33.

1.1K 82 63
                                    

Mentire è una necessità.
Mentiamo a noi stessi perché la verità..
La verità ferisce maledettamente, anche il più terribile fallimento, anche il peggiore, il più irrimediabile degli errori è di gran lunga preferibile a non averci mai provato.

"Grazie, Zahir." sbottai sedendomi lontana da lei e il suo sguardo vagò in tutto il mio corpo, facendomi sentire incredibilmente sua nonostante ci fossero tantissime altre persone.
Will mi raggiunse sedendosi affianco a me e le strinse la mano quasi emozionato, distolsi lo sguardo e mi accesi una sigaretta fumando tranquillamente.
Avevo gli occhi di tutti puntati addosso e questa cosa non sembrava mettermi a disagio anzi, ero tranquillamente a mio agio e ne approfittai per guardare le new entry.
"Di chi si tratta?" disse Sergio raggiungendoci e mi alzai sotto lo prendendo dei fascicoli, come sempre.
Nel mentre che sfogliavo le pagine Ryan mi raggiunse e posizionò le mani sulla mia vita abbracciandomi da dietro.
"Ciao." sussurrò baciandomi il collo e lo guardai quasi schifata, Zulema serrò la mascella e la notai innervosirsi per questo nostro contatto, non aveva perso la sua gelosia e sorrisi compiaciuta perché mi sarei divertita parecchio.
"Levati." sbottai furiosa e feci vedere a Sergio alcune foto nel mentre che il ragazzo alle mie spalle rise divertito.
"Sei diventata ancora più stronza." lo sentii dire e sbuffai serrando la mascella sotto lo sguardo penetrante di Zulema.
Mi stava studiando, perché non riusciva a staccare gli occhi dal mio corpo e mi sentivo letteralmente esplodere.
"Ryan, non ho voglia di giocare." dissi voltandomi nella sua direzione e le mie mani tremavano dal nervoso.
Tutti si accigliarono per il mio tono di voce e il mio scorpione mi guardava quasi divertita dal mio nervosismo, e questo mi faceva uscire ancora di più fuori di testa.
Non mi sarei dimostrata più vulnerabile sotto ai suoi occhi, non più.
"Eppure ci siamo divertiti molto." disse sfiorandomi il fianco e senza pensarci due volte afferrai la mia pistola e gliela puntai contro, tutti spalancarono la bocca sorpresi e si allontanarono di scatto impauriti dal mio atteggiamento inaspettato.
"Avvisami quando hai finito di fare il coglione, mi stai innervosendo." sbottai ricaricando l'arma e Ryan alzò le mani impaurito allontanandosi, mantenni lo sguardo fisso su di lui e non appena mi fece un cenno riposai l'arma al suo posto.
"Cazzo biondina, sei pericolosa." disse Denver terrorizzato e lo guardai male, Zulema non si era mossa di un millimetro e mi scrutava incuriosita senza torcere un muscolo.
"Che dite se ci calmiamo un attimo e riprendiamo dopo?" propose Sergio e annuii toccandomi i capelli nervosamente e uscendo fuori, facendo un rumore assordante con i miei tacchi.
Mi accesi una sigaretta e camminai attorno alla piscina facendo dei respiri profondi, mi appoggiai nel muretto e guardai la sera inoltrarsi velocemente.
"Esilarante." disse una voce a me conosciuta e quasi mi scappò un sorriso nel vedere Zulema davanti a me.
La squadrai dalla testa ai piedi e mi alzai in tutta la mia altezza, mantenendo il mio solito autocontrollo.
"Sei cambiata a quanto vedo." disse facendo uscire il fumo dalle sue labbra e mi guardò con tantissimo desiderio.
"Ti dispiace?" sussurrai facendo un passo indietro e lei ne fece uno in avanti, inchiodandomi subito contro il muro.
Il suo sguardo si posò sulle mie labbra e misi il viso di lato sentendo il mio orgoglio andare tranquillamente a puttane.
Si infilò nell'incavo del mio collo e inspirò il mio profumo, trovai la forza di metterle le mani sulle spalle ma non si tolse.
"No, sei diventata ancora più bella." mi sussurrò sensualmente facendo scorrere il labbro inferiore in tutto il mio collo e chiusi gli occhi sentendo il mio respiro farsi sempre più pesante.
"Non sono più tua." dissi spingendola e rise leggermente notando che avevo acquistato molta più forza del previsto.
"Non mi interessa." disse facendo spallucce e sorrisi buttando la cicca in terra.
"L'avevo capito da molto." mormorai serrando la mascella ma non appena feci per andarmene la mia schiena andò a sbattere nuovamente contro il muro.
"È inutile che scappi dato che sapevo ogni tuo spostamento, Argentina eh?" disse divertita ad un centimetro dalle mie labbra e scoppiai a ridere.
"E quindi? Non te ne dovrebbe fregare un cazzo di me quindi evita." dissi cercando di togliermi dalla sua presa ma la sua mano si serrò nella mia gola.
"Non ho detto questo l'ultima volta che abbiamo litigato, no?" disse aumentando la presa e i nostri sguardi ardevano come non mai.
"Lasciami." sbottai scuotendo la testa e riuscii benissimo a controllare le mie lacrime che minacciavano di uscire.
"Si sono invertiti i ruoli perché ora quella che sta scappando sei tu." la sentii dire e mi voltai con gli occhi lucidi.
"Odiare te è la cosa che più mi sfinisce e non voglio odiarti, non posso." sussurrai riavvicinandomi e sgranò gli occhi guardandomi quasi amorevolmente.
"Macarena." mi richiamò cercando di afferrarmi un polso ma scossi la testa voltandole le spalle e andandomene.
Nel frattempo che percorrevo il corridoio velocemente incontrai Saray e mi squadrò dalla testa ai piedi sgranando gli occhi dallo stupore, mi fece un cenno e ricambiai chiudendomi in camera.
Non riuscivo a calmarmi, rivederla aveva fatto riemergere tutte le emozioni che avevo archiviato con cura.
"Non vieni alla riunione?" disse Tokyo entrando in camera ma scossi la testa cambiandomi e mettendomi abiti più comodi, nessuno aveva toccato le mie cose ed erano rimaste intatte da quando ero andata via mesi fa.
"D'accordo, riposati." disse la mia amica regalandomi un sorriso e mi sdraiai nel letto chiudendo gli occhi e addormentandomi profondamente.
Odiavo da morire il fatto che finalmente Zulema si stava aprendo con me e ora eravamo ritornate al punto di partenza.

escapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora