poco fa e non vede l'ora di rivederti, sono tutti estasiati per il tuo ritorno." disse Will ad un certo punto e sorrisi leggermente, riassumendo il mio atteggiamento menefreghista.
"Bene, ci sarà da divertirsi." dissi con un sorriso enigmatico sulle labbra e mi rilassai chiudendo leggermente gli occhi.
Il viaggio proseguii il silenzio e ne approfittai alzando il volume della radio, dopo vari minuti notai la villa il lontananza e ingoiai il grosso groppo che avevo in gola, sentendo l'adrenalina aumentare.
"Mi è mancato questo posto." disse il mio amico spengendo la macchina e alzai gli occhi al cielo scendendo e afferrando la valigia.
Sergio ci venne incontro seguito dagli altri e mi sorrise quasi commosso abbracciandomi, mi irrigidì come una statua per il gesto inaspettato ma ricambiai.
"Maca sei davvero tu? Sei splendida." disse Raquel aggiungendosi all'abbraccio e risi leggermente togliendomi gli occhiali da sole e sistemandosi la frangia leggermente scompigliata.
Mi staccai dall'abbraccio e andai a salutare gli altri che come al solito mi accolsero calorosamente.
"Non azzardarti mai più a sparire." disse Tokyo quasi in lacrime e la strinsi a me accarezzandole dolcemente la schiena tranquillamente.
Serrai la mascella e mi aiutò a trasportare le mie cose nella mia vecchia camera, vari flashback colpirono la mia mente e tremai leggermente pensando al mio scorpione.
Avevo lo sguardo perso nel vuoto e la mia amica se ne accorse, attirando subito la mia attenzione.
"È incazzata nera con te." disse ridendo leggermente ma scossi la testa seria.
"Non me ne frega un cazzo." dissi aggiustandomi il trucco e Tokyo scosse la testa raggiungendomi.
"Anche lei è cambiata, non solo tu." mi sussurrò quasi impaurita e la guardai tramite lo specchio, rimandando neutrale.
"Non ho più paura di niente." ammisi facendo spallucce e insieme ci recammo al piano inferiore per iniziare a studiare tutto quanto, in modo tale da essere pronti.
Erano tutti riuniti attorno ad un tavolo e Berlino si alzò venendomi ad abbracciare calorosamente, mi rilassai subito tra le sue braccia e mi guardai attorno notando nuovi membri della banda.
Inarcai un sopracciglio confusa non conoscendoli e sembrava che fosse tutto cambiato anche all'interno della villa.
Sicuramente Sergio aveva deciso di apportare moltissimi cambiamenti.
"Ma quanto sei bella? Sembri un'altra persona." disse l'uomo davanti a me e risi leggermente appoggiando la testa sulla sua spalla stringendolo di più a me.
Ad un certo punto sentii una voce riecheggiare in tutta la sala e mi irrigidì come una statua staccandomi da Berlino.
Zulema.
Mi voltai lentamente e cercai in tutti modi di non darle nessuna soddisfazione, e ci riuscii alla grande.
Per poco non mi cadde la mascella a terra per quanto fosse bella e il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo, non appena i nostri occhi si incrociarono ci fissammo intensamente ed era come se mi stesse urlando tutte le sue emozioni.
Riacquistai tutta la mia forza e dopo alcuni minuti di totale silenzio riuscii a smettere di guardarla e a fare finta di niente.
Ma ovviamente non si arrese perché attirò subito la mia attenzione con la sua voce profonda e sensuale."Bentornata, Ferreiro."

STAI LEGGENDO
escape
Acción➸ ZURENA. (gxg) "Quella dei sogni è una balla colossale. Lo sapevo. L'ho sempre saputo. Perché poi arriva il dolore e niente ha più senso. Perché tu costruisci, costruisci, costruisci e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. A...